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Spunti nuovi per giocare meglio
I golfisti si affannano per captare ogni segnale che possa far migliorare il loro gioco, accolgono con gioia nuovi spunti e non vedono l’ora di provarli. Più riescono a raccogliere informazioni che riguardano le regole, lo swing, il modo di colpire la palla, il putt, l’attrezzatura, più essi sentono di aver possibilità di giocare meglio.
Ecco un nuovo spunto, su consiglio di un professionista americano, che riguarda la posizione sulla palla.
Com’è il tuo setup?
Cioè, come ti posizioni sulla palla?
– Il tuo corpo deve essere parallelo alla linea di tiro. Se non sei sicuro dell’address, metti in terra un bastone parallelo alla linea di tiro e piazzati in base ad esso. Oppure allontanati dalla palla, prendi un riferimento fra la palla e la bandiera e posizionati come se dovessi tirare proprio lì.
– Bilancia il tuo peso sulle piante dei piedi e non sui talloni.
– Piega leggermente le ginocchia e raddrizza la schiena
– Tieni il peso già leggermente a destra e con gli occhi guarda la parte destra della palla: così sei pronto per ruotare bene le spalle.
Segui sempre una routine per posizionarti, se il tuo swing sarà corretto la palla andrà proprio dove vorrai tu.
Hai mai fatto caso a come stai curvo sulla palla quando sei stanco? Quando te ne accorgi, raddrizza quella schiena e elevati in altezza! Alza il viso e il mento, metti in fuori il sedere (culo a vespa!) e fai posto alle spalle e alle braccia che devono LAVORARE.
Ah! (sento il respiro di sollievo-preoccupazione)
Ma io faccio già queste cose, le so benissimo, eppure sbaglio spesso i miei colpi. Cosa me ne faccio dei consigli?
I consigli invece sono sempre utili: una volta ne serve uno e una volta un altro. Se ci pensi, anche il maestro ti dà il consiglio che ti serve in quel momento. Prova ad usare questo spunto sul setup in campo pratica, chissà che tu non “senta” che ci voleva proprio questo buon setup per dare il meglio del tuo swing…
Questo post è un riassunto del report “Il tuo perfetto swing “che trovi sulla HOME del blog, sulla sinistra. Scaricalo subito se ancora non lo hai fatto!
Come giochi dopo una lezione col maestro?
Dopo mesi di flappe, rattoni, hook, Mario si decide a fissare una serie di lezioni. E’ allergico ai maestri perché sa che deve passare ore in campo pratica prima di poter giocare in campo totalmente sciolto e rilassato.
Ma almeno, pensa, riuscirà ad evitare brutte figure come quella di ieri. Ieri al par 3 di 150 metri ha dovuto tirare il drive da tanto che ha accorciato i suoi tiri, e non è nemmeno arrivato in green. Al par 4 col lago davanti ha messo ben due palle in acqua e alla fine delle 18 buche si sentiva talmente spossato e umiliato che non è riuscito a godersi la bella giornata di sole e la compagnia dei suoi amici. Ormai sono mesi che ha alti e bassi, con grande predominanza di bassi.
Vuole migliorare, così investe e va dal maestro.
Cosa si aspetta? Naturalmente si aspetta che il maestro veda i suoi errori e vi ponga rimedio. Vuole allungare i suoi colpi, vuole riacquistare la fiducia e la scioltezza di un tempo, vuole GIOCARE BENE. Mario paga e vuole un risultato.
Però è come quando vai dal dottore: tu paghi anche se lui non ti assicura il risultato.
Il maestro è bravo e disponibile, individua subito l’errore di Mario e gli fa fare un esercizio per aiutarlo a capire come scendere internamente con le braccia per non andare addosso alla palla.
Dopo tre lezioni Mario è stufo del campo pratica e si avventura in campo con un amico. Non alza la palla e dice:
“Tutta colpa del maestro. Mi ha cambiato lo swing, il grip, mi fa fare esercizi stupidi e ora gioco peggio di prima!”
Per tutte le 9 buche non ha fatto altro che inveire contro il povero maestro, secondo lui un incapace.
Ma il golf non si insegna: si impara.
Caro Mario, gli dice il maestro dopo che ha saputo dei suoi improperi, devi metterci tanto di tuo se vuoi migliorare, il maestro non basta, anzi, è solo una scusa per darti davvero una mossa. Passa ore in campo pratica, sul putting green e diventa consapevole di cosa funziona e cosa non funziona nel tuo swing. Cerca di fare quello che ti dico io usando la testa, stando all’erta, mettendoci tutto te stesso. E’ così che migliorerai. Se mi dai la colpa tu resterai sempre lo stesso e non ti sforzerai mai di migliorare. Se ci metti la voglia e la passione arriverai lontano.
I soldi che hai speso nelle lezioni sono ben spesi se migliori, no? Li hai spesi per un impegno che prendi CON TE STESSO, non con me.
Ma Mario non è convinto e vuole il rimborso. Soddisfatto o rimborsato, è così che dovrebbero lavorare i maestri.