Super vacanza al St. Andrews con Matteo Manassero
Come una ragazzina orgogliosa che mostra la foto col suo idolo, ecco la golfissata con Matteo Manassero, il fenomeno del golf italiano! Dovrò spezzare in più racconti questa mia fantastica “2giorni” scozzese: creerò dei SOTTOTITOLI per farti leggere quello che ti interessa di più. L’esperienza è stata perfino superiore a ogni più rosea aspettativa!
I titoli dei racconti:
Il Royal and ancient club Saint Andrews
Il Dunhill Championship: due curiosità
I miei 5 sensi completamente soddisfatti: Vista, udito, olfatto, gusto e tatto (tradotto in sensazioni interne) hanno toccato il massimo
La cena di gala: aperitivo sul putting green con Matteo Manassero
Clinic del lunedì con Matteo, il bambino-prodigio.
Una bellissima vacanza inaspettata: chi devo ringraziare
Il Royal and Ancient Club Saint Andrews
Se sei un golfista che si rispetti devi andare almeno una volta al Saint Andrews. Io, Golfissata, non pensavo che il pellegrinaggio nel più antico campo del mondo fosse un must come quello alla Mecca per i musulmani. Adesso SO che lo è! (leggi tutto cliccando qui sotto)
Tranne il piccolo neo dell’estremismo maschilista (nella Club House della foto sopra le donne non possono entrare, la loro “casetta” è quella qui a destra!) l’ambiente trasuda antica gloria e orgoglio nazionale e tutto parla di golf.
Al Dunhill Championship la gente tifa composta, in silenzio e si commuove al suono delle cornamuse che chiudono la giornata. Perfino il tempo piovoso aveva un fascino! Era decisamente in armonia con le antiche case in pietra e il verde dei links. Gli scozzesi hanno il golf nel cuore!
Se giri per le strade della bellissima città fai fatica a incontrare negozi che NON vendano abbigliamento di golf e incontri tante persone giovani, perché è sede universitaria. Il principe William ha studiato qui!
Il Dunhill Championship: due curiosità
La prima curiosità, che sicuramente già conosci, è la presenza di vip in coppia con i professionisti. Michael Douglas era uno di loro, ma non è arrivato in finale. Però ho le sue foto, wow! Ha perso un pò del suo fascino di “Sulle strade della California”, vero? Guardalo qui:
La curiosità numero due è di quelle che piacciono a me. Si tratta di un altro amatore che giocava in coppia con il professionista Tano Gaya , si chiama Manuel De Los Santos e ha una sola gamba, cammina con le stampelle lungo le 18 lunghissime buche dell’Old Course.
L’ho visto arrivare da lontano sotto la pioggia, senza ombrello, a una velocità pari a quella degli altri. Ha gettato in terra le stampelle e ha fatto lo swing: non potendo spostare il peso, ha ruotato le spalle tenendosi in equilibrio con la sola gamba. Ha spostato appena a destra l’unico piede destro nel backswing e a sinistra nel down.
Sul green ha subito abbandonato le stampelle, forse per non sciupare l’erba ammorbidita dalla pioggia, ha saltellato verso la palla e pattato, segnando un par. Adoro e ammiro il coraggio di quest’uomo che ha ignorato il suo handicap fisico e gioca un golf eccellente quasi al pari del professionista con cui è in coppia! Sono convinta che il vero handicap sia nella mente e nel cuore degli uomini, non nel fisico.
Dopo tre ore passate al freddo e all’umido ho deciso di godermi il resto della gara dal comodo albergo Rusack con le vetrate che danno sulla buca 18, al calduccio e con un bel buffet a disposizione di noi fortunati ospiti di Scholtès.
I miei 5 sensi completamente soddisfatti
Parla la VISTA. Oggi, per la gioia dei miei occhi, sono nel campo più bello, più tecnico e più antico del mondo: l’old course del Saint Andrews. Cielo grigio e piovoso, mare sullo sfondo di un azzurro grigio, Ecco arrivare i giocatori sul green della 18. Che palle precise e dritte, pronte per tirare il birdie! I giocatori si avvicendano tre a tre e il grande cartellone con i risultati del Dunhill viene continuamente aggiornato.
Finalmente dopo l’umido e il freddo ho potuto osservare il torneo dal Rusack Hotel, con le grandi vetrate proprio di fronte alla buca 18. Un bel pranzo al Rocca Restaurant ci stava da Dio! Bell’ambiente, quadri raffiguranti il golf, grandi piatti bianchi e bicchieri a calice, ottimo pranzo con sbirciatine sulla buca 18. Detto fra noi però in quel momento preferivo VEDERE ciò che avevo nel piatto.
