emozioni
Insoddisfazione, primo nemico da eliminare
Conosco parecchie persone insoddisfatte. Insoddisfatte del lavoro, di se stesse, delle relazioni che hanno, della situazione economica, del golf…
Il dialogo interno è una ripetizione di ritornelli sempre uguali. “Odio il mio lavoro, non sopporto il mio superiore, odio il lunedì…” “Non mi piaccio, ho il naso grosso, le gambe storte… Odio i miei capelli, la mia pancia…” “Con mia moglie ho un rapporto orribile, non ci parliamo, i miei figli mi detestano…” “Faccio fatica ad arrivare a fine mese, non mi posso permettere le vacanze, odio questa crisi..” “Gioco sempre male, non imbuco mai, i mie drive sono cortissimi, non riesco a superare il lago…”
E magari queste frasi negative fossero solo pensate, spesso sono anche riferite!
Nei casi più gravi la persona si autoflagella, si arrabbia con se stessa o peggio ancora si punisce creando una pericolosa situazione di conflitto tra l’inconscio (anima) e la coscienza (ragione). Al golf ho pieno di esempi di persone che quando sbagliano si danno addosso offendendo la loro anima. L’anima non si merita un tale comportamento! L’anima è autosufficiente e perfetta. Tutti i difetti che abbiamo acquisito, infatti, sono difetti della ragione, non dell’anima! Litigare con se stessi è controproducente al massimo.
L’anima finisce per chiudersi in se stessa mentre la ragione è contenta, si sente superiore e il risultato è un dissidio interiore.
Cosa fare allora?
Due cose: – accettarci (e accettare la situazione) così come siamo – perdonare i nostri errori. Solo così l’anima diventa alleata della ragione, ed è un’alleata molto potente.
Quando finalmente rinunciamo ad offenderci ci avanzerà dell’energia per poter sviluppare le nostre migliori qualità.
Un esempio semplice, funziona anche nel golf. Da quando nei miei meetings “predico” di perdonare tutti i nostri errori di golf ho iniziato a farlo anch’io. Appena faccio un errore anziché autoflagellarmi mi dico “nonostante questo errore ti accetto e ti amo, Alessandra”. Che liberazione di energia! Per ben due gare di seguito ho fatto questo esercizio e il risultato straordinario che ho raggiunto non è tanto il buon punteggio (37 e 34), ma il divertimento e il rilassamento completo nel campo da golf! Non solo: oggi in gara mi sono tanto divertita con le compagne, ci raccontavamo barzellette e il team davanti così lento non mi dava alcun fastidio.
Una giornata come oggi è impagabile… eppure ho fatto diversi errori, tutti puntualmente perdonati dalla mia “ragione” alla mia “anima”. Quando facevo un bel colpo, però, riempivo di complimenti la mia anima che mi ripagava immediatamente facendomi giocare un golf facile e piacevole.
Riconosci i tuoi dialoghi in cui esprimi scontentezza e cambiali. All’inizio non è facile, ma dopo qualche giorno di sforzo mentale diventa un’abitudine, e ti assicuro che il gioco (lo sforzo) vale la candela (un benessere interiore ed esteriore). Non ci riesci? Perdonati per il fatto di non riuscirci, la tua anima fa del suo meglio e la ragione può aiutarla solo perdonandola e accettandola.
Quando allineiamo il conscio e l’inconscio tutto fila e scorre come un fiume.
Porta in attivo il conto corrente emozionale
Oggi non parlo di golf. Ogni tanto ho bisogno di proporre argomenti “emotivi”, che scuotano le coscienze. Non lo faccio per te che mi leggi, lo faccio per me. E’ un mio bisogno, desiderio, lo specchio del mio stato d’animo. Ma spero di coinvolgerti e di darti valore aggiunto.
Come il conto corrente bancario, nei rapporti con gli altri abbiamo un conto corrente fatto di depositi e prelievi. Ad esempio nel mio conto corrente aperto con ognuno dei miei tre figli (nella foto, 4 anni fa) cerco sempre di fare versamenti di cortesia, gentilezza, mantenimento delle promesse per mantenere il saldo in attivo. Mi accorgo bene quando il mio saldo è attivo perché percepisco il clima di fiducia, rispetto, amore verso di me. Vedo che apprezzano i miei consigli, mi ascoltano.
