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Costruisci l’entusiasmo!
Quanto entusiasmo e passione mettevo nel descrivere storie di golf all’inizio di questo blog! Il golf era in questi racconti non solo un gioco meraviglioso, ma un immergersi nel verde della natura, una presenza totale all’attimo vissuto, un’espressione di gioia pura. Ho descritto i miei passi sull’erba verdissima innaffiata dalla pioggia e asciugata dal sole, i miei colpi magici, quelli che fanno volare alta e lontana la pallina, con quel “toc” perfetto d’impatto col ferro. Ho descritto l’umana pazzia, quella di chi vuole vincere ed essere bravo a tutti i costi rubando sul punteggio, quella di chi tira addosso agli altri per impazienza o di chi trova le scuse più improbabili quando gioca male.
Ho descritto la gioia che provo quando vedo il mio nome fra i vincitori, quando torno in club house con un bello score, quando il mio gioco è fluido ed efficace, e tutto sembra filare per il verso giusto, come un sogno che si avvera. Ho descritto anche le sconfitte, i momenti negativi in cui lo swing non funziona più, come se un black out avesse invaso il mio corpo e le spalle si rifiutassero di fare il loro lavoro di rotazione… Ho provato ad elencare i RIMEDI a queste gravi malattie, e una volta elencati ho provato anche a metterli in pratica!
Il mio entusiasmo era palpabile in quegli scritti! Nel libro “Tutti pazzi per il golf”, il mio primo tentativo letterario, c’era l’essenza della mia fissazione quando ho scritto “vengo a giocare a golf lunedì, mercoledì e sabato ogni settimana e non c’è impegno di lavoro, esigenza familiare, malattia, pioggia o temporale che possa fermarmi”! I punti esclamativi si alternavano agli interrogativi (perchè sto giocando male?) per trovare risposte e soluzioni, descrivere gioie e dolori di questo gioco spettacolare.
Questa scrittura appassionata ha inondato di passione molti altri aspetti della mia vita. E’ come se il cervello avesse collegato la felicità del golf con la felicità di avere la mia famiglia, i miei cari, di aver iniziato un nuovo lavoro, di aver conosciuto tante persone fantastiche, di trovare soluzioni ai problemi, di essere consapevole dei miei bisogni, proattiva anzichè reattiva. Tutte cose di cui sono grata ogni giorno che mi alzo dal letto. Com’è stato possibile questo contagio?
Ho costruito il mio entusiasmo per il golf descrivendolo nei miei post, nel mio libro, nel mio ebook con parole ricche di particolari sensoriali, ho analizzato a tavolino una felicità che avvertivo solo in maniera “sbadata”. Ho conosciuto tante persone “sbadate” com’ero io, che danno per scontata la giornata positiva e si lamentano di ciò che non va, e adesso mi dispiace per loro. Scrivere di golf mi ha permesso di scomporre i tasselli delle mie emozioni, di dare voce a una gioia profonda che – ho scoperto – pervade molti altri aspetti della mia vita. Adesso scrivo meno, ma non smetto di essere grata quando prendo un caffè in club house e mi aspetta una mattinata di golf. Assaporo ogni attimo, respiro il profumo dell’erba che tinge di verde l’interno del mio corpo, ricevo il calore del sole, rido con la mia compagna ad ogni occasione.
La foto dei miei figli qui sopra in un momento di gioia è un pezzo del puzzle con cui ho costruito l’entusiasmo di questo post. Per sistemare gli altri pezzi del puzzle (troppo bella questa assonanza) ho usato solo le lettere dell’alfabeto!