Dopo pranzo ho osservato il museo del golf. Ho dovuto sforzarmi per leggere in inglese la storia del golf, mi sono guardata per bene tutti i bastoni e le palle del 1500, è incredibile vedere come le costruivano. Imbottivano la pelle di piume bagnate e la cucivano bella tonda, poi le piume si asciugavano internamente rendendo la pelle della palla tesa. Costavano una cifra e se ne perdevano una in mare era un bel danno. Ho visto la città di St. Andrews, con le rovine, la chiesa e le vecchie case, i vicoli e il mare sullo sfondo.
Parla l’udito. Quando i giocatori di torneo dovevano tirare il colpo il caddie estraeva il cartello QUIET per intimare il silenzio agli spettatori e non volava una mosca. Allora ho potuto percepire il perfetto TOC di impatto del ferro con la palla e lo STUMF di atterraggio in green. Questa è musica per orecchie allenate!
In green, sentivo un sommesso, prolungato e deluso oooooooooooooh! pronunciato in coro se il giocatore mancava la buca. Se invece imbucava un bel putt sentivo un collettivo grido di gioia seguito dall’applauso.
Parlano gusto e olfatto. Mentre eravamo sul green della 18 respiravamo a pieni polmoni l’aria fresca carica di umidità profumata di erba e di salmastro, ma a un certo punto abbiamo preferito spostarci all’interno del più comodo Rusack Hotel dove il profumo di cibo pervadeva l’aria. Mai avremmo creduto, nella vecchia Scozia di gustare cibi raffinati e dolci golosi: panna con mele cotte e granella di nocciole, mousse au chocolat con bastoncini di meringa…
Parla la sensazione interna (cinestesia). Io “sentivo” di vivere intensamente il presente. Mi rendevo conto che ero in buona compagnia: ogni ospite di Scholtès era totalmente immerso nell’adesso. Vivevo l’evento super concentrata e leggera, divertendomi, proprio con l’atteggiamento con cui potrei giocare il mio miglior golf. Sentivo anche di essere nel posto giusto al momento giusto, fra persone gentili, sentivo la disponibilità di Matteo nei miei confronti.
La cena di gala: aperitivo sul putting green con Matteo Manassero
Grande idea quella di intrattenere gli ospiti prima di cena con un lunghissimo putting green. Matteo ha potuto sfoggiare la sua bravura, ma non è il solo ad aver imbucato da 15 metri. La mia prestazione invece, è stata meno che mediocre, ma io posso dare la colpa ai tacchi alti che mi impedivano la concentrazione!
Ottima la cena del cuoco Alexandre Gauthier e speciale la mia compagnia: i due bloggers, “colleghi” inglese e francese più Chris Mason di “we are social”, l’agenzia che ha trovato tutti noi sul web. Unico piccolo neo, lo sforzo che ho dovuto fare per ascoltare e parlare inglese e francese… Avevo provato a sedermi al tavolo degli italiani ma non c’era posto ed è stato meglio così perché ho imparato molto di più. Grazie Chris, Pierre e Gemma! Matteo era al tavolo con i dirigenti della Scholtès che gli facevano anche da filtro contro le pressioni delle persone per farlo stare tranquillo.
Nel paragrafo sopra, quando il gusto raccontava la sua esperienza si è dimenticato di descrivere l’ottima cena: nouvelle cuisine e porzioni anoressiche, ma la prelibatezza dei piatti non prevedeva l’abbondanza. I più affamati si sono fatti dei panini col burro…
Clinic del lunedì con Matteo Manassero, il bambino-prodigio
Il regalo più bello per noi ospiti è stato l’aver avuto a disposizione Matteo Manassero tutta la mattina. il piccolo Matteo ha solo 18 anni, ma si destreggia con maestria fra giornalisti, manager e sponsor e parla un buon inglese.
E’ un ragazzo carino, spontaneo, gentile e sorridente con tutti. Sta utilizzando il suo successo a suo favore, nel senso che per lui è un’opportunità per migliorarsi e non per montarsi la testa. Che strana vita da adulto per un ragazzino così giovane!
