Archivio di gennaio 2012

Romanzo di Fred Résseguier formato pdf on line!

 

L’amico-lettore del mio blog Fred Rességuier ci regala un breve ma delizioso romanzo di golf, dal titolo “Birdie alla buca 14”

E’ la storia di una scommessa fra 4 amici di mezz’età assidui frequentatori di un circolo golf.

Uno dei 4, lo svedese Lars, raccoglie la sfida: vincere la scommessa è per lui simbolo del riunirsi con la moglie amata, da cui è stato abbandonato. Ma quando la palla del birdie entra in buca un’amara sorpresa attende Lars…

L’emozione che  Lars prova giocando a golf, è la gioia infantile della scoperta, quando vede il bianco della pallina  come se vedesse l’amata Emma, così sospirata e tanto desiderata: Il bianco della pallina, quasi incastrata tra due radici, si rivelò alla vista di Lars sfolgorante come una gemma nel fondo di uno scrigno. Lo riportò alla ragione per cui si trovava ad aggirarsi là in mezzo e, nel raccoglierla, provò una gioia quasi infantile, pronto a riassaporarne una di uguale effetto emotivo. Continuò dunque la sua perlustrazione con la curiosità del neofita, forse sconosciuta a sé stesso, incurante dell’intralcio di spine che si aggrappavano al tessuto dei pantaloni o gli segnavano le mani protese in avanti a farsi strada. Ne trovò poco dopo un’altra, su un letto di foglie quasi putrefatte…

Anch’io provo una simile gioia quando ritrovo una pallina persa, da me o da altri! Che importa se per riprenderla devo infilarmi nel canneto o nei rovi?

L’autore scruta  l’anima del golfista medio, stravaccato sul divano col bicchiere di birra, che lancia e raccoglie scommesse per dimostrare la sua “ragione”, il suo essere migliore dei compagni. Ma dov’è l’onestà?  Il racconto è una denuncia alla disonestà e un invito al fair play, troppo spesso considerato qualcosa di soggettivo e di facilmente aggirabile. Insomma, qualcosa che molti ignorano o si cuciono addosso secondo le convenienze.

[Adesso capisco da chi ha preso il professionista Alessandro Rességuier (figlio di Fred, intervistato nell’ebook “L’eccellenza nel golf”), che insiste con i suoi allievi sul valore etico del golf e l’onestà a tutti i costi!]

Solo Lars e la sua appassionata storia d’amore si eleva al di sopra delle umane debolezze e sembra immolarsi, nel finale del romanzo, per la salvezza dell’umanità corrotta.

Puoi scaricare subito il pdf del romanzo di Fred dall’area download del mio blog (in alto, nella barra sotto l’intestazione “Golfissazione.com-quando il golf diventa una fissa”, dove c’è home, risorse per crescere, testimonial, blog, area download ecc.)

Sono solo 40 pagine, gustati questa mezz’ora di immersione in un mondo che conosci, il mondo dell’amore/passione smisurata per il golf e per il proprio ego. Qui sotto, un passo del romanzo che definisce il golf e il golfista visti da Fred.

Il golf è un gioco o, se volete, uno sport strano. Intanto perché il gergo che si usa è mutuato dal nome di uccelli, quando si vuol definire il completamento di una buca, che va dall’ottimo all’eccezionale: birdie, eagle, albatross. Poi, perché chi è mancino si serve di un guanto destro e viceversa. Poi ancora, perché è l’unico sport (o gioco) che adotta formule strane per equiparare le prestazioni delle schiappe con quelle dei bravi, o delle donne con quelle degli uomini. E si potrebbe proseguire ancora.

Ma i golfisti, se possibile, sono ancora più strani. Non c’è che dire, un bel connubio.

Una delle cose che fa imbestialire il golfista è ricevere complimenti anticipati, prima dell’esito di un colpo, specie se questo va a finire male, in un rough, per esempio, o in mezzo agli alberi o, peggio ancora, in un ostacolo d’acqua…

Grazie Fred del tuo regalo!

Dritte dai professionisti in 10 step

 

L’ebook gratuito “L’Eccellenza nel golf” si è TRASFORMATO in un audio mp3 di 45 minuti!

Ho condensato tutte le testimonianze dei 19 professionisti italiani per facilitarti la comprensione di ciò che ti SERVE per elevare la qualità del tuo swing e del tuo approccio al golf.

Questa volta non puoi addurre la scusa che l’ebook è troppo lungo… Ti metti l’audio alle orecchie ed ecco fatto: puoi anche passeggiare o correre mentre lo ascolti!

