arrabbiature di golf!

Il golfista molto imperfetto

Avevo già sentito parlare (male) di lui, ma poi l’ho visto con i miei occhi e ho capito che lo hanno dipinto meglio di quello che è in realtà.

Alla buca 1 c’era un gruppo di 5 che aspettava di partire e tre di loro hanno fatto in modo di rifilare lui, l’indesiderato, che chiamerò Pinko, con uno di loro. (secondo me hanno fatto la conta per stabilire a chi sarebbe toccato)

I due (l’indesiderato e il malcapitato compagno) erano dietro il mio team e Pinko ci stava alle costole tirandoci addosso, per ben due volte abbiamo visto la sua palla arrivare vicino a noi.

Alla buca 5 decidiamo di farli passare e osserviamo Pinko fare il colpo al green da 140 metri. Bel colpo, ma lungo: acqua. Pinko tira una bestemmia poi dice a voce alta:

– ho tirato il pitch, cosa devo tirare? Il sand forse da 140 metri? Va bene che sono lungo, ma… Nel frattempo, mentre il suo compagno va sulla sua palla, lui mette in terra un’altra pallina e tira di nuovo: ancora acqua. Poi sgomma col cart, passa davanti al compagno e dice: “vado a cercare la mia palla, passo io e tu tiri dopo” Il compagno era visibilmente scocciato, ha dovuto aspettare i comodi di Pinko insieme a noi mentre Pinko in lontananza tirava al green.

Dopo ce lo siamo trovato davanti tutto il tempo e abbiamo visto scene da film: zolle di terra in aria mai riparate, urli e improperi ripetuti, ferro sbattuto sul green… Il compagno finalmente alla buca 9 se l’è potuta svignare e lo ha lasciato solo.

Pinko ha un ego smisurato. Gioca solo per dimostrare quanto è bravo, ruba regolarmente sul punteggio in gara (è già stato squalificato) perché per lui conta DIMOSTRARE e non divertirsi. E’ pieno di invidia, ansioso, incurante del suo prossimo, chiuso in un bozzolo di negatività.

Pinko sembra l’immagine di Trog, un prototipo di golfista che incarna il peggio dei peggiori giocatori e che descrivo nel mio libro cartaceo “Tutti pazzi per il golf”.

Questo piccolo libro, il mio primo libro, sta per FINIRE!  Sì, ne avevo in casa 1000 copie e fra i venduti e i regalati adesso me ne rimangono 180.

Sono sicura che la maggior parte di voi che state leggendo qui avete già in casa una copia del mio libro, quindi se ancora non lo avete aperto leggete per favore la storia di Trog a pagina 47 e commentatela qui.

Voi golfissati delle mie clinic 2012 lo avete TUTTI! Ho scritto il libro nel 2008 e Trog non esisteva realmente. Adesso esiste, ed è un socio del mio circolo, spero solo che non legga questo post e si riconosca…

Non hai ancora il mio libro?

Aiutami a terminare le 180 copie per farmi venire la voglia di scriverne un altro! Lo trovi qui:

Tutti pazzi per il golf

 

 

Orgoglio o superbia distruttiva?

Laghetto della buca 18Questa è un’altra storia vera successa a Marco, il cui titolo potrebbe essere “Il golf può fare impazzire le persone” oppure, come ho scritto in alto, “Orgoglio distruttivo”. Eccola:

Una volta in gara giocavo con tre soci del mio circolo che non conoscevo,
tra cui un certo Franco, che giocava in seconda categoria. 

Lo marcavo io e, dopo le prime nove buche, giocate in modo strepitoso e sbagliando
pochissimo, aveva totalizzato ben 24 punti stableford. Dopo la pausa alla
nove, ripartiamo alla 10 e questo Franco tira un drive sbilenco con forte
slice e palla nel rough alto (era il primo che sbagliava nella giornata).

Non tira la palla provvisoria dicendo che è convito di ritrovare la pallina.

Tiriamo tutti e lui, da solo, si incammina a cercare la sua palla. Cerca per
uno, due, cinque minuti, noi tiriamo tutti il secondo colpo e lui continua a
cercare.

Con il gruppo dietro di noi impaziente di tirare, mi avvicino a lui
e gli dico che, secondo le regole, dopo cinque minuti deve dichiarare palla
persa e, in quel caso, tornare sul tee di partenza e giocare il colpo n. 3
(stavamo giocando un par 4 e lui aveva un colpo a quella buca).

Mentre discutiamo, miracolosamente ritrova la sua pallina nel rough (sono passati
almeno dieci minuti da quando ha iniziato a cercarla) e la vuole giocare.

Gli dico gentilmente che, secondo le regole, non la può più giocare.

 A quel punto, Franco semplicemente impazzisce, inizia a gridare insulti verso di me
e verso gli altri del nostro gruppo (che ci avevano raggiunto intanto e
supportavano la mia tesi) e chiede al suo marcatore, una signora che giocava
con noi, esterrefatta, di dargli immediatamente il suo score, dopodiché lo
STRAPPA
con gesto clamoroso davanti a tutti e dice che piuttosto che giocare
con gente come noi se ne va !!!!

Continuiamo la gara in 3, in silenzio, riflettendo sulla follia umana causata dal gioco del golf, specialmente io
che alla fine delle 18 buche, in giornata disastrosa, avrò totalizzato lo
stesso punteggio che Franco aveva realizzato nelle prime nove buche prima
del suo raptus: 24 punti stableford…..