Archivio di ottobre 2012

Raccontati il tuo swing

Una cosa utilissima che pochi golfisti fanno è descrivere il proprio swing con le parole. Tradurre le sensazioni in parole è difficilissimo, ma del resto non è questo che fanno i maestri? I maestri tentano di trasmetterti una sensazione con le loro parole e sai chi è il più bravo? Quello che usa le parole giuste per te, le parole che ti accendono la lampadina nel cervello!

Se tu ogni volta che fai lo swing tenti di descrivere la sensazione ti alleni ad abbinare le parole giuste alle sensazioni giuste, ma soprattutto ti rendi consapevole di quando lo swing è giusto e quando non lo è.

Ho fatto descrivere lo swing ai golfissati della clinic di ottobre e con mio grande stupore perfino Antonio, il principiante, aveva capito quale dei suoi swing era il migliore! Come puoi ben vedere Antonio esegue tutta la routine che il maestro gli aveva appena insegnato: grip, bastone davanti a sé per la distanza, appoggio a terra e infine piegare le ginocchia. Nell’altro video Emanuele, il miglior golfista della clinic, è invece perfettamente consapevole che i suoi 2 swing erano corretti.

Guarda qui lo swing di Antonio (non ancora “handicappato”):

Quando Antonio riuscirà a descrivere nei particolari come stava la faccia del bastone nel backswing o cosa c’era di giusto nel suo primo swing, il più sciolto, giocherà già molto meglio di adesso!

questo è lo swing di Emanuele, 5 di handicap:

Il problema di molti amatori è che vanno dal maestro quando giocano male senza essere consapevoli della giusta sensazione dello swing quando basterebbe praticare con attenzione descrivendo la sensazione giusta.
Con la consapevolezza la lezione col maestro rende meglio!

Dunque, per diventare consapevole fai uno swing e chiediti:

Questo swing era corretto? Dove sarebbe andata la palla? Com’era il ritmo? Come stava la mia testa nel follow-through? Il bastone nel back era parallelo al terreno? Ho fatto un buon finish? Poi racconta a te stesso le tue sensazioni. E’ un piccolo, utile trucco per diventare consapevoli del proprio swing da casa, senza palla. Prova il tuo swing in un ambiente adatto, con mobili lontani, lampadari altissimi e tappeti vecchi… E soprattutto evita la camera da letto al buio… Se uccidi tua moglie mentre provi lo swing cosa racconti al giudice…?

Ho sentito delle storie allucinanti di golfissati che hanno spaccato mobili e lampadari (anch’io sono una di quelle), hanno fatto squarci nel tappeto, hanno rotto vetri delle finestre e soprattutto hanno dato una mazzata a un familiare che passava lì vicino mentre facevano il backswing… Questo è un costo troppo alto per diventare consapevoli dello swing!

Visto il successo e il mio divertimento, ripeterò la clinic a novembre in una NUOVA location a sorpresa… ti invio la lettera domenica sera!

Cinic di ottobre: sole, pioggia, golf, amicizia e…

Sole:  lo abbiamo goduto tutta la domenica. Giornata estiva, con piscina aperta e pranzo sotto la veranda. Il sole è stato un complice nella riuscita della giornata perché  noi umani siamo come le piante, abbiamo bisogno di LUCE!  Il sole ha reso facili gli approcci fra gli ulivi, ci ha permesso di ridere di noi stessi mentre pronunciavamo le parole “Pronti-attenti-via fine” durante lo swing…

Abbiamo preso il tè delle 5 all’aperto, illuminati dal sole.

Poi, al tramonto, abbiamo ridimensionato i nostri “problemi” di golf, rendendoli piccoli piccoli in confronto alla fortuna e alla benedizione che la vita (e il POTER giocare a golf) ci offre. La meditazione ha conciliato il sonno a qualcuno, un meritato relax dopo una giornata di swing!

Pioggia Era previsto un uragano per lunedì. Gli ottimisti Alessandra e Lorenzo hanno invitato i partecipanti a ignorare le catastrofiche previsioni del tempo, a sfidare le autorità esterne che ci dicono cosa fare e… i coraggiosi golfissati, armati di completi da pioggia, non si sono fatti intimorire.  Fino a mezzogiorno tutto okay. Alla buca 3 un forte scroscio d’acqua ci ha costretti a tornare in club house, ma appena ha smesso ci siamo divisi: 3 in putting green con Lorenzo e 6 in campo con me, i golfissati non mollano mai! 

GolfCosa ne è del nostro golf? Il nostro livello varia da n.c a un fantastico 5 di handicap, Emanuele.

 

Questo ragazzino di 15 anni è fantastico, una promessa del futuro golf italiano.

In campo pratica il maestro Lorenzo ci ha finalmente chiarito come si pratica correttamente, perché la maggior parte di noi fino ad oggi tirava secchiate di palline cambiando i ferri a caso e poi si vantava di “aver fatto il compito”!

Com’è una buona pratica? Ordine prima di tutto: sacca in ordine e lontana alla nostra destra, palline davanti a noi, si inizia con i colpi corti, sandwedge o pitch. Tiriamo 5 palle con intenzione ed attenzione, scommettendo con noi stessi che le metteremo in un certo punto, a una certa distanza. Quante sono andate al bersaglio su 10? Col tempo dovremmo vedere il numero delle palle precise aumentare. Aumentiamo mano a mano le distanze e diamoci obiettivi precisi. Difficile? Per i golfissati abituati a scorrazzare solo in campo…sì!

 

Mentre la domenica nell’uliveto molti zappavano la terra tanto che avrei potuto piantare le zucche nelle zolle (!), il lunedì in campo davano il meglio di sé! Lorenzo ha dato a tutti un piccolo compito personalizzato a casa, che se allenato a dovere e abbinato ai tips mentali dovrebbe realizzare l’obiettivo di ognuno entro il maggio 2013.

