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vacanze felici

Stai pensando che il mio titolo “vacanze felici” sia inappropriato in quanto secondo te TUTTE le vacanze sono felici?

In parte devo darti ragione perché di solito di ogni vacanza si ricordano solo i momenti belli, ma questa mia vacanza con 4 quinti della mia famiglia (+ la cagnetta) è stata f-a-v-o-l-o-s-a!

Poi ti spiego in che modo l’ho ancorata per provare più volte le sensazioni felici.

Nella foto qui a sinistra sono in Normandia a Sainte Mère Eglise: il lenzuolo che vedi sul tetto della chiesa ricorda il paracadutista americano John Steele che durante lo sbarco in Normandia della seconda guerra mondiale si è salvato fingendosi morto e restando per più di due ore attaccato al campanile. Le mie figlie si sono gentilmente prestate per una foto con la mamma, di solito facevano le preziose.

Nella foto sotto invece abbracciano il loro papà sul promontorio che domina una delle spiagge dello sbarco in Normandia, Juno Beach. Nella foto di destra la nostra cagnetta Ginetta tenta in ogni modo l’agguato alla crepe alla nutella sul tavolo.

La vacanza improvvisata, senza prenotazioni se non la chambre d’hote dei primi due giorni, ha consentito alla nostra famiglia di confrontarsi, di trovare accordi e punti in comune, di ridere, di coccolare la cagnetta e condividere il soddisfacimento delle sue esigenze, di giocare a carte e divertirsi insieme, visto che  a casa non c’è mai tempo e voglia per fare tutto questo.

I momenti di “crisi” fra le sorelle  non sono mancati, del tipo “io preferisco questo posto”, “io non voglio andare in quell’albergo…, ma sono stati ogni volta brillantemente risolti, questo conta! E le poche volte che sono intervenuta per mettere pace fra le sorelle sono stata incredibilmente ASCOLTATA, tanto che la mia frase “L’ironia è un attacco” è diventata un cult…

Ho ancorato alcuni di questi momenti magici per riutilizzarli al bisogno. Nei momenti più felici, in cui c’era unione, intimità e divinità fra noi (divinità perché si sentiva che Dio era lì con noi) facevo schioccare le dita e inspiravo profondamente. Poi ho aggiunto alla mia àncora il profumo di lavanda, acquistata ai mercatini di Aix-en provence. Dunque: schiocco di dita, inspiro il profumo di lavanda e… zac! Sono felice!

Anche adesso per me la lavanda è una pianta di felicità. Stacco un pezzettino di fiore e lo strofino tra le dita, aspirando intensamente l’aroma, per rivivere quei momenti. Per non strappare i fiori dalle piante mi sono messa il sacchettino con la lavanda sul comodino. Wow, quanto funziona!

Non dimenticarti di prenotare la mia clinic del 9-10 settembre, dove scopri come ancorare il tuo miglior swing:

http://www.golfissazione.com/risorse/golfissati-mente-tecnica/

Ma non preoccuparti, rinnoverò l’invito a fine agosto se ora sei al mare o a giocare a golf.

Ti auguro un buonissimo FERRAGOSTO, al profumo di lavanda…