Archivio di marzo 2010

Dedicato alle donne intelligenti

 

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DEDICATO ALLE  DONNE INTELLIGENTI

 

Anche se non pratica del lago,  la moglie decide di uscire in barca.

 

Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza:

spegne, butta l’ancora e si mette a leggere il suo libro.

Arriva una Guardia Forestale in barca. Si avvicina e le dice:   “Buongiorno, Signora, Cosa sta facendo?”

“Sto leggendo un libro – risponde lei  (pensando “non è forse ovvio?!?”)

“Lei si trova in una Zona di Pesca Vietata” le dice

“Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo”.

“Sì, ma ha tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so  potrebbe cominciare

in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto”.

 

“Se  lo fa agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale” dice la donna.

“Ma se non l’ho nemmeno toccata!”  dice la  Guardia Forestale

“Questo è vero, ma possiede tutta l’attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare  in qualsiasi momento.”

 

“Le auguro buona giornata signora” e la guardia se ne va.

 

MORALE: Mai discutere con una donna che legge.

E’ probabile che sappia anche pensare.

 

Vuoi essere più giovane? Gioca a golf!

Mario ha 62 anni, da un pò di tempo porta gli occhiali che non gli consentono comunque di vedere bene. Non legge i caratteri piccoli, ha interrotto la vecchia abitudine di comprarsi il giornale tutte le mattine, lui non si accontenta di leggere i titoli di testa. Il mondo è fatto di cose trite e ritrite, come fosse riarso e pervaso da una specie di siccità, tutto gli sembra sbiadito e sfumato. Periodicamente soffre di mal di schiena, l’età gli ha regalato anche l’artrosi alle dita di una mano, il mondo non è più bello come una volta.

Solo il campo da golf gli fa riacquistare la vista e vedere un mondo diverso. Il fairway della buca 1 ha un aspetto sempre nuovo. Lì, sulla piattaforma di terra dove è piantato il tee, coi piedi nelle grandi Footjoys bianche e chiodate, mentre estrae dalla sacca il suo drive “Callaway”, Mario si sente di nuovo alto e atletico, come quando giocava a tennis delle interminabili partite e correva come un pazzo da una parte all’altra del campo, schiacciava la palla in volo per sbaragliare l’avversario.

Nel golf  le distanze si riducono a pochi, facili swing, se si trova la magia del gioco. Il golf continua ad offrire a Mario una speranza di perfezione, di completa leggerezza, di totale naturalezza, perché ogni tanto gli capita che tutto fili liscio e il gioco sia perfetto, leggero, naturale colpo dopo colpo. Poi però Mario ridiventa umano e vuole strafare, cerca di mandare la pallina ancora più lontana picchiandola forte: a quel punto si annienta il senso di perfezione, la grazia, l’impeccabilità.

Quando Mario è sul tee della 1 intento a tirare il suo primo drive prova una nuova emozione per avere davanti a sé la possibilità di una partita perfetta, in cui non sbaglierà un putt da un metro, non farà slice, approccerà con grazia.  Drive in mano, prende la misura dell’address e guarda il fairway davanti ai suoi occhi: una lunga distesa verde dove a destra c’è fuori limite e a sinistra le collinette e i cespugli. Non deve fare altro che un puro, semplice swing per veder atterrare la pallina la’ in mezzo, piccola come una capocchia di spillo, un puntino bianco in mezzo alla distesa verde.

Nessun dolore sul campo da golf, grande chiarezza. Qui Mario riacquista la vista, la salute e la speranza.

Lo specchio

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“Non sopporto quella persona”. “Il tale mi sta antipatico, è spocchioso e pieno di sè” “Non voglio più avere a che fare con quel tizio, si approfitta di me”.

QUANTE VOLTE senti pronunciare queste frasi? Quante volte ti capita di valutare negativamente un tuo simile?

QUELLO CHE NON TI PIACE DI QUELLA PERSONA è QUELLO CHE NON TI PIACE DI TE STESSO, LUI è IL TUO SPECCHIO. Quando la prima volta ho sentito un’affermazione del genere sono rimasta impietrita. Accusavo un’amica di non essere onesta con me, di non dirmi tutto quello che pensava – dunque l’accusavo di falsità – e vedevo in lei la disonestà che è anche in me! Così ho iniziato a volermi conoscere meglio e modificarmi là dove volevo cambiare.

Anche nei miei racconti di golf descrivo il fenomeno dello specchio. Quando qualcuno ti dice: “mi hai fatto sbagliare, ti sei mosso” oppure “togliti mi fai ombra” tu gli rimandi l’immagine specchiata delle sue incertezze, delle sue paure. Quando sospetti che qualcuno rubi sul punteggio e tu lo giudichi lui ti rimanda l’immagine specchiata della TUA disonestà. Stai attento!

