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un trucco per superare un problema

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Il mio amico Pippo8, sedicente psico-astrologo, mi manda metodi ed esercizi inventati da lui per stare meglio e imboccare la strada della felicità e io li sperimento per poi metterli a disposizione di tutti.

Questo delle INIZIALI è favoloso, semplice ed efficace.

Quando lavori, o cucini, o giochi: prima di inziare l’attività del momento prendi un post-it, oppure un fogliettino qualsiasi e scrivi le iniziali di un’affermazione personale positiva, di un tuo dialogo interiore, la voce quella tua! (da non confondere con quella che ti hanno inculcato gli altri fino ad oggi):
Io Realizzo I Miei Doni Creativi, Io Riesco Sempre, Quando Sbaglio Ricomincio  e Vinco,  Supero Tutti Gli Ostacoli Con Facilità, Riesco In Tutto Ciò Che Faccio, Sono Una Forza Del Bene, Affronto Gli Ostacoli Con Forza e Coraggio…
I.R.I. M.D.C.

I.R.S.

Q.S.R.& V.

S.T.G.O.C.F.

R.I.T.C.C.F.

S.U.F.D.B.

A.G.O.C.F.

Scegli una sigla a tuo piacere, la scrivi e la tieni per qualche giorno in vista. (così il subconscio o Sé2 la assimila e la porta a buon fine)
Puoi scriverla con un pennarello o a matita, puoi farne un’etichetta e attaccarla sulla mazza da golf o sulla sacca, oppure la scrivi semplicemente su un post-it e lo attacchi al frigorifero.
Al resto penserà il tuo Subconscio, il tuo maggiordomo…

Non è fantastico? IL mio foglietto con le iniziali I.R.S. è sempre qui con me, nella tasca dei pantaloni, in più l’ho scritto a caratteri cubitali sulla lavagna di cucina. Il grosso problema che avevo con la comprensione di concetti informatici si sta magicamente dissolvendo, come se FOSSE NORMALE che io comprendessi senza sforzo.

Prova subito, costa così POCA fatica!  G R A Z I E Pippo8!lettQlettSlettRlettElettV

(Queste immagini sono le iniziali di Quando Sbaglio Ricomincio & Vinco, la frase preferita dalla maggioranza dei miei amici a cui ho proposto l’esercizio)

Un campanello come buca

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=HFBEePBiiU0&feature=player_profilepage[/youtube]

La maggior parte dei putt non entra in buca perchè ci muoviamo male e tendiamo ad alzare subito la testa per vedere dove va la palla. Non è facile AVERE PAZIENZA e aspettare il “TOC” leggero della palla in buca.

Se fossimo sicuri che nella buca c’è un campanello che trilla FORTE all’impatto con la palla resteremmo lì dove siamo ad attendere quel sospirato TRILLO!

Il mio amico Mario ha inventato Tinnhole, un campanello metallico per fare il putt sul tappeto di casa. Anzichè tirare in buca, tiriamo verso il campanello e aspettiamo il “Tlin” senza GUARDARE.

Non credevo nell’efficacia di questa invenzione, finchè non l’ho provata. L’ho provata sul tappeto e ho subito sentito il trillo senza alzare il mio testone. Va bè – mi son detta – ero a meno di un metro, troppo facile, provo da più lontano. Un metro e mezzo: Tlin!  Due metri: Tlin!   F U N Z I O N A!  La percentuale di errore anche da tre metri è bassissima perchè il campanello aumenta la fiducia nello swing col putter, le spalle oscillano nel modo giusto e la testa rimane ferma dov’è!

Mio marito e mia figlia hanno voluto provare, abbiamo litigato per i turni finchè abbiamo scoperto il modo di giocare tutti e tre insieme: Tinhole al centro del tappeto, noi tre ai lati e i tre putter in azione scatenavano trilli continui all’impatto con quell’oggettino magico.

 A volte basta davvero poco per cambiare la percezione del colpo: SO DI FARLO BENE PERCHE’ SENTO IL RUMORE, mentre prima era: NON SONO SICURO di farlo bene, devo guardare. Udito anzichè vista, un senso al posto di un altro. E’ GENIALE, andrebbe messo dentro tutte le 18 buche del campo!

Lo trovi qui:

http://www.tinnhole.com/affiliates/jrox.php?id=1

La più bella testimonianza

mailQuante volte compri un libro o un ebook e lo lasci lì per leggerlo “quando avrai tempo”?

