Archivio di maggio 2012

Malattia e golf, una storia vera.

Angelo è ancora giovane, un uomo gentile e sorridente, innamorato del golf, della moglie e della vita.

Se lo incontri non diresti mai che è malato perché sorride spesso, ogni sua parola evoca passione per la vita.

Otto anni fa, quando gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson il suo handicap era 2,5 e giocava da Dio. Dopo quel lieve tremore alle mani ha avuto la conferma di ciò che temeva: il Parkinson gli avrebbe portato via la mobilità muscolare, gli avrebbe dato lentezza di movimento, tremore a riposo, postura curva.

La cosa più triste per Angelo era l’impossibilità di giocare a golf. Non riusciva a girare le spalle, non gli era possibile in alcun modo. Rinunciare dunque? No. Non Angelo, lui non è tipo da arrendersi.

Così, inizia il suo calvario di golfista a metà, la sua rotazione delle spalle era minima e la percentuale di palle alzate davvero bassa. Nonostante ciò si iscriveva ad ogni gara del circolo, accettando risultati orrendi e accumulando virgole, fino ad arrivare a 14 di handicap. Finché frequentava il campo da golf la malattia non lo avrebbe sopraffatto! Non importa quanto giocasse male, bastava restare in gioco-:)

Poi, un giorno, una speranza. Un medicinale nuovo, che lo avrebbe aiutato a superare il dolore e muoversi meglio. Dopo pochi giorni di quella magica pillola le sue spalle ruotavano meglio e i colpi partivano dritti! Così quella domenica affronta con fiducia, dopo tanti fallimenti, una gara di circolo, in cui riesce a  giocare bene quasi come tanto tempo prima. Che felicità, che intima gioia, che risveglio da un incubo! Pur non ruotando completamente le spalle, Angelo quel giorno giocava sciolto, rilassato, con un senso di certezza. Andava sulla palla sicuro e deciso, estraeva il suo bastone, si addressava e… toc! L’impatto del ferro con la palla era quasi perfetto, quel piacevole rumore unito a quello dello “swishh” del downswing inebriava le sue orecchie. E che dire dei suoi occhi? Quel giorno i colori che vedeva erano nitidi:  il verde dell’erba era intenso e morbido,  il bianco della pallina che volava alta nel cielo azzurro sembrava un piccolo capolavoro di precisione della natura e il sole tingeva il paesaggio di gioioso calore.

Finalmente una speranza, tutta racchiusa in quella pallina che si alza docilmente e atterra proprio dove Angelo vuole. Alla buca 18, mentre si incammina verso il green dove patta per il birdie, vede un capannello di persone in piedi ai lati del green e tante altre che stanno arrivando.

Chi aspettano? Lui?

Angelo patta  segnando il par, il suo punteggio stableford è 42. Poi stringe la mano felice ai compagni di gioco, mentre guarda sorpreso le persone che gli vengono incontro, si complimentano, lo acclamano… alla fine  lo sollevano e lo portano in trionfo!

Adesso, dopo 8 anni, il suo handicap da 14 è sceso a 5, un risultato eccellente per chi combatte ogni giorno con una malattia devastante come il Parkinson. Angelo non gioca solo a golf perché lavora e fa anche volontariato, aiutando chi sta peggio di lui: accompagna gli infermi a Lourdes, spegne gli incendi ed è attivo nella protezione civile. Adora sua moglie ed è inamorato della gente, degli animali, della natura… della vita.

Non penso di esagerare se affermo che il golf lo sta aiutando a vivere una vita quasi normale. Nel campo da golf Angelo si sente abile, capace di compiere magie con la pallina, pronto a confrontarsi con uno sport che esige concentrazione, focus, equilibrio e amore.

La malattia gli ha consentito di stabilire delle priorità nella sua vita e gli ha dato la forza di lottare per la sua salute. First things first: è così che vive Angelo, mettendo le prime cose al primo posto.

Diversi miei lettori stanno convivendo con malesseri e malattie più o meno gravi, riporto qui le malattie principali comunicatemi da alcuni lettori nella speranza che possano avere da te che mi leggi indicazioni per la guarigione:

sciatica causata da ernia del disco

ernia al rachide

borsite alla gamba

epicondilite

tachicardia

artrite

artrosi

dolori muscolari e ossei

Se hai sofferto di queste o altre malattie, riportami sui commenti la tua testimonianza che potrebbe essere d’aiuto per molti.

