Fai chiarezza-decidi-agisci. Niente ti dà più gioia!
Dal 24 al 27 giugno si è svolto il seminario di Tony Robbins, il secondo in due anni alla Fiera di Roma.
Per chi non lo conosce, Tony è un coach americano dal fisico possente e uno spirito incredibile, ha convinto 7000 persone a superare i propri limiti e vivere una vita meravigliosa in una full immersion di 4 giorni, una media di 12 ore al giorno.
Passione, entusiasmo, abbracci, piena partecipazione hanno caratterizzato l’evento. 7000 persone che sembravano fratelli hanno condiviso intense emozioni come non hanno mai fatto nella vita reale, assaggiando la possibilità di una vita migliore, in cui è possibile essere pienamente se stessi e realizzare il proprio potenziale. Magari abbracciassimo nostra mamma o il nostro coniuge con tale forza, con tale ardore! Ho provato a farlo con mia figlia che mi ha preso per matta perchè la stavo stritolando…
Ecco cosa mi preme trasmetterti di quello che ho imparato. Abbiamo 7 cose da curare se vogliamo stare bene e vivere alla grande.
Per prima cosa cura la salute, il tuo corpo fisico. Che voto dai da uno a 10 al tuo fisico? Fai movimento? Ti nutri adeguatamente? Sei snello o grasso? Se sei grasso spesso ti senti inadeguato, devi indossare vestiti larghi, sei affaticato dopo uno sforzo, non ti piaci quando ti guardi allo specchio, senza contare i danni alla salute: colesterolo, pressione, circolazione, spossatezza… l’eccessiva (ed errata) alimentazione è la principale causa di malattie e di decessi! Mangia correttamente il più possibile, nutri adeguatamente le tue cellule con una dieta ricca di frutta e verdura, proteine vegetali, cibi biologici e integratori di vitamine e minerali (dove occorrono) per aumentare le tue difese immunitarie ed essere in forma, energico e vitale. Evita i veleni come zucchero e farine raffinate, grassi idrogenati, alcool, caffè, medicine, droghe. Quello che ingerisci determina la tua salute o le tue malattie. Fai movimento fisico, o almeno cammina mezz’ora al giorno, bevi molta acqua. Elimina il grasso in eccesso, acquista una salute di ferro e finalmente guardati allo specchio e datti un bel 10!!! Padroneggia questo primo ambito per poter coltivare bene gli altri 6, per far emergere il tuo entusiasmo e la tua gioia di vivere.
Aspetto numero 2, cura le tue emozioni. Cosa provi per la maggior parte della giornata: noia, rabbia, collera, depressione, tristezza, seccatura, preoccupazione, stizza, contrarietà o tenerezza, gioia, affetto, felicità, gratitudine, entusiasmo, passione, humor, vitalità, allegria, dolcezza, condivisione, amore? La differenza è abissale! Naturalmente proverai emozioni altalenanti di tipo negativo e positivo, ma ricorda che almeno il 90% del tempo dovresti provare le emozioni in rosso e cercare di eliminare ogni traccia di quelle blu! La maggior parte delle persone si altera o si arrabbia quando si trova in situazioni impreviste o gli capita un problema da risolvere, o qualcuno li manda in bestia. Ma con la rabbia come si fa ad avere energia per risolvere gli inevitabili problemi di ogni giorno? La rabbia offusca, toglie la lucidità ed è un’emozione altamente debilitante e negativa. Imparare a dominare le proprie emozioni prendendo su di sè la responsabilità di ogni cosa che accade è la chiave per crescere. Condizionarsi a rimanere impassibili davanti alle provocazioni e lucidi per risolvere le sfide della vita è possibile ed è la strada verso la felicità.
