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Un par 4 da incubo

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Se mai ti capiterà di imbatterti un una buca disgraziata, di quelle dove tutto sembra andare storto, la pallina non ne vuole sapere di alzarsi e, quando finalmente lo fa, si dirige verso angoli del campo che mai avresti voluto visitare, pensa a Kevin Na e sorridi!

Ventotto anni, nato a Seoul ma dal 1991 trapiantato negli Usa, Na è da diverse stagioni sul Pga Tour.
Quest’anno è stato due volte nei top . Non è quindi una comparsa, ma un giocatore di talento.

Il povero Na, però, rischia di passare alla storia non per i suoi birdies, ma per la catastrofe nella quale è incappato sull’AT&T Oaks Course di San Antonio, nel Texas Open. Quando, a metà del primo giro, si è presentato sul tee di partenza della buca 9 era a -1. Ha infilato il drive nel bosco, un labirinto di rami e di rovi.

Ha trovato la palla, ma ha preferito dichiararla ingiocabile e tornare sul tee. E qui ha ripetuto lo stesso errore, palla ancora nel bosco. Stavolta ha tentato, con scarsa fortuna, di farla tornare in fairway.

Risultato: ha chiuso la buca in 16 colpi, nuovo record negativo sul Pga Tour in un par 4.  Non solo: telecamere e microfoni hanno registrato tutto il suo calvario e ora il filmato
(http://www.youtube.com/watch?v=aWTXoNzuk8c&feature=player_detailpage) è uno dei più cliccati su You Tube.

Chi lo guarda di solito ha due tipi di reazioni: c’è chi soffre con il povero Kevin e rivive situazioni analoghe successe al proprio circolo e c’è invece chi ghigna soddisfatto, gustando una sorta di vendetta telematica: “Visto che capita anche ai pro?”
Se però guardi attentamente il filmato e poi controlli lo score di Kevin Na, tiaccorgerai di due cose.  Na si infligge una penalità perché – dichiara – la palla gli ha toccato una gamba dopo un rimbalzo inaspettato. E già questo lo differenzia dalla maggior parte dei giocatori nostrani. Poi, uscito da quell’incubo, ha ancora la forza di realizzare tre birdies prima di chiudere
il giro. E questo fa capire che è un campione. Tu sei fra quelli “dispiaciuti” o “sogghignanti”…?

il filmato:

http://www.youtube.com/watch?v=aWTXoNzuk8c&feature=player_detailpage

Racconta la tua gara speciale!

Oggi è domenica e non è giorno di post. Salvo casi strani scrivo sul blog ogni lunedì e giovedì mattina.

Un lettore però mi ha raccontato un aneddoto accaduto in una sua gara che è troppo bello per restare nascosto fra la mia posta. Anche Alfredo, nei suoi racconti di dicembre, ci ha deliziato delle sue divertenti avventure.

Adesso invito tutti, ma proprio tutti, a inviarmi per email il racconto di una gara che ricordano per qualcosa di speciale o di strano o di magico o catastrofico. La mia mail è sempre la stessa: golffissazione@gmail.com

Ecco qui il racconto di Marco:

Proprio sul tirare addosso agli altri mi viene in mente un aneddoto capitatomi due anni fa, ero in gara  e davanti c’era un gruppo di ospiti del circolo lentissimo, ad un par 5 molto lungo, erano fermi da dieci minuti a cercare una pallina a circa 250 metri dal nostro tee di partenza. Io ero il primo a tirare del gruppo. Ora, io non sono particolarmente lungo con il drive e, quando la prendo bene, faccio massimo 200 metri, in più in quel periodo ne sbagliavo parecchi con slice clamorosi, quindi sentendomi fuori pericolo mi sono deciso a tirare prima che loro completassero il colpo e liberassero il fairway. Sembra incredibile ma ho imbroccato il drive della vita, 250 metri (che non avevo mai fatto prima in nessuna buca) e palla dritta in mezzo al gruppo di quelli davanti. Nonostante i miei ampi segnali di scusa, uno di questi, sicuramente un mezzo matto, ha preso un ferro 7 in mano ed ha iniziato a correre verso di me con l’intenzione di darmelo in testa (un po’ come la moglie di Tiger Woods, ma lei aveva buoni motivi !).

resized_IMG_0713La scena è stata veramente ridicola e si sono fermati da tutte le altre buche vicine a guardare, anche perché sto’ scemo gridava “ora ti faccio vedere io che vuol dire tirarmi addosso !”. Per fortuna, quando mi è arrivato vicino dopo la lunga corsa, lo sono riuscito a far desistere dal suo intento omicida, profondendomi in scuse e dicendogli che aveva completamente ragione ad essere così arrabbiato ma non l’avevo fatto apposta. Succede anche questo sui campi da golf !

Grazie Marco, aspetto la prossima storia vera.