Nel frattempo, se sei in piena salute ti invito alla gratitudine per questa benedizione, sii grato in ogni momento della tua vita e cerca di mettere comunque, come Angelo,  le prime cose al primo posto. Se sei ammalato ti invito a non arrenderti mai e confidare nel fatto di tornare a giocare a golf, che come medicina è più potente di un farmaco: aria buona, movimento fisico e gratificazione della pallina che vola grazie a te. Non abbandonare mai la speranza! E infine, sano a ammalato che tu sia, metti come fa Angelo le prime cose al primo posto:

Affetti/relazioni: curali al massimo. Una parola buona per tutti, un incoraggiamento, un gesto affettuoso ogni giorno.

Gratitudine: sii grato per tutte le benedizioni che hai e per tutte le benedizioni che ricevi da ora in poi

Forma fisica: abbi cura del tuo corpo, mangia cibi sani, bevi tanta acqua, passa del tempo all’aria aperta, respira profondamente e fai movimento

Apri il cassetto dei sogni e realizzane più che puoi

Celebra i momenti più belli, aiuta gli altri e contribuisci a creare un mondo migliore.

Gioca a golf. Come Angelo, non importa quanto giochi male: insisti e verrà il momento in cui realizzerai magie. Credici!

 

 

 

Cos’è il golf mentale

Ormai che la mente conti per il 90% al golf lo ammettono in tanti. La mente tranquilla e concentrata, o il “pensiero giusto” produce un ottimo swing mentre la mente che si focalizza sul dubbio, la paura, i dettagli tecnici produce flappe e rattoni. A volte anche air shot…

Ieri al meeting golfissati abbiamo pattato in casa a causa del maltempo, ma che putt lunghi imbucavano le persone con i miei semplici esercizi!

Devo premettere che per i principianti non basta il gioco mentale, c’è proprio la necessità di acquisire i fondamentali tecnici e allenarli, facendosi carico delle normali  frustrazioni che il noviziato comporta.

Sono convinta invece, che una volta acquisito lo swing così diverso e personale per ognuno, a quel punto debba intervenire un allenamento mentale per poter giocare il proprio swing al meglio delle proprie possibilità. Col nostro swing, così com’è, senza stravolgerlo e solo pensando alla cosa giusta, quella che ci aiuta a concentrarci e focalizzarci. La mente libera da dubbi e paure, rilassata e concentrata è ciò che rende il golf facile, piacevole e divertente.

Il golf mentale è riconoscere la tensione e usare il respiro o il rilascio muscolare per eliminarla.

Il golf mentale è pensare al colpo successivo e non a quello sbagliato.

Il golf mentale è focus sullo swing, routine, ripetizione di gesti.

Il golf mentale è gestire le paure, fiducia nel colpo, fiducia in se stessi.

Praticando il golf mentale impari a conoscere te stesso, come si muove il tuo corpo, come funziona la tua mente. Impari ad osservarti come se tu fossi un altro che vede se stesso da fuori. Impari ad essere spontaneo ed efficace senza sforzo. Il tutto senza giudicarti. Nessuno ti giudica mentre ti OSSERVI, nemmeno tu stesso lo fai.

Pensa invece a quanto tendi a giudicarti quando fai un brutto colpo dietro l’altro davanti ai tuoi compagni di gioco o davanti al maestro. Ti vergogni e la vergogna interferisce sul fisico, sui muscoli. Questa è la prova che i pensieri prendono una forma. Non ci credi? Pensa a un momento in cui hai vissuto un grosso dispiacere o una preoccupazione: non sentivi un groppo alla gola o allo stomaco? Pensieri negativi e stress producono tensione negli organi e nei muscoli.

Qui, negli esercizi che propongo al meeting golfissati, non c’è alcuna forma di giudizio perché tu osservi il tuo swing e la tua mente produce gli aggiustamenti necessari mentre osservi. I tuoi risultati dopo un pò migliorano! 