Ambito numero 3: relazioni. Com’è la qualità delle tue relazioni? E’ superficiale, parli del tempo o del film in tv? Ti lamenti con le persone e ascolti a tua volta i loro problemi? Oppure scambi i sogni? Se due persone che comunicano stanno bene, sono vitali ed energiche la loro relazione è un dono, se invece si lamentano e sono incentrate sui problemi la loro relazione è una prigione. Per prima cosa cura la relazione con te stesso. Amati, stimati, abbi fiducia in te, sii te stesso il più possibile, evita di compiacere gli altri e di fare cose che vanno contro il vero te stesso. Lavora su te stesso per amarti talmente tanto da poter poi dispensare amore vero anche agli altri. Cura la relazione col partner: esterna ciò che non è chiaro, smaschera i meccanismi inconsci che ingabbiano il rapporto di coppia, sii onesto e non aver paura a chiedere. Comunica le tue emozioni, la tua gioia, dì ai tuoi cari che li ami. Vivi come se dovessi morire domani: in quel caso che faresti nell’unica giornata a tua disposizione? Lavoreresti? Metteresti in pari la contabilità? Ma neanche per idea! Perdoneresti chi ti ha offeso e abbracceresti familiari, parenti ed amici, dicendo loro quanto sono importanti per te. Fallo subito, perchè non è detto che tu viva fino a 100 anni.
Ambito n. 4: il tempo. Il tempo è la vita! Il modo in cui trascorri il tempo che hai a disposizione non è altro che la vita che vivi. Come passi il tuo tempo? Cosa fai, ma soprattutto, che emozioni provi? (sei più spesso felice o arrabbiato?). Anche il tempo, dunque, è un’emozione, tutto si riduce alla gestione e al controllo delle emozioni. Trascorri il tuo tempo divertendoti e cercando equilibrio tra lavoro-famiglia-relazioni-svago.
Ambito numero 5: lavoro. Come passi il tempo quando lavori? Che emozioni vivi? Di nuovo, ancora e ancora, ciò che conta nella vita è la qualita e la quantità delle emozioni positive che provi. Se lavori solo per lo stipendio e non vedi l’ora di andare a casa non passi tempo felice al lavoro. Se non hai buone relazioni con i colleghi e collaboratori le emozioni che provi sono negative. Inizia a condizionarti a provare passione per quello che fai, a imparare bene il tuo lavoro, fai formazione, investi su te stesso e i risultati arriveranno, in termini di soddisfazioni, di relazioni, di felicità e di denaro. Il lavoro così non ti darà solo di che vivere, ma diventerà una cosa divertente. Il primo passo da fare è chiarire con te stesso qual è il tuo obiettivo per il lavoro. Quanto tempo vuoi dedicargli? Che guadagno vuoi ottenere? Che tipo di rapporti vuoi avere con i colleghi o i dipendenti? Quanto tempo e denaro sei disposto a investire per la tua formazione? Che risultati vuoi ottenere e quali energie devi impiegare? Devi sapere tutto questo in modo chiaro, visualizzando l’esatto risultato che avrai usando la tua strategia. Otterrai ciò che vuoi!
Ambito numero 6: finanze. Non sei contento di quanto guadagni? I soldi non sono abbastanza per vivere la vita che vorresti? Quali risultati hai prodotto fino ad oggi dal punto di vista finanziario? hai timore del futuro? Quale stile di vita vuoi impegnarti a creare? Quali sono le credenze che danno forza e motivazione per realizzare i risultati che vorresti? Scopri come aggiungere valore al tuo lavoro e crea un piano di crescita efficace per accrescere il tuo benessere economico. Pianifica e agisci. Quali aree dominerai? Quali corsi seguirai per migliorarti? Chi sarà il tuo modello? Di quali pesi ti libererai, finalmente, per trarre vera gioia dalla tua vita? Rispondi a queste domande, fai fluire i pensieri per colmare il più velocemente possibile il divario fra dove sei oggi e dove vorresti essere.
