Una vera vacanza di SOLO golf

Marco ci racconta la sua esperienza di una vacanza interamente golfistica nel paese che è la culla del golf: La Gran Bretagna. Non avevo mai pensato prima d’ora a una vacanza del genere: abbinavo l’idea del golf al mare, ai tropici, al sole. E invece ho letto con interesse questa testimonianza, adesso ho una grande curiosità verso questo paese che ha INVENTATO questo splendido gioco, e dove ancora si gioca a golf con regole ferree. Ecco il racconto di Marco:

 

Ho recentemente giocato in Inghilterra, nello Yorkshire, in 4 campi diversi.


Si trattava del “Bridlington Golf Festival”, una manifestazione annuale “open” che prevede diverse competizioni nell’arco di una settimana, su tre campi nelle immediate vicinanze di Bridlington, piccola cittadina affacciata sul Mare del Nord.

Il primo campo del lunedì, dove si è giocata una gara con formula AM/AM ( 4 giocatori, si segnano i due migliori risultati, medal) , è stato il “Bridlington Links” (www.bridlington-links.co.uk) ; è stato un impatto con i famosi links piuttosto traumatico: campo lunghissimo, rough impossibile, esattamente come me lo aspettavo, le seconde nove si giocavano con il mare del nord sullo sfondo. Molto piacevole molto difficile e credo impossibile quando spira il classico vento dal mare.

Poi abbiamo giocato una 4 palle la migliore medal al ” Flamborough Head Golf Club” (www.flamboroughheadgolfclub.co.uk ) . Magnifico! Un links un po’ meno lungo del precedente ma quasi interamente disteso sulla scogliera, con delle buche mozzafiato. Il miglior links che abbiamo incontrato. Ve lo consiglio vivamente, non tanto per la magnificenza del luogo, quanto per l’idea di golf che si pratica da quelle parti. Per dirne una, non esiste il campo pratica; avete a disposizione solamente una tappetino una rete su cui potete sciogliervi usando le vostre palline . Se poi avete voglia di sgranchirvi le gambe potete usufruire di uno scampolo di terreno, situatro tra la 1 e la 18, dove effettuare colpi di pratica piu’ lunghi ma sempre rigorosamente con vostre palline; nella club house non si accede con le scarpe da golf o con il cappello in testa, i telefonini dovrebbero essere spenti, si tollera la suoneria a vibrazione. Questo è solo un piccolo esempio dell’etichetta che regna nei campi inglesi.

Quindi è stata la volta del “Bridlington Golf Club” ( www.bridlingtongolfclub.co.uk ) , ancora una 4 palle medal . Un campo piu’ simile a quelli italiani, quanto a presenza di alberi, ma dal rough ugualmente impossibile. Devo dire che questo campo, pur con qualche difficoltà apprezzabile, non è stato all’altezza dei primi due.

L’apoteosi golfistica si è raggiunta , nei due giorni di pausa della competizione del festival, giocando su un campo realizzato all’interno del parco di una villa di un conte inglese, che ne ha gentilmente concesso l’uso. Giocare all’ “Hainsworth Park Golf Club” infatti (www.hainsworthparkgolfclub.co.uk) è stato un incanto. Di recente costruzione, datata 25 anni or sono, contrariamente ai primi due che contavano quasi 100 anni, questo percorso ha fornito sensazioni golfistiche incredibili. Disegno armonioso che, ad uno sguardo frettoloso, poteva sembrare semplice. In realta’ tutto quello spazio contornato da alberi secolari, colline fiorite, laghetti insospettabili, è sembrato subito insufficente a chi non riusciva a piazzare il drive nei pochi metri quadri a disposizione.
Bunker disegnati in modo da sembrare onde che stanno per frangere, scaturite da green rialzati , devo dire pero’ di scarsa tenuta, ostacoli questi che parevano creati apposta per impedirti di vedere la bandiera. Anche se non riuscirete a fare uno score accettabile non vi importera’, la gioia di giocare su un campo del genere sara’ sicuramente maggiore dello sconforto per il pessimo gioco. Insomma…ve lo consiglio.

 

Grazie Marco, prima o poi mi recherò nello Yorkshire!

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