Prova l’esercizio del gioco di tocco che ti ho già descritto: patta la prima palla normalmente, come fai sempre, e guarda dove si ferma.  Tira una seconda palla scommettendo con te stesso dove si fermera’: a destra, a sinistra, più corta o più lunga della prima palla? Fai cosi’: addressati alla prima palla e fai il colpo ad occhi chiusi.  Ascolta il rumore dell’impatto e del rotolo della palla, poi formati nella mente l’immagine di dove si e’ fermata, cercando di capirlo dal “tocco”. Controlla e guarda se hai indovinato.

Con questo “gioco” ottieni 3 risultati:
Più indovini, più memorizzi il giusto movimento che ti dà lunghezza, direzione e forza desiderate. (piano piano l'”indovinare” diventa “prendere coscienza”)
– Non ti giudichi perché lo scopo non è imbucare, ma capire, dal tocco, dove si ferma la palla (invece quando cerchi di imbucare e non ci riesci ti giudichi dandoti dello stupido)
– acquisisci feeling perché non usi la vista, che è il senso più sviluppato nel golf a scapito della sensazione.

Sul gioco lungo per osservare il tuo swing devi focalizzarti su una parte del tuo corpo e capire come si muove. La  mente, in questo tentativo di comprendere, compie in modo naturale i necessari aggiustamenti. Magia? Forse. La nostra parte inconscia è piena di magie e di sorprese piacevoli, che la mente razionale non immagina neanche di poter produrre.

Ecco in che modo possiamo condizionare la nostra mente al pensiero giusto: lasciandola OSSERVARE e non dandole il potere di istruire il nostro inconscio con dettagli  tecnici. Gli esercizi sul gioco lungo e sul pitching non abbiamo potuto farli a causa del tempo, ma che gioia ieri in campo, vedere lo swing sciolto con buoni risultati di due principianti entusiasti!

Con l’osservazione del proprio swing il corpo impara perché è libero di concentrarsi su come si sente e come può sentirsi meglio, riesce a capire da solo ciò che funziona.

Non c’è un modo giusto e uno sbagliato di fare lo swing, non c’è paura di fallire, questo non è un sistema giudicante! Semplicemente diventi consapevole, cioè prendi atto di ciò che è.

E il tuo swing, alla fine, è quello giusto per te!

Porta in attivo il conto corrente emozionale

i miei tre ragazziOggi non parlo di golf. Ogni tanto ho bisogno di proporre argomenti “emotivi”, che scuotano le coscienze. Non lo faccio per te che mi leggi, lo faccio per me. E’ un mio bisogno, desiderio, lo specchio del mio stato d’animo. Ma spero di coinvolgerti e di darti valore aggiunto.

Come il conto corrente bancario, nei rapporti con gli altri abbiamo un conto corrente fatto di depositi e prelievi. Ad esempio nel mio conto corrente aperto con ognuno dei miei tre figli (nella foto, 4 anni fa) cerco sempre di fare versamenti di cortesia, gentilezza, mantenimento delle promesse per mantenere il saldo in attivo. Mi accorgo bene quando il mio saldo è attivo perché percepisco il clima di fiducia, rispetto, amore verso di me. Vedo che apprezzano i miei consigli, mi ascoltano.

C’è stato un tempo in cui mi rivolgevo a mio figlio così: “studia, metti in ordine la tua stanza, sei disordinato, abbassa la musica, smettila di stare alla tv…” Agivo dandogli punizioni e criticandolo. Ho fatto questo con tutti e tre i miei figli, forse col maschio di più. In questo clima di sfiducia, non c’era comunicazione. Il mio conto corrente emozionale con lui era in rosso, il suo atteggiamento verso di me era scostante, irrispettoso, capriccioso.

Poi, finalmente, prima che fosse troppo tardi, ho iniziato a fare depositi sui conti correnti. Il deposito più importante che ho fatto verso mio figlio è stato quello che sembra più semplice: ascoltarlo. Ascoltarlo SENZA GIUDICARLO, senza fargli la predica, solo cercando di capirlo e di accettarlo così com’è. Mano a mano che arrivavano questi depositi il saldo in rosso diminuiva. Poi, a volte, prelevavo dal conto corrente, tornando alle vecchie abitudini, come qualche volta mi succede anche adesso. Ma l’importante è misurare spesso dalla qualità delle nostre relazioni il saldo del nostro conto corrente con ogni persona e tornare a versare.