Ambito numero 7: celebra e contribuisci. Quest’area della tua vita sarà la più bella e soddisfacente appena avrai realizzato le altre 6. e’ la sfera spirituale, quella della gratitudine, dell’amore incondizionato e della condivisione della tua gioia con i fratelli. Appena avrai superato i tuoi problemi, avrai imparato ad amarti e a vedere il bello nelle altre persone, avrai imparato a gestire le tue emozioni e provare gioia la maggior parte del tempo che vivi ti verrà spontaneo provare gratitudine in ogni momento della tua vita. Sarai grato per la vita stessa, per un sorriso di tuo figlio, per una giornata di sole, per un tramonto, per la bellezza di un fiore, per il verde dell’erba, per ogni cosa bella che la vita ti offre. Con la gratitudine arriverà l’amore incondizionato verso tutti, la compassione, la comprensione e l’accettazione dell’altro, la visione della bellezza del creato. Allora vorrai condividere la tua gioia con i tuoi cari, celebrando, festeggiando, brindando alla vita, vorrai contribuire per alleviare le pene dei più sfortunati, avrai un posto fra i “grandi” della terra.
E’ un percorso difficile, ma possibile con l’impegno di ogni giorno ad essere persone migliori. Un impegno costante, che non conosce il riposo, un guardare continuamente dentro se stessi per correggere i pensieri negativi e le emozioni malsane. Un lavoro faticoso specie all’inizio, ma che dà risultati sorprendenti.
Rispetta queste 7 priorità, nell’ordine: 1corpo fisico – 2emozioni – 3relazioni -4tempo -5lavoro -6finanze -7spirito. Ricorda l’ordine: la prima cosa di cui devi occuparti è il tuo corpo fisico perchè senza la salute non può esserci niente. Poi, mano a mano, impara a conoscerti e a pretendere sempre di più da te stesso, per diventare la persona che meriti di essere. A U G U R I !
Razzoli con le galline o voli con le aquile?
Se stai nell’aia razzoli con le galline, ma se miri in alto voli con le aquile!
Questa metafora vale nel golf. Se giochi con chi è peggio di te ti abbassi al suo livello, se giochi con chi è migliore puoi elevarti!
Ovviamente questa affermazione non va presa alla lettera. E’ normale giocare talvolta con principianti, con persone che sparano le palle nei laghi e nei boschi o con anziani dal tiro corto e dal passo stanco. Guai a sentirsi superiori solo perchè abbiamo un handicap più basso o perchè siamo più energici! Chi ha raggiunto un certo livello, nel golf e nella vita, può permettersi di aiutare gli altri anzi, è un onore per lui. Grande è la soddisfazione di trasmettere un’abilità a qualcuno, di dare un consiglio a chi lo richiede.
Quindi, tu che giochi da poco tempo, hai appena preso l’handicap e vuoi migliorare, non avere paura di mirare in alto, non sentirti inferiore a nessuno e scegli compagni di gioco più bravi di te, impara dalle loro strategie, chiedi consiglio e piano piano diventerai bravo come loro. Le aquile sono felici di insegnare a volare alle galline!
Quando ti accontenti di un gioco mediocre e scegli compagni il cui gioco è ancora più mediocre del tuo (del tipo tiri flappati, rattonati, slices, hooks, palle perse, palle rimbalzate nel tronco dell’albero e tornate nel punto esatto in cui erano partite…) sei come una gallina che razzola nell’aia e si accontenta di intingere le sue zampe nella melma, vagando annoiata in un ambiente triste e senza via d’uscita.
Comincia a giocare con persone basse di handicap, osserva il loro gioco e impara, ti “adeguerai” all’eccellenza.
Se scagli una freccia a 10 metri d’altezza colpirai una casa, ma se la scagli in cielo colpirai la montagna!
l’ebook “10 passi” funziona!!!
Ho ricevuto un’email meravigliosa, piena di passione e di incoraggiamento per chi ancora non riesce a giocare bene, segno che l’ebook e gli audio “10 passi per imbucare a golf e nella vita” ha portato frutti!
