Hai un malessere? Lo hai voluto tu.

epiQuesto titolo provocatorio scaturisce da una mia profonda convinzione, che si sta avverando a mie spese:

Le malattie non vengono per caso. Vengono perché c’è uno squilibrio dell’anima che fa ammalare anche il corpo. Vengono perché contengono un profondo messaggio di disagio interiore, che aspetta solo di essere portato alla coscienza e superato.

Hai mal di schiena? Forse stai sopportando troppi pesi, troppe responsabilità? Forse porti sulle spalle troppe persone che richiedono la tua disponibilità perché sanno di poter contare su di te e tu non riesci a deluderle?

Hai mal di stomaco? Forse sei frenetico o sopporti situazioni che non ti piacciono? Forse non pensi di meritare felicità, ricchezza salute? Forse lo stress ti si accumula nello stomaco?

A volte le malattie vengono anche perché hanno un vantaggio. Ti è mai successo quando andavi a scuola di farti venire la febbre perché non eri preparato? Molti anziani fanno ore di code dal medico e prendono medicine per riempire il vuoto esistenziale, o si ammalano affinché i parenti li vengano a trovare.

Ho un dolore al braccio che mi impedisce di giocare a golf, sono 10 giorni che non prendo un bastone in mano e non giocherò per molto tempo ancora. Per una fissata di golf come me farsi venire l’epicondilite sembra una maledizione.

E invece tutto ha un senso.

Adesso, senza golf “abitudinario” posso riprogrammarmi il presente. Posso cercare quella congruenza fra ciò che insegno e ciò che faccio. A volte predico bene e razzolo male ebbene sì. Sperimento sugli altri metodi e sistemi per allontanare dubbi e paure e poi sono io la prima ad aver paura di affrontare il lago della buca 5. O il drive alla 1.I miei sistemi mi consentono di non fare catastrofi.

Ma evitare un golf catastrofico non mi basta più.

Voglio giocare un golf davvero facile, piacevole e divertente.

Adesso il braccio dolorante mi sta dando l’opportunità di finire alcuni progetti che rimandavo di mese in mese, di leggere libri che ho impilati sul comodino, di iscrivermi a due seminari per sviluppare la mia parte intuitiva… mi sta dando l’opportunità di una svolta positiva: AMO questa “malattia”.

Quando sbaglio un colpo di golf mi dico “Anche se hai sbagliato questo colpo ti amo e ti accetto, Alessandra”. Adesso, analogamente, AMO questo mio malessere che mi parla e mi racconta la mia storia. Amando e integrando le mie debolezze se ne andranno da sole, per lasciare posto a ciò che voglio coscientemente: uno swing più solido, una salute di ferro, aiutare le persone a giocare/vivere con entusiasmo.

Ma adesso pensiamo ad entusiasmarci e godiamoci questi 10 colpi magici che hanno prodotto buca in uno:

10 Commenti a “Hai un malessere? Lo hai voluto tu.”

  • nicoletta:

    bellissimi quei 10 colpi magici…….
    mi dispiace che l’epicondilite non ti permetta di giocare ma poi come dici tu, passerà, intanto impiega il tuo tempo ad approfondire l’aspetto del golf che ti sta più a cuore…..
    giuliano ti chiede se hai acquistato nuovi ferri o se hai cambiato il grip di qualche ferro, potrebbe essere la causa dell’epicondilite.
    un abbraccio
    nicoletta

  • Auguri Alessandra spero Tu possa rimetterTi quanto prima, per intanto raccogli la fama e popolarità che Ti circonda per il golfissazione. Un’iniziativa di tutto rispetto, alla quale so che tieni e ti ripaga con il successo che meriti.

  • Marco:

    So cosa vuol dire avere l’epicondilite ed allo stesso tempo desiderare più di ogni altra cosa di giocare a golf. A differenza di te, quando mi è successo, l’ho profondamente odiata, così come odiavo la lombalgia ed i piccoli o grandi stiramenti che mi colpivano. Non parlo al presente perché ora non gioco più, sono circa 2 anni che ho smesso, da quando cioè si è spento l’ardore per il golf, soffocato dalle piccole o grandi delusioni della mia vita. Le attenzioni che devo ad altre persone si sono prese lo spazio che ero riuscito a dedicare al golf. Ed il golf è uno sport “possessivo”, non accetta che la tua anima sia turbata, il golf vuole le attenzioni tutte per se’. E comunque, anche senza golf, continuo ad avere dolori qua e la per il corpo, per cui, cara Alessandra, credo proprio che la tua teoria sui dolori=specchio dell’anima abbia ben piu di un fondo di verità. Tanti saluti da un 45enne che continua ad odiare i suoi acciacchi da 90enne. Marco