Ti scrivo qui i primi 5 punti analizzati nell’audio espressi da tutti i professionisti nell’intervista. Dopo averli letti scarica subito l’audio lasciando il tuo nome ed email sulla HOME page del mio blog (sì lo so, lo hai lasciato dieci volte, ma non so come fare diversamente…)

Step numero 1: Amore incondizionato per il golf che fa sopportare il lavoro duro in campo pratica, l’allenamento con tenacia e disciplina come fare il militare

Step numero 2: Conoscere se stessi. Controllare le proprie emozioni, gestire la rabbia, diventare impermeabile alle frustrazioni, conoscere i propri limiti e i propri punti di forza. “Il peggior avversario da battere sei te stesso”, dice uno di loro.

Step numero 3: avere un obiettivo preciso con una forte motivazione. Per i professionisti l’obiettivo è prendere il brevetto di maestro per poter insegnare e giocare sul tour. L’obiettivo principale è suddiviso in obiettivi minori (vincere tornei, abbassare di hcp, passare il taglio per entrare nella categoria superiore…) Attenzione: leggere il commento di Giovanni che chiarisce bene questo punto.

Step numero 4:  Essere aperti al’apprendimento, perseguire il continuo miglioramento nel golf, nella formazione, nel conseguire nuovi titoli e nuove abilità. Innalzare gli standard. Imparare dagli errori.

Step numero 5: Visualizzare il volo di palla. qui c’è un semplice cambio di paradigma: i professionisti non pensano MAi alla tecnica ossia a come muoversi per alzare la palla, loro pensano solo a DOVE vogliono mandare la palla. Non come, ma dove. Osservano il punto in cui vogliono che la palla atterri, visualizzano il volo della loro palla e riproducono nella realtà il colpo immaginato.

Se vuoi approfondire queste 5 abilità che tutti i professionisti utilizzano per il loro gioco eccellente ascolta l’audio, gli step arrivano fino a 10.

Modelliamo questi professionisti, basta fare nostro un solo aspetto dei 10 elencati per vedere immediatamente un RISULTATO POSITIVO in fondo a un giro di 18 buche!

Scarica subito l’audio, lascia il tuo nome ed email nel form in alto a destra di questa pagina [oppure sulla home page del blog] e clicca su “Ricevi il report”: ti arriva sia l’ebook (che probabilmente hai già scaricato, per cui ignoralo) che l’audio!

Poi ti chiederò un feedback.

Egidio, Laura, Luigi: ho inciso l’audio principalmente per voi, che avete trovato il mio ebook TROPPO LUNGO!

 

 

 

Finisci un 2012 golf-spumeggiante

Gennaio è tempo di bilanci e nuovi propositi, è ora di decidere come deve andare questo anno in ogni campo, compreso quello golfistico!

Per farlo pensa a come vuoi CHE FINISCA quest’anno. Esatto, non pensare a come iniziarlo, ma a come TERMINARLO, con almeno UN progetto portato a termine. Dunque, a che punto vuoi essere a dicembre 2012?

Apri un foglio di word sul tuo pc, dal titolo “fine anno 2012” e rispondi alle seguenti domande:

– Che risultati di golf ho avuto nel 2011? (abbassamento o innalzamento hcp, gare vinte, gioco regolare o meno…)

– Qual è il PENSIERO di golf che ha funzionato meglio nel 2011?

– Cosa ho imparato di nuovo quest’anno nel golf e nella vita? (nuove capacità, nuovi punti di vista…)

– Chi è stato il mio maestro di golf nel 2011 e in che modo mi ha aiutato a migliorare lo swing?

– Quali obiettivi ho raggiunto nel golf e nella vita? (lavoro, relazioni, guadagni, studio…)

– Quali obiettivi non ho raggiunto o ho raggiunto solo in parte? (questa è una domanda importante. In ogni area della vita devi padroneggiare la capacità di completare le azioni essenziali, molto prima di concentrarti sul risultato. Se completerai un’azione, avrai un buon risultato)

– Cosa voglio migliorare?

– Quali sono i miei obiettivi del 2012?

Quest’ultima è la domanda più importante, quella che ti farà intraprendere la via dei tuoi sogni.