Rita ha acquistato il mio ebook i primi di aprile, ecco la sua testimonianza:
“Da tre anni sono 36 di hcp, faccio poche gare e il massimo punteggio in gara è stato 31, a febbraio scorso. Il tuo ebook suggeriva tante tecniche, ma io ne ho messe in pratica due, e adesso le sto insegnando a tutti!!! La prima è quella della gratitudine. Invece di andare al golf preoccupata di come gioco, ho iniziato a pensare che sono FORTUNATA solo per il fatto di mettere i miei piedi su quell’erba verde dei fairways. Ho preso una lezione con la maestra provando per la prima volta gratitudine per il fatto di poter imparare! E’ come se il fatto di essere felice e grata mi avesse portato via lo stress da risultato e il risultato è arrivato! Sabato ho fatto 38, il mio primo 38 in gara, sono alle stelle!!! Sapevo già di essere migliorata, sentivo più sicurezza e tranquillità nel guardare quella pallina bianca e ultimamente giocavo meglio, così sono partita in gara sicura di me. adesso mi sento grata in ogni momento bello della mia vita, ce ne sono tantissimi eppure prima di averti letto non li prendevo in considerazione.
La seconda cosa che ho messo in pratica è proprio la pratica! A casa mi alleno sul putt come te, faccio gli approcci in giardino con un vasetto a 20-30 metri e cerco di avvicinarci la palla. A volte la palla mi entra nel vaso come a te nel film e allora sono alle stelle! Ho migliorato i miei approcci in maniera incredibile, sabato per ben 3 volte li ho messi in bandiera da 20-30 metri! Grazie a quei tre approcci-putt (prima di sabato non mi erano mai successi) ho fatto 38 punti, se non lo avessi visto scritto sul foglio non ci avrei creduto. Purtroppo non ho vinto niente, ma ho vinto un mio limite grosso, che già da solo è un premio. Sono strafelicissima di averti incontrato, il mio umore è alle stelle. GRAZIE!!!!!”
Grazie a te, Rita. Se qualcuno migliora grazie ai miei suggerimenti ne ricavo una soddisfazione enorme. Adesso tocca a te che stai leggendo. Se ancora non hai acquistato l’ebook che stai aspettando? Se anche un solo spunto può migliorare il tuo gioco, ne vale la pena! Clicca qui:
Una vera vacanza di SOLO golf
Marco ci racconta la sua esperienza di una vacanza interamente golfistica nel paese che è la culla del golf: La Gran Bretagna. Non avevo mai pensato prima d’ora a una vacanza del genere: abbinavo l’idea del golf al mare, ai tropici, al sole. E invece ho letto con interesse questa testimonianza, adesso ho una grande curiosità verso questo paese che ha INVENTATO questo splendido gioco, e dove ancora si gioca a golf con regole ferree. Ecco il racconto di Marco:
Ho recentemente giocato in Inghilterra, nello Yorkshire, in 4 campi diversi.
Si trattava del “Bridlington Golf Festival”, una manifestazione annuale “open” che prevede diverse competizioni nell’arco di una settimana, su tre campi nelle immediate vicinanze di Bridlington, piccola cittadina affacciata sul Mare del Nord.
Il primo campo del lunedì, dove si è giocata una gara con formula AM/AM ( 4 giocatori, si segnano i due migliori risultati, medal) , è stato il “Bridlington Links” (www.bridlington-links.co.uk) ; è stato un impatto con i famosi links piuttosto traumatico: campo lunghissimo, rough impossibile, esattamente come me lo aspettavo, le seconde nove si giocavano con il mare del nord sullo sfondo. Molto piacevole molto difficile e credo impossibile quando spira il classico vento dal mare.
