Archivio di agosto 2011

Cos’è per me la felicità

Oggi mi faccio un regalo di compleanno scrivendo questo post. Compio 52 anni e finalmente sono felice.

L’ho cercata in tanti modi questa felicità, ho fatto corsi seminari, letto libri, fatto esercizi giornalieri, l’ho cercata instancabilmente per anni e adesso posso dire “ci siamo. So cos’è”

Felicità è poter essere me stessa in ogni circostanza. Felicità è sentirmi sempre nel posto giusto al momento giusto, anche quando sono fra persone che parlano di politica o di economia e io non sono ferrata. Questa è la cosa principale.

Felicità è avere la coscienza allineata con l’inconscio. In passato mi sono autosabotata, per questa mancanza di allineamento. Volevo coscientemente essere un bravo genitore ma il mio inconscio comandava le mie azioni: ero una mamma pressante, insistente (studia, studia, studia!), spesso arrabbiata, non troppo rispettata dai miei figli. Appena ho “lasciato andare” il pensiero di come dovrebbe essere un bravo genitore e ho intrapreso il processo di accettazione mia e degli altri è iniziato a cambiare tutto.  Quando infine ho capito di meritare l’amore per me stessa e per gli altri è davvero cambiato tutto.

Non è mai troppo tardi per ristabilire un rapporto meraviglioso con i tuoi figli.

Una volta mi sentivo spesso inadeguata, specie davanti a persone che sentivo “più importanti” di me. Stavo zitta per evitare di dire cose inopportune, avevo paura di fare brutte figure, ero timida e insicura. Se qualcuno mi faceva un complimento non pensavo di meritarlo e arrossivo, cercavo di rimanere anonima e non dare nell’occhio perché avevo paura del confronto con le persone.

Quando ho deciso di cambiare per prima cosa ho imparato a rispettarmi ed amarmi così come sono. E poi ho cercato di migliorare sempre, ogni giorno, con costanza e senza mai arrendermi. Ho interrotto gli automatismi, appena la situazione si fa critica drizzo le antenne e penso: “come posso dire la cosa giusta affinché questa situazione si sblocchi o migliori? E vedo risultati strabilianti. Una volta mia figlia stava litigando con suo padre ed era difficile mettersi in mezzo, in passato ci avevo sempre provato con scarso successo. Quella volta ho battuto il pugno sul tavolo e ho detto a voce alta, fintamente arrabbiata: “Ho diritto di dire la mia! state ripetendo le stesse cose da mezz’ora e mi state dando fastidio. ora parlo io!” Ho interrotto il loro modulo e ho presentato loro un punto di vista che abbracciava i loro punti in comune, calmandoli all’istante. Felicità è sbloccare questi ristagni di energia!

Felicità è avere la forza di affrontare i problemi e le difficoltà inevitabili nella vita e anzi, vedere i problemi come opportunità per imparare e crescere un pezzettino.

Felicità è pensare bene di me stesso e degli altri. Ogni persona ha in sé aspetti positivi e io li esalto spesso e volentieri con complimenti, ascolto attento, accoglienza, aggiungendo un pezzetto di felicità alla giornata mia e loro.

Ecco, felicità è anche questo: riconoscere che le cattiverie delle persone sono una reazione al dolore del loro bambino interiore, non sono veramente rivolte contro di me! Non reagisco mai alle provocazioni perché niente e nessuno può portarmi via questa serenità d’animo. Sono così trasparente e padrona delle mie azioni che do una risposta CALMA a chi mi lancia accuse ingiuste. E se riconosco il mio errore mi scuso immediatamente con chiunque, anche con un bambino.

Felicità è uno status perenne, non un’emozione fugace. Te la senti addosso come una seconda pelle, sai che niente e nessuno, nessuna provocazione potrebbe portartela via.

Premetto che sono anche molto fortunata: io e mio marito abbiamo entrambi i genitori sani e vitali oltre che vivi, non siamo stati toccati da malattie né disgrazie quindi non ho mai DAVVERO provato il dolore. Ma se il dolore arrivasse, meglio che mi trovi così come sono adesso, aperta alle possibilità.

Felicità è raggiungere obiettivi per la mia soddisfazione e non perché devo dimostrare qualcosa a qualcuno. L’autostima è pensare di meritarsi il successo ma mai  per mostrare il successo agli altri (mi stimo perché mi stimano gli altri)

Felicità è avere progetti. Alla mia età la gente inizia ad andare in pensione e cerca impegni antinoia. Non io! Cerco esperienze nuove, provo nuovi “lavori”, cerco opportunità di guadagno per alleggerire il pesante carico di mio marito. Adesso, con questo blog, i libri che ho scritto e le persone che mi seguono ho capito davvero cosa voglio fare, voglio trasformare la mia passione in un lavoro divertente e redditizio e che porti valore agli altri.

Felicità è vivere il presente. Sto attenta a quello che succede intorno a me, alle persone che mi parlano, al paesaggio, al mio cane che vuole le coccole, sono concentrata su quello che faccio ed evito le distrazioni del pensiero.

Felicità è quando mia figlia mi chiede i miei libri di crescita personale! Durante la mia fase di “ricerca” ero osteggiata da tutti, lei in primis, criticava i miei libri, i seminari a cui partecipavo, temeva la mia crescita per paura che mi allontanassi da lei. Adesso, dopo anni e visto il risultato (la felicità si vede ed è trasmissibile) mi cerca per ogni suo problema, mi ama e mi stima in un modo che mi commuove.