L’ho fatto anch’io. Invece Silvano non solo lo ha letto, ma lo ha fatto leggere a moglie e figlie e poi l’ha messo in pratica. La sua è una delle testimonianze più gratificanti perchè mi dà la sensazione di avergli  DAVVERO dato un aiuto. Contribuire anche se in minima parte alla felicità di qualcun altro è la soddisfazione suprema di noi umani.

Cara Alessandra,

finalmente sono riuscito a leggere il tuo fantastico libro “10 passi per imbucare a golf e nella vita”, una vera lezione di vita. Dopo averlo stampato lo tenevo da tempo sul mio comodino, ma gli ho dato da subito troppa importanza per poterlo “usare” come sonnifero sicché c’è voluto un viaggio aereo Milano-Bratislava e ritorno, fatto in un solo giorno in uno dei miei tanti viaggi di lavoro, per leggerlo tutto d’un fiato, è vero, gli esercizi scritti non li ho potuti fare ma mi sono bastati quelli mentali per poter dare un senso al mio gioco.

Giusto per farti un quadro di chi io sia, è bene che tu sappia che non sono più giovanissimo, ho 49 anni, ed ho iniziato a giocare a golf solo due anni fa, un amore a primo ferro, ricco di gioie, soddisfazioni, successi, insuccessi e dolori … tanti dolori !

Come tu ben sai l’e-book mi è stato inviato con l’acquisto dei racconti di vita vissuta sui campi da golf “Tutti pazzi per il Golf” che già mi era piaciuto molto, apprezzando in particolare il modo razionale, pratico ed ironico con cui sei riuscita a trattare l’argomento senza peraltro lesinare su alcuni “vizi” e “difetti” di taluni soci; non ti sarà stato facile riconquistare la loro simpatia. Carina anche l’idea di metterci una dedica ad inizio libro.

E’ incredibile la forza e la positività che traspare dall’e-book, una forza vitale che potrebbe appartenere a molte persone ma che in pochi, ne sono convinto, riuscirebbero nel tuo intento, ovvero trasmetterla ad altri. Ho trovato il libro talmente interessante che mi sono sentito in dovere di “consigliare” la lettura anche a mia moglie ed alle mie due bambine, che con il golf proprio non c’entrano nulla, ed ogni giorno chiedo a mia figlia maggiore, Floriana di 18 anni “tre motivi per cui essere grata” … funziona.

Ed infine desidero ringraziarti dal profondo del mio cuore perché sabato 16 aprile, dopo 5 tentativi andati a vuoto, SONO RIUSCITO A PRENDERE L’HCP, non puoi immaginare la soddisfazione (mi sento come se fossi tornato bambino).

Ti seguo sempre con attenzione e ti sprono a continuare a scrivere perché, nonostante tutti i libri tecnici da me letti sino ad ora, il tuo è risultato quello più efficace, ovvero il manuale che ha saputo dare un vero “scossone” alla parte meno tecnica del gioco, il famoso 80%, LA MENTE.

Grazie Alessandra.

Con stima,
Silvano Parolini

Forse anche tu hai già l’ebook, nel qual caso fai come Silvano! Altrimenti lo trovi qui:  http://www.golfissazione.com/diecipassi

Niente istruzioni per uno swing fluido

swingMentre scrivevo questo ebook sperimentavo in casa la “liberazione” dello swing, ossia facevo l’esercizio che descrivo in “Libera” il tuo miglior swing:

dividevo lo swing in quattro tempi immaginari e pronunciavo a voce alta le parole di “liberazione”: Pronti-attenti-via-fine.

 Dovevo pur capire bene quello che scrivevo! All’inizio non ci riuscivo, cioè mentre pronunciavo le parole pensavo a qualcos’altro, poi però ho iniziato a rilassare la muscolatura e concentrarmi solo sulle parole pronunciate, che nel frattempo erano aumentate di volume.

Risultato? Mia figlia Sara (foto sotto), che studiava nell’altra stanza, mi ha presa per matta. Ho capito che era il caso di sperimentare la liberazione del mio swing in campo pratica!

sara

Noi golfisti amatoriali che iniziamo a giocare da adulti siamo ormai abituati a seguire le istruzioni della mente critica quando giochiamo a golf: gira le spalle, stendi il braccio sinistro, scendi dall’interno, ruota il fianco… Fino a che UNA SOLA di queste sensazioni funziona va tutto bene, ma quando iniziamo a sbagliare proviamo a correggere con un altro pensiero, poi correggiamo anche questo con uno nuovo… con pessimi risultati!