C’è stato un tempo in cui mi rivolgevo a mio figlio così: “studia, metti in ordine la tua stanza, sei disordinato, abbassa la musica, smettila di stare alla tv…” Agivo dandogli punizioni e criticandolo. Ho fatto questo con tutti e tre i miei figli, forse col maschio di più. In questo clima di sfiducia, non c’era comunicazione. Il mio conto corrente emozionale con lui era in rosso, il suo atteggiamento verso di me era scostante, irrispettoso, capriccioso.
Poi, finalmente, prima che fosse troppo tardi, ho iniziato a fare depositi sui conti correnti. Il deposito più importante che ho fatto verso mio figlio è stato quello che sembra più semplice: ascoltarlo. Ascoltarlo SENZA GIUDICARLO, senza fargli la predica, solo cercando di capirlo e di accettarlo così com’è. Mano a mano che arrivavano questi depositi il saldo in rosso diminuiva. Poi, a volte, prelevavo dal conto corrente, tornando alle vecchie abitudini, come qualche volta mi succede anche adesso. Ma l’importante è misurare spesso dalla qualità delle nostre relazioni il saldo del nostro conto corrente con ogni persona e tornare a versare.
Ecco come effettuare versamenti:
Comprendere la persona: non puoi sapere cosa è importante per lei e come fare un deposito sul vostro c/c se non la comprendi fino in fondo. Per valutare come fare un deposito cerca di capire cosa è importante per quella persona e fallo diventare importante per te quanto per te è importante la persona stessa. Ricordo che quando mio figlio di 6 anni mi raccontava le storie dei Pokemon non lo ascoltavo, considerando i suoi racconti stupidaggini. Aumentavo il passivo del mio c/c. Chissà come sarebbe oggi mio figlio se io mi fossi seduta per ore con lui a giocare con i pokemon e a fantasticare su di essi. Di certo a quel tempo il mio saldo sarebbe stato attivo.
Avere piccoli pensieri. Un sms, preparare un pranzo speciale, stare vicino a lui alla tv. Le piccole gentilezze e cortesie aumentano l’attivo del c/c
Mantenere gli impegni. Ho imparato a non promettere se non sono sicura di poter mantenere. Con una promessa mancata faccio un grosso prelievo.
Chiarire le aspettative. Spesso ci aspettiamo qualcosa da una persona e se questa non ce la dà rimaniamo delusi. Ci vuole coraggio, ma è meglio parlare, anche fra marito e moglie, per non creare malintesi e incomprensioni.
Dare prova di coerenza personale. Integrità, onestà, ma forse la coerenza è qualcosa di più. E’ conformare le parole all’azione, è evitare la doppiezza, difendere gli assenti, dissociarsi dal pettegolezzo. Difficilissimo! Quando sono fra amiche che parlano male di qualcuno adesso ci faccio caso, e mi dissocio. Trovo i lati positivi della persona di cui parlano e le zittisco. Difendendo la persona assente le mie amiche SANNO che difenderò anche loro quando è il momento. Evitare comunicazione falsa, cattiva o irrispettosa della dignità altrui è un grosso deposito!
Scusarsi sinceramente in caso di prelievo. Chiedere scusa è difficile, ma è prova di forza di carattere. Solo chi ha padronanza di sé può farlo. Attenzione però devono essere scuse sincere perché le scuse ripetute interpretate come insincere creano prelievo dal c/c.
Ascolto empatico. Invece di presumere pensieri, interpretare stati d’animo, ascolta col cuore cosa la persona ti vuole comunicare. Porta tutta la tua attenzione a lui, come se non ci fosse altro che lui e come se fosse la persona più importante della tua vita. Ascolta per capire, ricevi la comunicazione profonda di un’anima umana. Mettiti nei suoi panni, verbalizza con parole tue quello che lui ti dice per dimostrargli che hai capito. Questo ascolto dà sicurezza all’altra persona che si sente importante, capita, motivata, approvata, apprezzata.
Avevo bisogno di scrivere questo post per ricordare a me stessa cosa conta di più. Capita anche a te di dimenticarlo?
(Ho preso spunto da 7habits di Stephen Covey)