Poi abbiamo giocato una 4 palle la migliore medal al ” Flamborough Head Golf Club” (www.flamboroughheadgolfclub.co.uk ) . Magnifico! Un links un po’ meno lungo del precedente ma quasi interamente disteso sulla scogliera, con delle buche mozzafiato. Il miglior links che abbiamo incontrato. Ve lo consiglio vivamente, non tanto per la magnificenza del luogo, quanto per l’idea di golf che si pratica da quelle parti. Per dirne una, non esiste il campo pratica; avete a disposizione solamente una tappetino una rete su cui potete sciogliervi usando le vostre palline . Se poi avete voglia di sgranchirvi le gambe potete usufruire di uno scampolo di terreno, situatro tra la 1 e la 18, dove effettuare colpi di pratica piu’ lunghi ma sempre rigorosamente con vostre palline; nella club house non si accede con le scarpe da golf o con il cappello in testa, i telefonini dovrebbero essere spenti, si tollera la suoneria a vibrazione. Questo è solo un piccolo esempio dell’etichetta che regna nei campi inglesi.
Quindi è stata la volta del “Bridlington Golf Club” ( www.bridlingtongolfclub.co.uk ) , ancora una 4 palle medal . Un campo piu’ simile a quelli italiani, quanto a presenza di alberi, ma dal rough ugualmente impossibile. Devo dire che questo campo, pur con qualche difficoltà apprezzabile, non è stato all’altezza dei primi due.
L’apoteosi golfistica si è raggiunta , nei due giorni di pausa della competizione del festival, giocando su un campo realizzato all’interno del parco di una villa di un conte inglese, che ne ha gentilmente concesso l’uso. Giocare all’ “Hainsworth Park Golf Club” infatti (www.hainsworthparkgolfclub.co.uk) è stato un incanto. Di recente costruzione, datata 25 anni or sono, contrariamente ai primi due che contavano quasi 100 anni, questo percorso ha fornito sensazioni golfistiche incredibili. Disegno armonioso che, ad uno sguardo frettoloso, poteva sembrare semplice. In realta’ tutto quello spazio contornato da alberi secolari, colline fiorite, laghetti insospettabili, è sembrato subito insufficente a chi non riusciva a piazzare il drive nei pochi metri quadri a disposizione.
Bunker disegnati in modo da sembrare onde che stanno per frangere, scaturite da green rialzati , devo dire pero’ di scarsa tenuta, ostacoli questi che parevano creati apposta per impedirti di vedere la bandiera. Anche se non riuscirete a fare uno score accettabile non vi importera’, la gioia di giocare su un campo del genere sara’ sicuramente maggiore dello sconforto per il pessimo gioco. Insomma…ve lo consiglio.
Grazie Marco, prima o poi mi recherò nello Yorkshire!
Spirit of the game (spirito del gioco)
Grazie Paolo per questa bella storia!
Ci sono l’erba, la sabbia, le buche ed anche le bandierine colorate.Non siamo al mare e, nonostante le pendenze e le viste sorprendenti, nemmeno in montagna.
A volte manca il fiato, non solo per lo sforzo di una salita ripida.
A volte manca il fiato per la bellezza di quanto si vede, per i profumi dell’erba appena tagliata, o di quel grande cespuglio di rosmarino o del folto gruppo di tigli che compare dietro una curva.
Davanti agli occhi, disegnata su di un cielo azzurro e pulito, la montagna innevata, di un bianco dipinto con la panna montata. In basso, così vicino da poterlo toccare, azzurro e dorato, il grande lago. Tutto questo potrebbe bastare per rendere splendida la giornata.
Intendo dire : sarebbe sufficiente una passeggiata in questo posto incantevole per sentirsi in pace con se stessi e con le altre persone, per avere delle sensazioni appaganti e dei ricordi piacevoli, per sentirsi tonificare in modo pieno.
Troppo semplice. Almeno per noi. Siamo in quattro amici e giochiamo a golf.
Siamo qui anche questa settimana per le nostre diciotto buche, per trascorrere la mattinata assieme e per poter avere un buon gioco. Ho proprio scritto un buon gioco.
Non una bella gara, non l’un contro l’altro armato, non io vinco e tu perdi.
Siamo in quattro contro il campo, ognuno per battere il percorso.
Siamo tutti alleati per fargliela vedere, per non cadere nelle trappole delle sue curve, della sua erba alta – rough, of course – per non finire nelle buche di sabbia – bunker, sorry – per vedere e superare le pendenze di quelle sue aree d’erba morbida e rasata come una moquette – green, lo sanno tutti.
