Tre segreti per il putting

Il gioco corto è quello che richiede la massima concentrazione e focus mentale, il putting  in special modo. Quasi nessuno prende lezioni di golf sul putt. Un putt che sborda è sempre un colpo perso.

Ogni colpo ha lo scopo di mandare la palla in buca , ma il successo di ogni buca è sul tuo ultimo colpo. Come sarebbe se tu riuscissi a pattare PER IMBUCARE ogni colpo, anche da 10 metri? Uno dei tre segreti l’ ho imparato oggi in gara e l’ ho applicato subito: è il primo che ti svelo qui.

L’errore più comune sul putting è quello di pensare troppo e guardare troppo a lungo la direzione. Pensare troppo impedisce a volte il processo visivo della linea giusta, un esempio di pensare troppo è: “C’è la salita, quindi devo DARGLI un pò di più… una leggera pendenza quindi devo stare 30 com a sinistra della buca… Certo prima in salita gli ho DATO troppo e sono andato lungo, devo stare attendo a non pattare troppo forte…”

Tutti questi pensieri interferiscono con uno swing naturale perché traducono in parole tutto ciò che l’istinto già sa e affidano l’esecuzione del putting all’intelletto, il sé cosciente, il famoso “Sé1” (vedi “libera il tuo miglior swing”, che trovi qui). Chi riesce a imbucare ogni putt non è Sé1, ma Sé2, il subconscio o l’istinto.

Segreto numero 1= Lasciati guidare dall’intuizione. “Guarda” la strada magica che la palla deve percorrere per entrare in buca, stringi gli occhi riducendoli a due fessure e la vedrai. Poi vai sulla palla con uno swing di prova per vedere quanto aprire le spalle e immediatamente dopo, fai il tuo putting e magicamente imbucherai o avvicinerai la palla alla buca. In questo modo, pensando poco e affidandoti all’istinto, allenerai il tuo Sé2 ad eseguire il suo colpo giusto.

Segreto numero 2= Stai in contatto con lo shaft del putter per avere il massimo del feeling tattile. Metti il dorso della mano sinistra e il palmo della destra esattamente paralleli perché ti dà una migliore sensazione della direzione. Trovati il grip che ti dia il contatto migliore.

Segreto numero 3= Accompagna la palla in buca nel downswing. Sia che la buca sia lontana sia che sia vicina (a maggior ragione) ESAGERA nell’allungare le mani verso la buca, è una piccola “magia” che dà meglio il senso di direzione al tuo swing. Se tu parti convinto di allungare le mani la palla va dritta dove la mandi tu.

Dei tre, il più difficile è il primo: “vedere” una strada immaginaria con gli occhi semichiusi è una grande abilità che va allenata. Ma quando la vedi, che grande soddisfazione! Prova e raccontami.

 

10 Commenti a “Tre segreti per il putting”

  • E’ come progettare ed eseguire, se lasci trascorrere del tempo tra le due poi Ti ritrovi con niente. Peggio con qualcuno che è arrivato prima di Te. Dal mio fronte ancora nessuna novità.
    A presto

  • Paolo:

    Bravissima !
    E’ da un po’ di tempo che adotto questa strategia e in effetti i miei putt sono spesso in buca, indipendentemente dalla distanza….a parte quella siderale!
    Buon gioco a tutti.
    Paolo

  • Aldo:

    Ciao,
    io sono in difficoltà, rispetto hai miei due amici che stanno giocando meglio di me … (dopo solo 10 mesi di attività).
    Ho capito che la pratica è fondamentale (tempo dedicato a provare e riprovare), ma anche la capacità di adattamento non è secondaria.
    Sarebbe interessante avere una statistica in quanto tempo si imparano i fonfamentali di questo gioco, ma alla luce di quanto sopra credo non sia facile…
    Comunque grazie per i consigli.
    Aldo

  • Silvano:

    Il numero tre è sicuramente il più utile e tecnicamente corretto.
    Buon gioco.

  • patrizia:

    Tecnica ma soprattutto istinto porta al colpo vincente…l’importante è crederci ahahhhahhah
    Buon gioco a tutti

  • admin:

    Paolo! Adotti anche tu la strategia della “stradina” immaginaria? Meno male perchè qualcuno mi ha presa per matta!
    Patrizia hai ragione: crederci è la prima cosa.
    Aldo e Riccardo non preoccupatevi, ognuno ha i suoi tempi, e arriverà anche il vostro momento: siate tenaci.
    Un abbraccio a tutti voi e
    buon swing!

  • Anto:

    Molto interessante il primo consiglio lo trovo molto utile anche perché lo si può completare dicendo che praticando possiamo immaginarci tutti i colpi e cercare di ripeterli nel practice può essere un buon esercizio per immaginare le traiettorie.

  • Ronny:

    si, in effetti la strategia della stradina immaginaria è la migliore (pensate agli sciatori che, prima di andare sul cancelletto di partenza, ripetono coi movimenti del corpo tutto il tracciato sino all’arrivo…).
    una cosa che mi è risultata utile, quando pratico è:
    1- immaginare la stradina
    2- addressarmi
    3- chiudere gli occhi e puttare
    ……. funziona (probabilmente da sicurezza in sè stessi)
    ciao a tutti e buone vacanze!!!!!

  • lorenzo:

    leggo con piacere qualcosa sul putt, argomento che mi è molto caro. La cosa migliore da fare x imbucare di più è avere una posizione sulla palla il più corretta possibile. Un vecchio Signore Harvey Penik soleva dire: ho visto diversi bravi pattatori posizionarsi dritti sulla palla, ma non ho mai visto cattivi pattatori che si posizionavano piegati su di essa. . . e già qui ponetevi una domanda, quanto sono piegato? ma la seconda cosa più importante è riconoscere in un modo o nell’altro quello che Alessandra chiama la “stradina”. la linea che la palla deve seguire per entrare in buca è quella che sta tra la velocità del green e la sua pendenza. Poco tempo fa sono stato alla “corte” di John Graham oggi considerato un guro della lettura dei green. (oltre una cinquantina di giocatori sul tour anche italiani, usano il suo metodo per leggere i green. Conoscere questo metodo è semplice e ultimamente molti miei allievi con questo metodo semplificato da me hanno avuto risultati strepitosi. Terza cosa importante è la routine, se notate nei putt corti entro i due metri il tempo dalla decisione dove spedire la palla e il colpo è breve. Questo xche stare a lungo sopra la palla porta la mente a distrarsi sulle possibilità ngative che potranno avvenire.
    Quindi riassumendo:
    1) posizione sulla palla
    2) lettura dei green
    3) routine
    ed infine qualche domanda:
    1) siete sicuri di saper leggere la distanza? (non la pendenza)
    2) riuscireste a dirmi se vi portassi su una pendenza quanto inclinata essa sia? poca, media,grave,pesante?
    3) posizionando 8 palline a nord sud est ovest rispetto a una buca alla distanza di 2 metri quante ne imbucate?
    Il putt è semplicissimo ma bisogna capirne le componenti essenziali.

  • Roberto:

    Il problema di noi dilettanti almeno per me è che pur conoscendo diversi metodi spesso “dimentichiamo” al momento di pattare di attuarli e ci ripensiamo dopo l’errore!!!! Ahahahahah…è il golf!!