Anche i tuoi rattoni, ganci e colpi orribili di vario genere riflettono un tuo stato interiore (dubbio, incertezza, ansia), così come quando giochi da Dio tu crei la tua realtà di un bello score.

Riporto da uno splendido ebook questi 7 modi di specchiarsi negli altri. Buona lettura!

Specchio n. 1. E’ quello che fornisce indicazioni circa quello che io sto inviando nella realtà esterna ora. L’atteggiamento delle persone che mi circondano rispecchia il mio attuale stato d’animo.

Specchio n. 2. E’ quello che fornisce indicazioni circa ciò che io sto giudicando e come lo sto facendo. Se le persone che mi sono vicine mi fanno arrabbiare, ciò significa esattamente che io sto giudicando esattamente l’atteggiamento che mi procura rabbia. Ed è su questo che devo applicarmi per dissolvere il “giudizio”.

Specchio n. 3. E’ quello che fornisce indicazioni circa ciò a cui io sto rinunciando ed è rappresentato da individui con i quali siamo in particolare sintonia.

Specchio n. 4. E’ quello che fornisce indicazioni circa ciò da cui io in questo momento dipendo (dipendenza affettiva, economica, mentale…)

Specchio n. 5. E’ quello che fornisce indicazioni circa il rapporto con l’essenza del divino e si può individuare attraverso la relazione che abbiamo con i nostri genitori.

Specchio n. 6. E’ quello che fornisce indicazioni circa la nostra vera essenza. E’ stato definito “l’oscura notte dell’anima”. Attraverso questo specchio possiamo comprendere quanto è e qual è il potenziale della forza interiore.

Specchio n. 7. E’ quello che fornisce indicazioni circa la perfezione della vita. Qualunque esperienza si manifesti in verità non ha mai nulla di sbagliato, tutto è esattamente come deve essere.

Ecco quindi che osservando i nostri rapporti col prossimo possiamo comprendere tante cose di noi stessi. L’immagine che ci arriva attraverso gli altri rispecchia semplicemente aspetti di noi su cui vale la pena riflettere. Bisogna sempre ricordare quindi che quando vediamo qualcosa di sbagliato negli altri quell’errore esiste dentro di noi. Se io miglioro, il mondo migliora. Bisogna assumersi questa responsabilità, non è necessario che gli altri migliorino: basta che lo faccia io per rendere perfetta la mia realtà.

Ti invito, da oggi, a notare le volte in cui la realtà che ti circonda NON ti piace e indagare dentro di te cosa rispecchia quella realtà. E poi ti invito a un passo ulteriore: comincia a notare cosa c’è di bello nella tua vita e poi ringrazia te stesso per avere dentro di te questa bellezza!

 

A che pensi mentre tiri?

Ho copiato alcuni commenti dal mio blog e intervistato altri golfisti chiedendo loro che strategia adottano per fare i loro colpi migliori ed è incredibile: quasi tutti ne hanno una! E’ troppo importante avere una strategia e togliere dalla casualità il tuo swing o quanto meno avere una routine, un pensiero rassicurante che ti consente di essere sicuro di te e di DOMINARE il golf. Le persone che mi hanno detto di non pensare a niente giocano peggio di quelle che hanno una strategia.

Il segreto, dunque, è la CONSAPEVOLEZZA. Se sai cosa sbagli e cosa fai bene non ti sarà difficile attingere alle tue risorse per dare il meglio. Certo, a volte nel golf non basta neanche questo. Quando sei stanco o hai problemi o acciacchi fisici è difficile mantenere la concentrazione per 18 buche e a volte addirittura fai un risultato scadente anche quando sei fresco e riposato… Ma avere un pensiero vincente è la chiave. Io adotto quello di Marco, è cioè devo sentire di andare dietro POCO (giro le spalle ma il bastone non arriva ad essere parallelo al terreno: si ferma molto prima) e tanto AVANTI. Quando lo faccio il mio golf è FACILE. Ecco alcune testimonianze, tutte molto interessanti!

Andrea: Quando tiro penso ad appiattire il bastone all’apice del backswing, come se reggessi un vassoio con le mani.

Marco: Il mio pensiero vincente è limitare la salita del bastone nel backswing, infatti il mio errore più comune (e di molti altri, a quanto pare !) è perdere il bastone indietro nel backswing e uscire dal piano migliore per il downswing. Quando riesco a controllare il backswing, faccio tiri dritti e lunghi apparentemente con poca forza. Più sono stanco e meno ci riesco, devo praticare di più !!

