Articoli marcati con tag ‘Matteo Manassero’

Anticipazione clinic con Matteo

Che vuol dire anticipazione?

Vuol dire che  racconto come DOVREBBE SVOLGERSI la clinic del febbraio-marzo prossimo, quella che organizzerò (impegni di Matteo permettendo)  inviando a tutti voi lettori programmi e preventivi fra una decina di giorni.

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Lettera di Matteo Manassero

 Che emozione la serata con Matteo il 2 ottobre al St.Andrews! Anche se non ho potuto intervistarlo ho avuto modo di conoscerlo e di comprenderlo. Un ragazzo di 18 anni, poco più di un bambino, trasmette facilmente le sue emozioni e i suoi pensieri, specie se trasparente come Matteo.

Per questo ho scritto una  lettera immaginaria di ciò che Matteo DIREBBE. Se la leggerà sono certa che può affermare di averla scritta lui anche se le dita che battono sulla tastiera sono le mie. La lettera risponderà a tutte le domande dei lettori e darà un quadro chiaro dell’enfant prodige che è Matteo. A 18 anni trovarsi un conto in banca di centinaia di migliaia di euro è da pochi fortunati.

Ho sempre giocato a golf. Nei miei ricordi da piccolo ero già fissato, giocavo e mi allenavo a ritmi sostenuti dall’età di tre anni.
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Super vacanza al St. Andrews con Matteo Manassero

 

golfissazione e Matteo Manassero

Come una ragazzina orgogliosa che mostra la foto col suo idolo, ecco la golfissata con Matteo Manassero, il fenomeno del golf italiano! Dovrò spezzare in più racconti questa mia fantastica “2giorni” scozzese: creerò dei SOTTOTITOLI per farti leggere quello che ti interessa di più. L’esperienza è stata perfino superiore a ogni più rosea aspettativa!

I titoli dei racconti:

Il Royal and ancient club Saint Andrews

Il Dunhill Championship: due curiosità

I miei  5 sensi completamente soddisfatti: Vista, udito, olfatto, gusto e tatto (tradotto in sensazioni interne) hanno toccato il massimo

La cena di gala: aperitivo sul putting green con Matteo Manassero

Clinic del lunedì con Matteo, il bambino-prodigio. 

 Una bellissima vacanza inaspettata: chi devo ringraziare

 


Il Royal and Ancient Club Saint Andrews   

Se sei un golfista che si rispetti devi andare almeno una volta al Saint Andrews. Io, Golfissata, non pensavo che il pellegrinaggio nel più antico campo del mondo fosse un must come quello alla Mecca per i musulmani. Adesso SO che lo è! (leggi tutto cliccando qui sotto)

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Parto per il S.Andrews!

La MAGIA del dopo-Robbins…

“We are social ” e lo sponsor di Matteo Manassero, “Scholtès”, mi hanno invitato a seguire l’evento Dunhill al Saint Andrews, lo storico campo scozzese, dove Manassero disputerà la finale del torneo.

Quando ho visto l’email di invito ho pensato a uno scherzo. Io? Io posso stare con Matteo, seguirlo mentre fa la clinic, parlare con lui e riprenderlo…? Biglietto aereo, hotel, cena di gala, tutto offerto…Incredibile! Troppo bello per essere vero.

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La gloria del grande Costantino Rocca

Costantino_Rocca_la_voce_del_golfAncora un bel racconto di Massimo Cuzzolin, che ha “scoperto” quanto Costantino Rocca sia osannato in Inghilterra. Massimo organizza viaggi per grandi eventi di golf come la Ryder Cup, e i vari “Open” in Europa e nel mondo. Se sei interessato scrivimi, ti metto in contatto con Massimo! Leggi questa bella testimonianza di uno dei suoi viaggi:

Una premessa è d’obbligo. Ho cominciato a giocare dieci anni fa e non più giovanissimo, sono un golfista adolescente. Tutto quello che so sui grandi campioni, sugli eventi e la storia di questo gioco l’ho imparato curiosando qua e là. Non ho vissuto di persona gli avvenimenti e quindi non ho avuto la fortuna di “emozionarmi in diretta”. Un esempio: mi ricordo a memoria formazioni, marcatori e molto altro del famoso Italia Germania 4-3. Se lo chiedete ad un quattordicenne di oggi fa fatica a ricordare che era in Messico. Se poi aggiungete a tutto questo che il golf è sempre stato, in Italia, cosa per pochi intimi…

Sapevo certo che Costantino Rocca è stato ed è il nostro più grande campione ma mai mi sarei immaginato di scoprire chi è nel “mondo” del golf.