Ecco perché un bel colpo è sottolineato dai complimenti spontanei di tutti gli altri giocatori. Guarda lì che traiettoria, che distanza. Certo il mio tiro non è stato così buono, ma se ce l’ha fatta un altro, al prossimo giro…..tocca a me.
Lo scopo del gioco, di per se stesso, lo si può riassumere così : riuscire a mettere la palla in buca nel numero previsto di colpi, tiro dopo tiro, per poter dimostrare che un po’ d’attenzione e di concentrazione, unite ad un buon movimento di braccia, gambe e schiena – swing – sono alla portata di ciascuno di noi.
O quasi. In effetti tra noi c’è chi si definisce onestamente non un giocatore, ma un modesto colpitore di palline e , a volte, arriva sulla quella piccola cosa rotonda e bianca con una furia tale che può ricordare più la velocità del giocatore di polo che la pazienza del golfista.
Finalmente partiamo e giochiamo. Nel rispetto delle regole, s’intende. Ogni gioco ha le sue regole.
Quelle del golf si sono arricchite di dettagli e di humor negli anni, anche nella famosa sintesi di quattro frasi conosciuta da tutti i giocatori :
“Gioca la palla come si trova”. Bene, molto chiaro.
“Gioca il campo come lo trovi”. Fin qui tutto bene.
“E se non puoi fare l’una o l’altra cosa, fai ciò che è giusto”.
Giusto ? Cosa vuol dire giusto ? Sulla faccenda Socrate, nell’Eutifrone dice : io credo che coloro che litigano, litigano sulle singole azioni. E in quanto sono discordi sulla valutazione di una data azione, gli uni sostengono che essa è stata compiuta conformemente a giustizia, altri, invece, contro giustizia.
“Ma per fare ciò che è giusto hai bisogno di conoscere le Regole del Golf”.
Lo humor anglosassone è la chiave di volta.
Che ci siano delle regole chiare e che debbano essere rispettate è un’esigenza di ogni giocatore corretto, un bisogno di chiarezza che consenta di disciplinare le azioni, i tempi e i punteggi, ma ditemi cos’è un citello ?
Escludendo gli zoofili, chi alza la mano? Chi sa cos’è, come è fatto e come vive il citello?
Chiedo questo perché le Regole del Golf 2008-2011, redatte da The Royal and Ancient Golf Club of St Andrews, nel puntualizzare tutto, ma proprio tutto (non a caso il libretto è di 236 pagine e ci sono più di cinquanta definizioni) nel descrivere un “animale scavatore” recita testualmente : un animale scavatore è un animale, diverso da verme, insetto o simile, che fa una buca per abitarvi o ripararsi, quali un coniglio selvatico, una talpa, una marmotta, un citello o una salamandra.
Cosa c’entrano gli animali scavatori con quattro giocatori, armati di sacche e bastoni?
Praticamente nulla, a meno che una pallina non finisca in ….una buca, terreno espulso o traccia di galleria sul campo fatti da un animale scavatore, un rettile o un uccello.
In questo caso si tratta di una condizione anormale del terreno e il giocatore deve alzare la palla e spostarla all’indietro, tramite un procedura detta di droppaggio, per poterla colpire.
Molto ragionevole e sensato, ma allora perché se posso spostare la palla dalla montagnola di una talpa, non posso spostarla dalla terra smossa da un cane ?
Elementare, caro amico : un cane non è un animale scavatore, un rettile o un uccello.
Non è uno scavatore un Terrier ? Un cane di origine britannica che pur di andare a prendere un animale nella sua tana, oltre a mulinare vorticosamente le zampe, si mette a strappare anche con i denti una zolla dopo l’altra, fino a scomparire quasi sottoterra ?