  • admin:

    Nicoletta penso che l’epicondilite mi sia venuta a caricare 4 biciclette sulla macchina da sola, ho fatto degli sforzi notevoli.
    Riccardo grazie dei tuoi complimenti e del fatto che continui a seguirmi pur non giocando a golf, sei un amico carissimo.
    Marco ti prego, non ti arrendere! Comincia da oggi a dire di sì a te stesso. A ritagliarti momenti tuoi, a volerti bene. Sei giovane e meriti di vivere una vita piena e soddisfacente. Per prima cosa fai una pulizia esteriore: butta via la roba che non ti serve, metti a posto i files sul pc, vai dal medico/omeopata/naturopata per lenire i tuoi “acciacchi”, prendi integratori se ti servono, nutriti correttamente, bevi tanta acqua, e inizia così a VOLERTI BENE esteriormente. Per volerti bene DENTRO ci sentiamo appena hai aggiustato il… fuori!

  • Marco:

    Grazie!
    preparati perché l’epicondilite potrebbe darti fastidio per un po’…
    Superata la fase acuta, e fatte le opportune terapie che ti avranno prescritto, ricomincia a giocare (moderatamente) anche se il dolore non sarà passato del tutto. Le tendiniti non si curano con l’inattività ma al contrario con un esercizio contenuto ma costante (ndr. non è farina del mio sacco ma di un medico chirurgo del Policinico di Modena, specialista della chirurgia della mano, al quale mi ero rivolto per una tendinite – da golf – al polso).
    In bocca al lupo!
    Marco

  • Giuseppe:

    Mentre ti riposi e ti dedichi ad altro, ricordai di fare degli impacchi di ghiaccio almeno tre volte al giorno. Vedrai che ce la farai. In bocca al lupo.
    Giuseppe

  • Michela:

    Ciao Alessandra, ti capisco!! Da gennaio a oggi ho giocato “BEN” 4 volte a golf, anche per colpa del tempaccio, ma piu di tutto per colpa dei miei continui problemi di salute 🙁 tanti e di tutti i tipi.. Si vede che il mio corpo ha in sacco di cose da dirmi/insegnarmi in questo periodo.. anche se io però non ho ancora ben capito.. Ma prima o poi capirò, con calma.. Non vedo l’ora di poter tornare a giocare, bene o male, ma giocare! Buona guarigione!

  • admin:

    Grazie Marco e Giuseppe, i vostri suggerimenti sono stati preziosi.
    Oggi ho fatto impacchi di ghiaccio e in effetti mi sento meglio. Sto guarendo grazie a 3 agopunture e al mio rifiuto di farmi iniezioni di antiinfiammatori potenti. Oggi ho anche sollevato pesi leggeri con poco dolore.
    SONO FELICISSIMA!
    Michela prova a interrogare i tuoi malesseri, chiedi cosa vogliono comunicarti e poi stai 5 minuti in silenzio… La risposta arriva!
    comunque auguro a tutti di tornare a giocare presto, appena torna il sole.
    Un abbraccio a tutti voi

  • daniela:

    Ciao Alessandra ; sono daniela , ho partecipato alla tua Clinic l’anno scorso per superare l’ansia da prestazione da golf ; non so xchè ( non ho fatto nulla di quanto consigliato, ovvio ) ma l’ansia mi è passata quasi tutta ed ora vado in campo sicura di farcela o dopo un colpo non preciso, sono concentrata sulle tecnica e sicura della buona esecuzione.. non ho fatto gare xchè non mi intressa mettermi in gioco.. mi è venuta l’anno scorso un epicondilite bilaterale e, x me che faccio il medico, è stato un colpo.. che ho deciso di combattere ad armi pari, cioè ho continuato a giocare ( preciso che non lo consiglierei a nessuno .. ) ma dopo avere raggiunto il massimo dolore possibile, ecco che è cominciato a diminuire fino a scomparire.. quindi non temere, approfitta per fare altro ma appena puoi ricomincia stando attenta al giusto grip ed evitando i tappetini..un salutone

  • admin:

    Grazie Daniela non sai quanto apprezzo questo tuo consiglio! Sono molto contenta che tu abbia superato l’ansia da prestazione in campo e voglio attribuire una piccola parte del merito a me e Lorenzo. So che non sono stati gli esercizi della clinic, ma l’iniezione di fiducia che tu, come altri, avete ricevuto e il constatare che ci sono tante persone che hanno il tuo stesso problema, me compresa.
    Se qualcuno, guardandoti, vede il tuo potenziale è quello che tendi a mostrare.