Il primo indizio l’ho avuto durante un viaggio a St. Andrews quando, giocando sul’Old Course, il mio caddie locale mi disse: ” Sei italiano..? Io c’ero quando Costantino imbucò il putt alla 18 ….. Grandissimo”. Figuratevi il piacevole stupore per uno che da anni gira il mondo e, che nella migliore delle ipotesi, è abituato a rispondere su pizza, spaghetti o a dare informazioni sulla mafia… Una volta tanto un motivo d’orgoglio.

Secondo indizio. La segreteria della PGAI mi contatta:”Buongiorno sappiamo che hai organizzato un gruppo per la Ryder. Vista l’importanza dell’avvenimento e la presenza in campo, dopo 13 anni, di due giocatori italiani vorremmo che anche Costantino fosse presente, ci puoi aiutare ad organizzare il viaggio ?”…..” Siamo a pochi giorni sarà difficile ma ci proviamo”

In effetti alla prima richiesta per una camera supplementare , dal Galles la risposta è stata “Impossible, full booked” ma quando ho rivelato chi era il “cliente” la sorpresa: “Costantino? Do not worry we ‘ll get it”. Chissà chi avrà dormito in garage.

Quindi andiamo con Costantino. Primo colpo di fortuna. Con noi, sul volo per Bristol,viaggia anche Matteo Manassero. Comincia una piccola processione. Passeggeri inglesi che si alzano per farsi autografare qualsiasi cosa da Costantino e Matteo. Per noi italiani, che abbiamo tanti golfisti quanti gli spettatori di un paio di giornate di Ryder, sono soddisfazioni.

Il primo giorno di Ryder accompagniamo Costantino sul campo, e qui gli indizi si trasformano in prove certe. Nonostante la pioggia torrenziale la gente si gira, lo riconosce lo saluta, lo chiama. È un continuo sino all’arrivo al Media Center dove tutti lo salutano, chi lo abbraccia, vedo arrivare Thomas Levet che lo vuole intervistare per la tv francese…sono sbalordito.

Il secondo giorno succede di tutto. Marshall che lo vogliono far passare dietro le corde ( e Costantino cortesemente rifiuta..), un gruppo di giovani che urlano ” You beat Tiger, you beat Tiger…”, un altro che lo ferma e gli dice ” ti ho aspettato alla 17 di Valderrama..” risposta ” troppo lunga era meglio finire prima…” .

Poi andiamo al driving range…

Stanno praticando i Molinari brothers, Peter Hanson e Miguel Angel Jemenez. Stiamo parlando degli swing quando lo spagnolo si gira e si accorge della presenza di Costantino. Molla i ferri corre alle transenne e lo abbraccia. Tutti e due con le lacrime agli occhi. Sono ad un palmo dalla scena , sbalordito. Non so se piangere anche io, scomparire per lasciarli soli o applaudire. Arrivano Hanson e lo abbraccia ” Hi great man…”, arrivano i fratelli Molinari e lo abbracciano, Edoardo stacca le transenne e se lo mette sul buggy per portarlo in campo …..mai visto niente di simile.

Ho sempre pensato, e lo penso tutt’ora, che fare il professionista di golf sia un’attività privilegiata, ma questa esperienza mi ha convinto che i Pro hanno una grande responsabilità. Il golf non è solo piano dello swing, il piattino della domenica o buttare avanti una palla. Il golf è tradizione, gioia, educazione, umanità, sentimenti e nessuna tessera di federazione può untitleddare tutto questo. Siete voi Pro a dover trasmettere tutto questo perché questo è lo ” spirit of the game”.

Grazie a Costantino io la Ryder l’ho vinta due volte.