Nossignore, ma lo è il citello, un mammifero roditore, terricolo, simile ad un piccolo scoiattolo e che nessun golfista saprebbe riconoscere nemmeno se portasse una scritta luminosa al collo con il nome scientifico, spermophilus citellus.
Per brevità vi risparmio un facile esercizio che ha per titolo : come si distingue una buca fatta da un animale scavatore, un rettile o un uccello da quella di qualsiasi altro animale ?
Il golf è giocato, per la maggior parte, senza la supervisione di un arbitro. Il gioco si basa sull’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare le regole.
Lo spirito del gioco è quello di auto controllarsi, di essere onesti con se stessi e con i compagni di gioco, ragione per cui è frequente in campo cercare l’approvazione degli altri nell’applicare le regole o i colpi di penalità in caso di violazione, seppur involontaria, come finire in acqua con la palla o spararla fuori dai limiti del percorso.
L’autodisciplina è la norma e la propria coscienza l’ arbitro di ciascuno di noi.
Cosa vale spostare con un calcetto, che nessuno vedrebbe, una pallina nascosta nell’erba verso una zolla pianeggiante dove sarebbe più agevole colpirla nel modo migliore e fare un bel colpo, a fronte dell’intima e personale consapevolezza di avere imbrogliato gli amici, il gioco e, soprattutto, se stessi ?
Un aperitivo.
Un aperitivo è la posta in gioco tra noi : chi perde lo paga al vincitore, a colui che ha impiegato meno colpi nel completare le buche del campo.
E’ questa la ricca posta che mette un po’ di energia in più nel gioco, che aggiunge la voglia di far bene, che diventa la ricompensa di quattro, cinque ore di gioco, nel rispetto delle regole ?
Siamo all’ultima buca e siamo pari nel punteggio, io e il mio amico Raffaello, che ha terminato la buca con cinque colpi. Anch’io sto per colpire la palla per la quinta volta e se non fosse che il tempo sta velocemente peggiorando, direi che la giornata è stata perfetta. Un sole caldo fin dalla prima buca e una brezza piacevole in questa giornata di primavera.
Ho la palla a non più di mezzo metro dalla buca e, anche per me, è un colpo proprio facile. Se la metto dentro né vincitori né vinti, per oggi.
La birra, che sento già bella fresca in gola, ce la offriremo a vicenda.
Avanti, mi dico, tira questo colpo.
Mi sistemo con i piedi ben appoggiati a terra, guardo la buca, sposto all’indietro il putter per colpirla e….una folata improvvisa di vento sposta di una spanna la pallina all’indietro !
Nessuno l’ha toccata: è stato il vento.
Regola 18-1 : se una palla ferma viene mossa da un agente estraneo, non c’è penalità e la palla deve essere rimpiazzata.
Bene, vi rifaccio la domanda : ditemi cos’è un citello ?
O forse dovrei chiedervi : cos’è un agente estraneo ?
Definizione : In un match play, un agente estraneo è qualsiasi agente che non riguardi la parte del giocatore o dell’avversario, qualsiasi caddie di ambedue le parti, qualsiasi palla giocata da ambedue le parti alla buca che si sta giocando, oppure qualsiasi equipaggiamento appartenente ad ambedue le parti.
Un agente estraneo comprende : un arbitro, un marcatore, un osservatore e un forecaddie.
Né il vento né l’acqua sono un agente estraneo.
Forse non tutti i miei amici ricordano questa definizione e potrei farla franca, rimettendo la palla dov’era e chiudere in perfetta parità l’incontro, ma, ricordate il giudice-arbitro che è dentro noi in attesa di formulare cos’è giusto?
Ebbene, io so che non è così, perché so che né il vento né l’acqua sono un agente estraneo.
Dichiaro un colpo di penalità, chiudo la buca in sei colpi, pagherò la birra, e sarò soddisfatto della mia partita, del mio gioco e di tutte le cinquanta e più definizioni di un gioco che ti appassiona e ti avvince anche per le sue regole, al limite dell’incredibile e dello humor.
Il brindisi sarà in onore vostro e del citello.