Felicità è stato allontanare dalla mia vita pettegolezzo, biasimo, lamento, sensi di colpa, preoccupazioni, paure. Incredibile come tutto questo se ne va automaticamente una volta riconosciuto e superato!

Ho 52 anni e anche se non penso alla morte non mi resta poi così tanto da vivere. L’importante è che la morte mi trovi così come sono oggi, in pace con me stessa e col mondo.

Ti dedico il mio regalo di compleanno, augurandoti di raggiungere nella tua vita questa  pace del cuore e dell’anima, e se ancora non provi felicità ti raccomando di cercarla. Il paradiso, quello di cui parla la Bibbia, è qui e ora. L’assaggio dell’eterno è qui, su questa terra, a casa tua, con i tuoi cari.

 

 

ebook professionisti pgai in dirittura d’arrivo!

Che belle storie mi stanno arrivando dai professionisti che scrivono sul mio ebook! Sono tutte persone straordinarie, che hanno dedicato gran parte della loro vita al golf. E il golf li ha ripagati. Con vittorie, opportunità di lavoro, soddisfazioni.

Il golf per loro è stato uno sport totalizzante a cui hanno dedicato le loro energie con disciplina, tenacia, volontà. Tutti questi professionisti hanno in loro qualità che in parte mancano a noi amatori.

Prima di tutto molti di loro hanno iniziato a giocare da piccoli e sono stati spronati e incoraggiati dai familiari, anche se non per tutti loro è così. Poi molti di loro sono portati per il golf e per lo sport in generale. Ma il resto delle loro qualità come la TENACIA, la VOLONTA’, l’UMILTA’, la CURIOSITA’ la MOTIVAZIONE, LA DISCIPLINA,  il saper FORMULARE OBIETTIVI, LA FIDUCIA IN SE STESSI,  SUPERARE LE DIFFICOLTA’, avere IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO MENTALE possiamo acquisirle anche noi amatori.

Come? Te lo spiego nell’ebook. Quando leggerai le storie di queste persone fuori dal comune capirai la grande carica di umanità che ognuno di loro ha acquisito a contatto con le difficoltà quotidiane del gioco. Capirai quanto è difficile sfondare come giocatore di tour se non accogli la sconfitta come parte “normale” del golf e capirai come molti di loro esercitano con passione la loro professione di maestro.  

Attenzione perché anche i professionisti coinvolti impareranno qualcosa da noi amatori. Nell’ebook ho riportato alcune testimonianze importanti di amatori che spiegano cosa si aspettano dal maestro e cosa il maestro non riesce a trasmettergli.

Spero di far uscire l’ebook entro il 31 agosto e ti incoraggio a commentare rispondendo alla domanda: “cosa ti piacerebbe che un maestro riuscisse a trasmetterti? In che modo?”

 

Imbuca palle difficili grazie all’entusiasmo

 

http://youtu.be/1ziyPhFoi9g[/youtube]

(Attenzione: il film scorre male, si ferma a tratti. Quando si ferma mettilo in pausa un paio di minuti, prenditi un caffè e poi dai l’avvio)

Questo è il mio vecchio film del 2009 e io in questo ferragosto 2011, con tutte le persone che sono al mare e che quindi non leggeranno questo articolo, scommetto che TRIPLICHERO’ le visualizzazioni entro domani sera.

Era il mio primissimo film messo su youtube con una difficoltà paurosa, mi sentivo fiera ed orgogliosa  delle mie due prodezze: essere riuscita a imbucare in un vaso la prima volta che accendevo la telecamera nuova e soprattutto aver messo il film su youtube da sola, quando pensavo che solo un mega informatico super esperto avrebbe potuto riuscirci.

La probabilità di imbucare nel vaso con gli approcci raso terra che vedi nel film era bassissima. Erano approcci orribili! Eppure l’entusiasmo mi ha premiato: proprio l’ultima palla, nel mio primo film sperimentale, è finita nel vaso e la mia felicità è genuina, sincera, del tutto spontanea.

Da questo puoi imparare qualcosa: quando hai una voglia matta di giocare a golf, godi del gioco e delle sensazioni che ti dà, ci metti il tuo entusiasmo, alla fine i risultati arrivano, contro ogni probabilità. Ti è mai successo di imbucare da 15 metri  un putt difficilissimo? Sì, ti è successo. Sai come lo hai imbucato? Con il tuo impegno, la tua voglia matta di far bene il colpo,  il tuo assecondare la fluidità del gioco e la magia del golf.
Questo breve film, il mio orgoglio, ha 50 visualizzazioni in due anni e mezzo: un record negativo che potrebbe spingermi al suicidio, ma invece io ci rido, rido della mia ingenuità e adesso vediamo se in un giorno porto le visualizzazioni a 150… Dammi una mano anche tu!

 

7 killer dello swing

E due dritte per sconfiggerli (sottotitolo) 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=7C7BGxpGaL4[/youtube]

Dal mio sondaggio sono emersi questi problemi golfistici:

1 perdita di concentrazione prima della fine del percorso – 2 discontinuità nei colpi e nelle giornate di golf – 3 strategia sbagliata – 4 poco tempo per allenarsi e per giocare – 5 alcuni problemi tecnici di swing nei vari colpi (troppi putt, approcci da trenta metri rattonati, rigidità, niente finish, address sbagliato…) – 6 atteggiamento mentale (convinzioni, fiducia) 7 motivazione.

La motivazione all’inizio è altissima. Se tu sei un principiante ne sai qualcosa: inizi a prendere bene la palla, a fare punteggio, migliori, progredisci e ti GASI tantissimo. Leggi il resto di questo articolo »