Amicizia Conoscevo solo per nome, come lettori del mio blog, Roberto, Rachele e Nicoletta, mentre non conoscevo gli altri. Allora come avrò fatto ad attirare persone simpatiche, intelligenti, aperte, versatili, che nella vita svolgono lavori interessanti??

Ed è stato così anche alle clinic precedenti. Forse in questo mio hobby-lavoro sono talmente concentrata sull’estrarre il meglio dalle persone che poi in effetti si realizza il “miracolo”… Tutte mi mostrano il loro lato migliore, quello a cui mi rivolgo!!

Mi sembrava, mentre ero con loro, di conoscere da una vita queste persone e così è stato per alcuni di loro. Abbiamo condiviso pasti, merenda, sensazioni di swing, chiacchiere e confidenze come se fossimo amici da anni…

Il miracolo Nicoletta ha imbucato con un approccio da fuori! Lo so che per diversi voi lettori questa è una cosa normale, ma per lei, che per ora è 36 di handicap è un miracolo!… Ho esultato con lei e le ho fatto “ancorare” la sensazione di questo fantastico approccio, per poterla ripetere in futuro. Nicoletta si è creata il suo gesto-frase ancora che utilizzerà nelle sue prossime gare per realizzare il suo obiettivo di golf, da verificare a maggio 2013.

Dopo questa clinic per la prima volta in vita mia ho avuto voglia di tirare un secchio di palline in campo pratica!

 

Dopo un brutto colpo resetta la mente

I metodi psicologici per “dimenticare” l’errore di golf sono molteplici e alle mie clinic ne tratto ben 5. (pagina bianca, interruttore, osservazione minuziosa del paesaggio, tensione e rilassamento muscolare, gesto e frase àncora)

Migliaia di golfisti lamentano il fatto che quando sbagliano si deprimono, perdono la concentrazione e in poche parole l’errore ha un forte impatto negativo sul loro risultato in gara. Ci sono altri golfisti, invece, che non si fanno influenzare da un brutto colpo e ripartono caricati senza adottare alcun metodo… beati loro!

Alle mie clinic insegno come accedere alle proprie risorse per “caricarsi” psicologicamente e utilizzare questo ricordo vivido nei momenti in cui serve, come quelli in cui il golf va male. In questo post non posso fare la meditazione guidata dei tuoi migliori momenti di golf, quelli in cui ti sentivi forte e i tuoi risultati erano fantastici, ma posso farteli rivivere con queste frasi/domande:

Ricordi una volta in particolare in cui il gioco fluiva bene, la palla volava alta, dritta e lunga, prendevi il green facilmente? Ricordi come camminavi, qual era la tua fisiologia? Ricordi quando ti entravano putt improbabili, avvicinavi la palla alla bandiera con l’approccio, i tuoi drive erano perfetti? Ricordi quel giorno in cui hai fatto un punteggio meraviglioso? Ricordi quando il tuo nome era in alto in classifica e hai vinto un premio? Ricordi quando il golf sembrava facile, divertente, piacevole, automatico? Cosa provavi mentre andavi sul colpo successivo? Te lo dico io: provavi un senso di certezza, sicurezza in te, sapevi che lo swing di quel giorno avrebbe prodotto un bel colpo.

Adesso se riesci ad immergerti in quei momenti magici come ti senti? (ci vorrebbe la meditazione per farli “arrivare” meglio…) Sono sicura che se ti sei ben immerso con l’immaginazione in quei momenti  senti una forte carica emotiva, una voglia matta di giocare e “far vedere chi sei”!

Se tu dovessi rappresentare questi momenti di abilità con un gesto e una frase, quale sarebbe?

Ad esempio la mia frase e il mio gesto sono: stringere forte il grip del bastone e dirmi “quanto sono brava!”

Ebbene, se dopo un brutto colpo ripensi intensamente al tuo senso di connessione e perfezione (i tuoi migliori momenti di golf), il brutto colpo che hai appena fatto perde di importanza! Se parti da uno “stato di grazia” anche se solo immaginato, la “distrazione” data dal brutto colpo è annullata e la tua mente è ripulita per il colpo successivo.

Ritrovare la concentrazione con il ricordo, dunque: ecco cosa fa la frase e gesto ancora. Dopo un brutto colpo riattiva il ricordo del tuo miglior swing semplicemente facendo il gesto e pronunciando la tua frase-ancora (sono brava! e stringo forte il grip del bastone)

Ovviamente questo sistema va allenato, bisogna che la frase e il gesto siano fortemente ancorate ai tuoi momenti migliori di golf, la meditazione serve a questo.

Anche nella vita, in parallelo col golf, davanti ai problemi ricordati di “chi sei”: ricordati delle tue abilità, dei momenti in cui hai avuto riconoscimenti, hai lavorato bene, hai risolto brillantemente i problemi, hai aiutato le persone… Da questa posizione “generativa”, il problema attuale non ti paralizza più, perché perde di importanza! Hai le risorse per risolverlo, come le hai avute in passato!

Fa sempre bene ricordare “chi siamo”. Noi non siamo impotenti davanti alle frustrazioni e a volte le frustrazioni sono motivo di crescita. Utilizza i tuoi momenti-no di golf o di vita per mettere alla prova la tua capacità di superarli col solo ricordo intenso e vivido di chi sei.

Nel golf e nella vita – ricordalo – ci saranno sempre momenti negativi. Basta affrontarli partendo dalle nostre risorse, dalla nostra energia, dal nostro entusiasmo, da ciò che di meglio c’è in noi!

In queste due foto: un momento “magico”, di affetto e connessione familiare… ricordo da utilizzare nei momenti meno affettuosi!!!