Paola: Io devo far salire il bastone piano piano e la mia la testa non deve muoversi di un millimetro, il bastone prima di salire sfiora l’erba allontanandosi dalla palla. Alla fine del backswing la spalla sinistra mi deve stare sotto il mento. E’ così che sono pronta a fare un buon colpo!

Marco: penso a colpire la palla con il dorso della mano sinistra. Quando arrivo sulla palla devo già essere col fianco girato verso sinistra , gli occhi sono ancora fissi sulla palla e la mano sinistra è square, indirizzata verso l’obiettivo. Quando faccio questo pensiero mi partono dei colpi stupendi. Talvolta per quanto mi sforzi di pensare a questo, “perdo” lo swing, ma quando lo ritrovo è sempre grazie al pensiero di schiaffeggiare la palla col dorso della mano sinistra.

Luigi: Io devo pensare di mettere nella tasca destra dei miei pantaloni il gomito destro nel downswing. Infatti quando faccio la prova per due o tre volte simulo il gesto di inizio downswing, dall’ apice del backswing fino a che il gomito destro non sembra entrarmi in tasca. Ormai è diventato un vizio per me, se non provo così non prendo nella palla!

Luisa: io mi volto a controllare che le mie spalle siano girate alla perfezione. Lo so che non bisognerebbe staccare gli occhi dalla palla, ma se lascio la testa ferma perdo la concentrazione sul corretto giro di spalle e posso dire addio alla pallina. Dunque: giro le spalle lentamente, mi volto appena verso destra per verificare di aver completato bene il backswing, rimetto “la testa a posto” e scendo giù con uno swing bello fluido, grazie a questo mio escamotage.

Gianna: Io sento che ho completato bene il backswing se all’apice “mollo” un pò la presa sul bastone, lasciandolo incontrollato e libero per un attimo. In pratica faccio fare al bastone un “rimbalzo” in aria! Dopo quel magico momento sono pronta a venire in avanti e miei colpi sono lunghi e dritti quasi sempre. Ovviamente non gioco sempre benissimo, ma di certo ormai il “rimbalzo” forma parte integrante e indispensabile del mio swing.

Piero: A me basta non distogliere lo sguardo dalla pallina. La guardo intensamente durante tutto il backswing, la guardo nella parte destra, quella da cui passerà il mio bastone e SO che la testa del mio bastone la colpirà proprio lì, nella parte destra. Lo so proprio perchè lo faccio su tutti i colpi, anche sul putt. Guardo la palla, immagino che il putter la tocchi proprio in quel punto per mandarla dritta e ci va! Lo sguardo fermo, questo è il mio segreto.

Susy: Io devo sentire che la gamba destra resiste e non cede all’indietro nel backswing, altrimenti tendo ad alzarmi e toppare la palla. Quando penso alla gamba e NON anche a tutto il resto mi vengono colpi belli, ma se mescolo i pensieri come talvolta faccio è un bel casino. Quando faccio un brutto colpo mi si accavallano i pensieri, mi dico che non basta più pensare alla gamba ferma ed è difficile che mi riprenda, ma SE riesco a fare un unico pensiero, quello della gamba ferma allora sono a posto.

Ha ragione Susy: non più di un pensiero alla volta!resized_DSC00559

Gioca per la tua squadra e vinci lo scudetto!

Aderisci anche tu  a questa divertente iniziativa di www.golf4u.it ! Io mi sono appena iscritta e ho iscritto “d’ufficio” mio marito, un interista sfegatato. Mi piacerebbe incontrarti in finale!

 Partecipare è davvero semplice. Si rappresenta la squadra del cuore per la conquista dello Scudetto, disputando regolari gare di golf presso qualsiasi circolo italiano.

La somma dei migliori score rilevati  dal sito della F.I.G., porterà i primi 50 giocatori di ognuna delle 3 categorie in classifica generale al girone semifinale. Accederanno inoltre anche i 15 migliori “Supporter“, cioè quei giocatori regolarmente registrati, che avranno invitato il maggior numero di golfisti a iscriversi. Al termine del Girone Semifinale virtuale, 9 giocatori, 3 per ogni Categoria voleranno a Porto Santo per disputare la finale. E poi, con i tuoi amici di Circolo potrete aggiudicarvi il Trofeo Golf Club Supporter !!

Decidi ora di iscriverti e aderire ad un’iniziativa DIVERSA dal solito. Ti darà un motivo in più per impegnarti al massimo in tutte le gare che farai d’ora in avanti e poi, chissà, potrei incontrarti in finale! Clicca qui e vai con l’iscrizione:

http://www.golf4u.it/site/regolamento.html

Ah, mi raccomando, quando compili il modulo di iscrizione scrivi che io, Alessandra Donati, ti ho invitato a iscriverti, così finisco fra i “supporter”!

http://www.golf4u.it/site/regolamento.html