Il mio amico Massimo, nelle giornate golfisticamente NO, dopo l’errore si dà del cretino con una tale cattiveria che sembra rivolgersì a un’altra persona anzichè a se stesso. La sua “auto-conversazione” è tipo questa:

“No, no, Massimo! Te l’avevo detto di non affrettare, di andare su piano piano e poi fermarti in alto! Sei proprio uno scemo! ”

Lancia un improperio dietro l’altro contro se stesso perché LUI conosce bene la teoria ma non riesce a metterla in pratica e le sue istruzioni a “Massimo2” sono inascoltate!

Come scrivo nel report, noi umani abbiamo due identità: la mente razionale, che ho chiamato sè1 e l’inconscio (l’istinto), sé2.

Ebbene, Sé1 conosce la teoria e Sé2 fa lo swing.  Sé2 ha bisogno di libertà, non di superistruzioni! Non conosce l’italiano, non sa che farsene dei consigli di Sé1, è più propenso a sbagliare quando è intasato di informazioni!

Scarica gratuitamente il  report “Libera il tuo miglior swing” dalla lettera di presentazione del mio ebook, prova il “pronti-attenti-via-fine” e fammi un resoconto di com’è andata.  Mi raccomando, non fare come Lina (una lettrice del mio blog)… Mi ha scritto ieri un’email, dicendomi che mentre provava in casa il “pronti-attenti-via-fine”  da tanto che ha liberato il suo swing  ha preso in pieno col ferro lo sgabello del pianoforte che si è spezzato in due!

 Clicca qui, scorri la lettera per trovare il report gratuito “Libera” il tuo miglior swing:

http://www.golfissazione.com/diecipassi

Appena ti arriva il report NON AVERE FURIA, ci mette due minuti ad aprirsi. E’ meglio se clicchi col destro e fai “salva oggetto con nome” poi lo salvi dove vuoi tu e lo leggi tutte le volte che vuoi.

Dedicato alla tua realizzazione!

Un par 4 da incubo

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Se mai ti capiterà di imbatterti un una buca disgraziata, di quelle dove tutto sembra andare storto, la pallina non ne vuole sapere di alzarsi e, quando finalmente lo fa, si dirige verso angoli del campo che mai avresti voluto visitare, pensa a Kevin Na e sorridi!

Ventotto anni, nato a Seoul ma dal 1991 trapiantato negli Usa, Na è da diverse stagioni sul Pga Tour.
Quest’anno è stato due volte nei top . Non è quindi una comparsa, ma un giocatore di talento.

Il povero Na, però, rischia di passare alla storia non per i suoi birdies, ma per la catastrofe nella quale è incappato sull’AT&T Oaks Course di San Antonio, nel Texas Open. Quando, a metà del primo giro, si è presentato sul tee di partenza della buca 9 era a -1. Ha infilato il drive nel bosco, un labirinto di rami e di rovi.

Ha trovato la palla, ma ha preferito dichiararla ingiocabile e tornare sul tee. E qui ha ripetuto lo stesso errore, palla ancora nel bosco. Stavolta ha tentato, con scarsa fortuna, di farla tornare in fairway.

Risultato: ha chiuso la buca in 16 colpi, nuovo record negativo sul Pga Tour in un par 4.  Non solo: telecamere e microfoni hanno registrato tutto il suo calvario e ora il filmato
(http://www.youtube.com/watch?v=aWTXoNzuk8c&feature=player_detailpage) è uno dei più cliccati su You Tube.

Chi lo guarda di solito ha due tipi di reazioni: c’è chi soffre con il povero Kevin e rivive situazioni analoghe successe al proprio circolo e c’è invece chi ghigna soddisfatto, gustando una sorta di vendetta telematica: “Visto che capita anche ai pro?”
Se però guardi attentamente il filmato e poi controlli lo score di Kevin Na, tiaccorgerai di due cose.  Na si infligge una penalità perché – dichiara – la palla gli ha toccato una gamba dopo un rimbalzo inaspettato. E già questo lo differenzia dalla maggior parte dei giocatori nostrani. Poi, uscito da quell’incubo, ha ancora la forza di realizzare tre birdies prima di chiudere
il giro. E questo fa capire che è un campione. Tu sei fra quelli “dispiaciuti” o “sogghignanti”…?

il filmato:

http://www.youtube.com/watch?v=aWTXoNzuk8c&feature=player_detailpage