Ecco come effettuare versamenti:

Comprendere la persona: non puoi sapere cosa è importante per lei e come fare un deposito sul vostro c/c se non la comprendi fino in fondo. Per valutare come fare un deposito cerca di capire cosa è importante per quella persona e fallo diventare importante per te quanto per te è importante la persona stessa. Ricordo che quando mio figlio di 6 anni mi raccontava le storie dei Pokemon non lo ascoltavo, considerando i suoi racconti stupidaggini. Aumentavo il passivo del mio c/c. Chissà come sarebbe oggi mio figlio se io mi fossi seduta per ore con lui a giocare con i pokemon e a fantasticare su di essi. Di certo a quel tempo il mio saldo sarebbe stato attivo.

Avere piccoli pensieri. Un sms, preparare un pranzo speciale, stare vicino a lui alla tv. Le piccole gentilezze e cortesie aumentano l’attivo del c/c

Mantenere gli impegni. Ho imparato a non promettere se non sono sicura di poter mantenere. Con una promessa mancata faccio un grosso prelievo.

Chiarire le aspettative. Spesso ci aspettiamo qualcosa da una persona e se questa non ce la dà rimaniamo delusi. Ci vuole coraggio, ma è meglio parlare, anche fra marito e moglie, per non creare malintesi e incomprensioni.

Dare prova di coerenza personale. Integrità, onestà, ma forse la coerenza è qualcosa di più. E’ conformare le parole all’azione, è evitare la doppiezza, difendere gli assenti, dissociarsi dal pettegolezzo. Difficilissimo! Quando sono fra amiche che parlano male di qualcuno adesso ci faccio caso, e mi dissocio. Trovo i lati positivi della persona di cui parlano e le zittisco. Difendendo la persona assente le mie amiche SANNO che difenderò anche loro quando è il momento. Evitare comunicazione falsa, cattiva o irrispettosa della dignità altrui è un grosso deposito!

Scusarsi sinceramente in caso di prelievo. Chiedere scusa è difficile, ma è prova di forza di carattere. Solo chi ha padronanza di sé può farlo. Attenzione però devono essere scuse sincere perché le scuse ripetute interpretate come insincere creano prelievo dal c/c.

Ascolto empatico. Invece di presumere pensieri, interpretare stati d’animo, ascolta col cuore cosa la persona ti vuole comunicare. Porta tutta la  tua attenzione a lui, come se non ci fosse altro che lui e come se fosse la persona più importante della tua vita. Ascolta per capire, ricevi la comunicazione profonda di un’anima umana. Mettiti nei suoi panni, verbalizza con parole tue quello che lui ti dice per dimostrargli che hai capito. Questo ascolto dà sicurezza all’altra persona che si sente importante, capita, motivata, approvata, apprezzata.

Avevo bisogno di scrivere questo post per ricordare a me stessa cosa conta di più. Capita anche a te di dimenticarlo?

(Ho preso spunto da 7habits di Stephen Covey)

 

 

 

 

le gare con i migliori sponsor

Follow my blog with Bloglovin Questa sono io sul tee della 8 al golf Club Ugolino, domenica scorsa.

Ho avuto l’onore di essere invitata da Scholtès, marchio di elettrodomestici alto di gamma, al Golf Trophy Scholtès, un torneo che si svolgerà in diversi golf club italiani  e si concluderà a ottobre.

Ogni golfista che si iscrive in gara fa attenzione allo sponsor e certamente preferisce nomi come BMW, Rolex, Jaguar, Mercedes, Valtur, VeuveCliquot…  Queste gare contano il massimo degli iscritti ed è necessario prenotare con largo anticipo per poter giocare. Perché?

Perché i premi in palio sono favolosi! L’anno scorso ho vinto la gara BMW nel mio circolo e ho avuto accesso alla finale ad Arzaga dove sono arrivata seconda portando a casa ben 4 premi, compresa una stupenda sacca da golf. E se fossi arrivata prima avrei disputato la finalissima a Singapore… Ecco perché iscriversi a queste gare RICCHE è piacevole e stimolante, e fa venire voglia di dare il meglio di sé… Noi golfers siamo a caccia di gare succulente e invitanti come queste!