Le dimostrazioni che ci ha fatto nei vari aspetti del gioco del golf (putting, approcci, uscite dal bunker e gioco lungo) sono state utilissime per noi tutti. Come sembra facile il golf se si guarda cosa fa lui.. Anche uscire da quei bunkers profondi sembra la cosa più semplice del mondo e nessuno si stupisce se la palla va in bandiera o se addirittura dal bunker entra in buca, come è successo a Matteo. Il putting poi, è uno scherzo! Ma Matteo non è un supereroe e a un certo punto ha sbagliato due putt di seguito. Allora ha alzato il dito pollice, fatto una faccia compiaciuta e detto “Sono bravo, vero?” Sa prendersi in giro, un’altra bella qualità.
Ha firmato instancabile col pennarello blu tutti i cappellini che le persone gli porgevano, ha posato per centinaia di foto con tutti quelli che glielo chiedevano (anch’io, da brava FAN ho voluto la foto), ha parlato alla telecamera. Tutto col sorriso e una pazienza infinita. E poi ha risposto a tutte le domande che gli abbiamo fatto, ma questo merita un post a parte!
Una bellissima vacanza inaspettata: chi devo ringraziare?
All’aeroporto di Edimburgo (gli scozzesi, gente STRANA, lo pronunciano Edimbra) ho trovato un autista in divisa col mio nome sul cartello. Troppo bello! Proprio come le persone importanti… Unica passeggera su una mercedes nuova di pacca, faccio un piacevole viaggio di un’oretta attraverso la campagna scozzese per raggiungere Dundee e alloggiare in un bell’hotel sul fiordo. E questo era solo un assaggio delle due giornate fantastiche di domenica e lunedì.
So per certo che il finanziatore di questa mia bella esperienza è stato Scholtès, marchio francese che sponsorizza Matteo Manassero e organizzatore dell’evento, perciò il primo vero grazie va a Scholtès e Indesit, marchio parallelo. Ma mi piace di più fare i nomi, sono le persone che voglio ringraziare e non dei marchi: Daniela Cazzani (la pr manager), Francesca Musacchio, Massimiliano Fugini e Marco Rota (Brand Marketing Director di Indesit Company). GRAZIE, è stato un evento indimenticabile, non sono del tutto nuova a eventi di golf ma questo è stato decisamente il più intenso e spettacolare che io abbia mai vissuto.
Un grazie ancora più sentito va a Sara di www.wearesocial.it che mi ha SCOPERTA e segnalata a Scholtès. Senza di lei me ne sarei stata a casa. Si è fatta in 4 per fornirmi i migliori biglietti aerei e per aiutarmi in ogni modo a partire. Grande Sara! Purtroppo ti sei persa l’evento, ma il tuo collega Chris ha fatto un egregio lavoro. (nella foto: Daniela Francesca Chris e Claudio)
Ringrazio di cuore anche Claudio, il fotografo che mi ha fatto compagnia in un mondo di persone NUOVE e aiutato ad introdurmi e poi mi ha regalato delle foto meravigliose.
E per ultima ma non ultima ringrazio me stessa, perché se non mi divertivo col mio blog golfissazione Sara non mi avrebbe mai trovata!
Puoi seguire le gesta di Scholtès nel mondo del golf attraverso il Tumblr http://scholtes-golf.com/
Alessandra,
Complimenti !!!
Report carico di calore ed emozioni.
Aldo
mi unisci ai complimenti di Aldo.
continua così
Una bella manciata di sanissima invidia !!!!!! St. Andrews deve essere magico; io non ci sono mai stato ma mio suocero era socio e ogni volta mi raccontava della particolare atmosfera che si respirava.
Passare poi una giornata con Manassero dev’essere come prendere 50 lezioni dai migliori maestri. Mio figlio è un suo grande fans e un giorno spera di diventera come lui. Intanto si sta dando da fare: a 12 anni è dallo scorso anno negli under 18 del suo Golf Club.
tu grande x essere riuscita a coniugare passione e lavoro, io invidiosissima di clinic con Manassero ciao
Great weekend at St Andrews, I was very glad to share this moment with you and with all the Scholtès team and costumers !
And Matteo, il bambino-prodigio, is really impressive and professional !
Of course, I hope to come back next year 🙂
Cheers
Pierre
Alessandra oltre che giocare bene a golf sai scrivere benissimo:
mi hai accompagnata sul Saint Andrews e mi sembra di aver toccato con mano anzi con il cuore le tue emozioni: bravissima!