Nel rispondere all’ultima domanda, fai prima un elenco di tutti i tuoi progetti/obiettivi/sogni a cui stai dando energia ed attenzione.
Tra questi, scegli quello che avrà un impatto maggiore su tutto il resto. Quello che “se questo va in porto tutto il resto e’ più facile”.
ABBANDONA ogni idea/progetto diverso da quello che hai scelto.
Dedicati al progetto UNICO fin quando non e’ finito.
 La cosa più importante, dunque, è LASCIARE ANDARE l’idea di fare un miliardo di cose (soprattutto se in passato non ha mai funzionato).
Se dunque vuoi dedicarti al tuo progetto di golf, concentrati su quello e completalo.
Non ti sarà difficile se sei un pensionato, uno che vive di rendita, uno che ha tanto tempo libero, o anche uno che lavora ma il suo lavoro è ben organizzato e gli resta tempo per il golf.
Dunque , sul tuo foglio di word aperto sul pc dal titolo “Fine anno 2012”  Scrivi il tuo obiettivo finale di golf. Ad esempio “voglio avere x di hcp e giocarlo regolarmente”
E’ comodo e facile perché basta così! Non occorre aggiungere altro: a fine 2012 tu desideri solo QUESTO nel golf: giocare regolarmente un certo handicap.
Come farlo? Come più ti piace! Guarda il golf in tv, vai a vedere i professionisti che praticano, metti una tua foto di te che fai lo swing sul comodino di camera. Anzi puoi fare ancora meglio: prendi un’immagine del tuo professionista preferito mentre fa lo swing e sostituisci il suo viso con IL TUO, per dare l’imput al tuo cervello: IO farò questo swing… Metti QUELLA foto sul comodino di camera! Gioca con i migliori. Fai viaggi di golf, partecipa a tutte le gare, ascolta ripetutamente il mio audio+golf, specie prima di una gara.

Desidero tanto averti con me in uno dei viaggi che accompagnerò per vedere finali di tour. Impareremo tantissimo insieme dai GRANDI, coloro che hanno fatto del golf il proprio LAVORO e padroneggiano il gioco!

Non preoccuparti se non puoi venire ad Abu Dhabi: presto farò un sondaggio per organizzare un nuovo viaggio abbinato a una finale del tour, magari nel mitico St. Andrews… Possibilmente a prezzi più contenuti e te la comunicherò con anticipo.

Oggi, 5 gennaio, apri il tuo foglio di word per rispondere alle mie domande e immaginare il tuo futuro di fine anno 2012. Potrebbe essere il lavoro più proficuo che tu abbia mai fatto su te stesso! Salva il tuo foglio di word e riaprilo a fine 2012, con una bella SORPRESA.

Dedicare attenzione a un progetto significa spesso portarlo a termine, questo è il mio augurio per il tuo 2012.



Dritte per chi va in Kenya…senza golf!

Una vacanza in Kenya POTREBBE essere completa. Non manca niente: mare, montagna (kilimangiaro) palme, savana, safari fotografico, presenza di numerosi vip come Manuela Arcuri, Briatore-Gregoraci, Bonolis, Mastrota. A prezzi giusti.

 

Eravamo un nutrito gruppo eterogeneo di persone dagli 11 ai 60 anni, partiti da Lucca in 23! Andrea Bigi, il più vecchio, ha condiviso la camera con due ventenni scatenati (uno è mio figlio Tommaso), ringiovanendo di colpo in discoteca alla presenza dell’Arcuri.

Io ho  fatto un‘abbuffata di mango appena arrivata e sono stata punita dagli dei: mi è uscito uno sfogo in viso e sulle mani con un prurito pazzesco, evidentemente sono allergica. Avresti dovuto vedere quanto godevo nel gustare quel frutto succoso arancione e dolcissimo, profumato di tropici. Sembravo invasata! Ora non posso nemmeno guardarlo…

Siamo partiti con 3 mega jeep per il safari, ma ATTENZIONE. Se vai in Kenya e decidi di fare il safari allo Tsavo est informati bene sui prezzi e sui servizi che ti offrono. Chiedi DOV’E’ il campo in cui farai il pernottamento:può essere dentro o fuori dal parco, in genere è sul fiume. Chiedi se dormirai in tenda o in un lodge e scegli il lodge specie se hai bambini. Prediligi la Jeep al pulmino, ti porta su strade più accidentate addentrandosi di più. Noi abbiamo speso 220 euro a persona per safari, pernottamento, due pranzi, una cena, una colazione. L’acqua da bere è compresa, caffè e altre bibite NO. Il nostro campo, il Kiboko, era bellissimo e suggestivo.

Prima di arrivare al campo si è forata una gomma della nostra jeep. Siamo scesi sotto il sole cocente ad aspettare il cambio della ruota quando abbiamo fatto capannello intorno a questi tre bambini della foto, che chiedevano ACQUA. Guarda le loro mani: li abbiamo riempiti di biscotti, soldi, penne, magliette e bottigliette d’acqua, merce preziosa in quei villaggi. Non potevano credere alla loro fortuna!