Adesso anche Scholtès, sponsor di Matteo Manassero, sponsorizza gare in diversi circoli italiani e come sponsor va annoverato fra quelli RICCHI: gadgets bellissimi per tutti gli iscritti, clinic con Manassero a Londra come premio ad estrazione, finale al S. Domenico in Puglia tutto spesato per 2 persone…

Certo, queste gare invitanti andrebbero giocate dando il massimo di sé e invece diciamo che la mia performance è stata meno che mediocre. Ebbene sì, ho applicato solo in parte tutti i miei trucchi mentali per rilassarmi, dare il meglio di me stessa, giocare per divertirmi… Ho applicato soprattutto il fatto di accettarmi e volermi bene nonostante i colpi sbagliati e cogliere l’aspetto positivo della giornata.

E poi ho una scusa fantastica: si è messo a piovere forte e io ero senza ombrello e senza giacca, le avevo lasciate in macchina perché ero certa che non sarebbero servite. Così per ripararmi mi sono messa due cappelli uno sopra l’altro, uno di lana e l’altro di cotone con la tesa; poi ho aggiunto anche il coprisacca di plastica che usavo a mo’ di ombrello-impermeabile. Ero RIDICOLA e in queste condizioni non era facile giocare bene… (devo ammettere che anche prima della pioggia i miei colpi facevano abbastanza schifo)

cuochi Scholtès

Sono uscita ugualmente vittoriosa da questa giornata perché ho visitato lo splendido golf Ugolino, avevo tre compagni di gioco davvero bravi e simpatici, ho assaggiato piatti gustosi e ho portato a casa una bella maglietta da golf (il gadget per tutti gli iscritti in gara). Senza contare il green fee e quota gara gratis!
Alla fine della gara, per fortuna, ci aspettava un assaggio dei piatti prelibati del cuoco Moreno Cedroni che vedi nella foto: lasagne di pesce con nero di seppia e gamberetti crudi, anatra agli agrumi con cavolo e mousse di caffè con cialde, il tutto sempre offerto da Scholtès.

Con tutti i golfisti infreddoliti e affamati i due cuochi hanno avuto un gran daffare tutto il giorno! Ho notato che molti chiedevano il bis e qualcuno anche il tris…

Anch’io mi diletto in cucina, sono specializzata nel fare pane e focacce.

Lo so, il pane è una cosa semplice, non si può paragonarla all’anatra agli agrumi, però mi sono accorta che un pane speciale dà un tocco in più alla tavola, le persone apprezzano tanto questo semplice cibo primordiale, che completa il pranzo o la cena.  Anche un ristorante lo si può giudicare dalla qualità del pane che offre. Vuoi vedere il mio pane? E’ QUI

A proposito, ci sono ancora due camere libere per il meeting del 20-21 maggio, dove il pane è solo un completamento di tutto ciò che “assaggerai”: richiedimi informazioni a golffissazione@gmail.com

Buone gare 2012!

 

 

un esercizio-gioco per il putting

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Willy ci propone questo esercizio-gioco per incrementare sensibilità e feeling sul putt.

Parti da un putt lungo (almeno 3 mt) ed  esegui la tua routine completa, come hai sempre fatto. L’ unica aspettativa è quella di sentire il rumore della pallina che cade in buca, è vietato seguire la pallina con lo sguardo dopo l’impatto

Ti può aiutare chiudere gli occhi dopo l’impatto  e… solo se non senti la pallina cadere in buca, in base alla sensazione del colpo eseguito, scommetti con te stesso (o con un partner) dove è arrivata la pallina. Il gioco si può fare su 9 o 18 buche ed è un ottimo allenamento.

Il punteggio, di questo gioco è il seguente:
– Palla imbucata al primo putt= 3 punti
– Posizione palla indovinata= 2 punti
– Palla imbucata con il secondo colpo=1 punto

Con questo gioco, si ottengono vari risultati:
– Consolidare la routine
– Focalizzare sulla sensazione anzichè sul risultato
– Mantenere la testa ferma sulla palla
– Divertimento assicurato

Da provare subito a casa!