I nostri handicap sono nella mente prima di tutto e tu, sicuramente, li sai affrontare.
meraviglioso Manuel De Los Santos !
ti saluto sinceramente……. silvia
Cara Alessandra che ti devo dire???? Ti invidio parecchio!!!! Anche perchè hai saputo scrivere perfettamente le tue sensazioni ed emozioni….Mi sembrava di essere là con te. La prossima volta portami con te per favore…
Patrizia
Continua così……. sei grande soprattutto dentro
Grazie delle sensazioni che ci trasmetti
Ciao
Non ho parole per esprimere la mia sana invidia per quello che hai vissuto. Una esperienza davvero unica. Calpestare il Saint Andrews e conoscere Manassero può capitare a pochi fortunati (meritatamente fortunati). Sei davvero brava nel raccontare le sensazioni provate, sei coinvolgente. Ciao.
Massimo
GRANDEEEEEEEEEE.
E potrei continuare, con il rischio di annoiarti. Ma è proprio un ragazzo con la mazza da Golf e Tu lo hai intervistato. Grazie per l’amicizia che mi dai.
Complimenti!!! Meraviglia delle meraviglie. Grazie per avermi trasmesso sensazioni così profonde! Mentre leggevo il tuo racconto, pensavo di essere sul campo con tutti voi. St Andrews sarà sicuramente una tappa della mia vita. Ho condiviso il link sulla mia bacheca di facebook sperando che tantissime altre persone possano provare le stesse sensazioni: Grazie!
Alessandra, sono contento per te che hai vissuto questa splendida esperienza.
Sto leggendo il tuo libro “l’eccellenza nel golf” e lo trovo molto interessante.
Grazie di cuore.
Fantastico articolo Ale !! grande manifestazione della legge di attrazione, ti sei meritata questo evento per tutta la tua passione e la tua attitudine positiva, continua a rimanere “connessa” con questi sentimenti e vedrai che ne verranno molti altri come questo e meglio di questo !
Be’ a parte la sana INVIDIA nell’immaginarti lassu’ credo che siano le parole che usi che conquistano anche i “diffidenti” come me complimenti per QUELLO CHE DICI E PER COME LO DICI. Matteo abita a pochi chilometri(10) da dove abito io
ed io non ho MAI avuto il piacere di vederlo.Pensa a quanta ATTRAZIONE hai dovuto usare.
Renzo golfista 55enne DROGATO da questo bellissimo Gioco? Sport?
Ciao complimenti.
esperienza bellissima articolo stupendo
Non sai quanto ti ho invidiato leggendo il tuo articolo!!! però brava complimenti nei 5 minuti in cui l’ho letto mi è sembrato di essere là… io sono stato all’open a torino in giugno ed è stato bellissimo ma credo che st andrews sia un’esperienza unica, il tuo racconto poi esprime in pieno le tue emozioni.. brava ancora continua così. ciao
fantastico,
fantastico il tuo premio
fantastico il posto
fantastico il golf
fantastica te che riesci a fare cio’ che piu’ ti piace e a trasmettere agli altri il tuo entusiasmo.
Sei proprio brava! a raccontare, a scrivere, a infondere fiducia , a trasmettere sensazioni, a condividere le tue emozioni.
Ti abbraccio
Bellissimo post ricco di emozioni dal quale emerge tutta la tua passione per questo sport. 😀
In tutta sincerità invidio molto l’entusiasmo che mostri di avere anche se penso, visto il lavoro che fai, che non potrebbe essere diversamente.
Sono un golfista molto particolare che non riesce a trovare in questo gioco sportivo la soddisfazione che tu sprigioni da tutti i pori.
Ciao, Franco
Franco il mio entusiasmo è sincero ed è PER QUESTO che ho deciso di trasformare la mia passione in un lavoro. L’entusiasmo è contagioso e dona piccoli momenti di gioia. MI DISPIACE che tu non trovi soddisfazione nel golf, forse è solo questione di MOTIVAZIONE. Se trovi un valido motivo per impegnarti, concentrarti, migliorare e vincere gare amerai il golf e darai un maggior SENSO di valore alla vita.
Mentre te hai avuto l’onore di vivere queste emozioni da poter raccontare dove altri possano apprezzarle, io ho avuto e ignorato la possibilita’ di leggerle in anteprima, proprio mentre le battevi..
Mi vergogno a dire che e’ la prima volta che visito questo blog, ma devo dire che mi hai conquistato una volta per tutte, e ti sei guadagnata un nuovo assiduo lettore!
Attendo impaziente il prossimo articolo, confidando che un giorno sara’ su di me!!
ciao ma’..!