Solo l’intervento divino poteva aver forato la gomma proprio lì, davanti a loro: la strada che porta all’ingresso del parco Tsavo è un inferno di polvere rossa e sassi, dove vivono persone in assoluta povertà. Donne e bambini stanno sulla strada ad urlare quando passano le jeep dei turisti, nella speranza che gettino loro qualcosa dai finestrini.

Guarda qui a destra la foto dell’assalto!

Il campo Kiboko, dove abbiamo alloggiato, era quanto di più selvaggio e avventuroso potessimo aspettarci: sorge su un fiume invaso da coccodrilli e ippopotami, gli alloggi sono composti da tende con la cerniera.

Il lato negativo è che è a mezz’ora dal parco e un’ora di macchina in più su quelle strade accidentate non è il massimo. Scegli un lodge NEL parco! Devo ammettere però che il luogo è spettacolare: un complesso di capanne arredato con  grandi divani in legno, panche, tavoli e sedie intagliate a mano, tetto a capanna, tutto in stile rustico africano, con personale masai che di notte sta sveglio a scacciare i ghepardi.

 

La notte il silenzio e il buio assoluto sono rotti dai versi degli animali, dai salti delle scimmie sui tetti delle tende, dal ronzio degli insetti e delle zanzare. Se ti metti in testa la paura non te la togli facilmente! La notte in cui eravamo là i masai hanno scacciato ben 4 ghepardi che cercano avanzi di cibo nel campo. Ghepardi addomesticati? Forse, ma non vorrei trovarmeli davanti.

Il safari per noi è stato un pò deludente. Pochi animali, tutti in lontananza. Un’unica leonessa intontita dal troppo cibo stava lì attorniata dalle jeep a farsi fotografare, con una carcassa a pochi metri da lei. Sospetto tremendo: la carcassa/pasto della leonessa è messa lì a bella posta per i turisti assetati di foto?

Dopo il safari, grande relax al mare di Watamu, sulla costa a due ore e mezzo dall’aeroporto di Mombasa.

Chi l’avrebbe mai detto che nella vicina Malindi abbondassero tanti vip con ville e discoteche sul mare? Tutti alla festa al Billionaire di Briatore, dunque! E chi se la perde una serata con il tavolo dei VIP accanto?

Io. Sì io me la sono persa. Con la scusa dell’intossicazione da mango sono andata a letto, ma il resto del gruppo ha aspettato mezzanotte per fiondarsi nell’ambitissimo locale zeppo di vip. Mi sa che il Kenya è un paradiso fiscale nel senso che le tasse non si pagano proprio. Chi ha un pò di soldini, specie quelli di colore scuro, se li porta al caldo equatoriale anziché nella verde Svizzera…

Al mare bisogna sopportare i beach boys, un fenomeno in crescita e secondo me, un rovina -vacanze. All’inizio ti fanno pena, ti dicono che sono poveri, non lavorano, ti propongono ogni genere di mercanzia: gite, safari, uscite in barca e poi oggetti in legno, sigarette, spinelli…

Ma poi impari a conoscerli e  capisci sono che sono solo una rottura di scatole. Non puoi fare una passeggiata perché ti si appiccicano addosso e non ti mollano. Ti raccontano la loro vita cercando di farti pena ed estorcerti qualcosa. Cominciano col cercare di venderti le cose più care come safari, gite in barca. Poi calano con cose sempre meno care. Poi, se proprio non vuoi comprare niente, ti chiedono vestiti o penne o qualsiasi cosa che puoi dargli. Se non puoi dargli niente sul momento, ti estorcono la promessa che gliela darai l’ultimo giorno di vacanza e non ti lasciano in pace finché non gliel’hai data.

E’ PAZZESCO. Mandano perfino le loro donne con i bambini per farti pena e farti comprare. Mi viene il dubbio che questo popolo sia figlio dei loro antenati  schiavi, privo di iniziativa, con uno spirito di rassegnazione e senza alcuna voglia di lavorare. E’ anche vero che il clima caldo umido non aiuta. Resta il fatto che io al mare in Kenya non ci tornerei anche per evitare la loro presenza.

La vita di villaggio per noi 23 lucchesi invece è stata spettacolare. Il piacere della compagnia, la condivisione dei pasti, degli sport/giochi e le chiacchierate in allegria ci hanno lasciato ricordi indelebili e la cosa più bella è che non c’erano differenze d’età. Da 11 a 6o anni, tutti uniti a condividere le stesse esperienze. Matteo, 23 anni e Andrea, 61, la serata al Billionaire hanno ballato insieme tutta la sera cercando di farsi notare dalla Gregoraci…

Aspetto i commenti di tutti quelli che sono stati o andranno in Kenya!