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Tiger, Rory e il golf mentale

Rory McIlroy è il sedicesimo giocatore che ha raggiunto la prima posizione in classifica del golf ranking mondiale ed è il secondo più giovane, dopo Tiger Woods che aveva 21 anni.

Rank Player Pt.s
Avg.
Tot.
Pts.
# of
Evts.
Pts.
Lost
Pts.
Gained
 1  Rory McIlroy,  Nir  9.29  473.95  51  -54.40  139.76
 2  Luke Donald,  Eng  8.97  466.37  52  -78.44  3.42
 3  Lee Westwood,  Eng  8.19  376.69  46  -56.56  70.42
 4  Martin Kaymer,  Deu  6.02  300.87  50  -53.68  20.48
 5  Steve Stricker,  USA  5.71  228.46  40  -38.31  48.29
 6  Webb Simpson,  USA  5.07  263.60  52  -31.79  24.01
 7  Jason Day,  Aus  5.03  236.56  47  -35.27  28.42
 8  Dustin Johnson,  USA  5.02  256.16  51  -45.65  32.89
 9  Charl Schwartzel,  Zaf  4.99  259.55  52  -39.28  27.19
 10  Hunter Mahan,  USA  4.97  258.19  52  -36.09  91.37

Rory si è guadagnato questo titolo grazie a come ha pattato all’Honda Classic, domenica scorsa.
Un putt da 3,5 metri alla buca 2

un putt da 2,6 metri alla buca 5

due putt da 16 metri alla buca 6. Ha finito a 69 per un totale di -12.

Puoi immaginare quanto fosse forte la tensione per cercare di arrivare primo e battere un agguerrito Tiger Woods? Tiger, in finale, ha fatto un birdie e un eagle, finendo a 62.

Cosa dice Mc Ilroy di questo? “Ho sentito il boato alla 18 quando Tiger ha fatto eagle e io stavo pattando per il birdie alla 13. Era davvero dura per me giocare per la vittoria in queste condizioni psicologiche”

Allora come ha fatto Rory a vincere contro Tiger e contro i suoi stessi nervi?

Col golf mentale.

Rory ha imparato a controllare l’aspetto mentale del suo golf e a combattere lo stress. Lui sa che la chiave per un grande golf è eliminare tutti i pensieri negativi che ti impediscono di dare il meglio. Se fai un brutto colpo la peggior cosa che puoi fare è pensarci. Ebbene sì, pensare ai tuoi brutti colpi rovina il resto del tuo gioco. Bisogna interrompere lo schema del pensiero negativo!

Fuzzy  Zoeller ad esempio fischia sul setup per calmare la sua mente.

Non occorre che fischi anche tu, basta che tu spezzi lo schema del tuo dialogo interiore negativo nel modo che preferisci, per zittire la mente conscia. Io ti ho indicato un bel pò di modi per farlo nei miei post, te ne ricordo alcuni:

– pronunciare “pronti-attenti-via- fine” nelle 4 fasi dello swing.

– pronunciare “solo swing”

– guardare il fairway per individuare un punto in cui vuoi che la palla vada

– farsi una domanda tipo “come posso fare un colpo FACILE?”

-canticchiare…

– allentare il morso

– parlare col dubbio

Trova tu il tuo modo per distrarre la mente dal pensiero negativo del brutto colpo… E più di tutto, per mantenere il sangue freddo quando stai PER VINCERE una gara. Quante volte l’inconscio ti boicotta (si tratta di vero e proprio autosabotaggio) e sbagli nelle ultime due buche? Di certo Rory ha il suo sistema vincente: è lui il nuovo numero uno del mondo!

Se tu già sei in possesso del mio magico audio+golf ASCOLTALO sempre prima di mettere piede nel campo da golf: riprogramma la tua mente alla positività e ti ridona il tuo swing più redditizio. Nel 2011 per me ha fatto miracoli! (www.golfissazione.com/golfaudio) 

 

 

 

 

Se Tiger è in crisi posso esserlo anch’io…

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In un momento di “malattia golfistica” ho avuto un’illuminazione consolatoria e voglio condividerla con tutti gli ammalati come me.

Il morbo da brutto gioco si è insinuato nel mio swing in maniera subdola, una goccia per volta, tanto che per molto tempo non mi accorgevo di averlo addosso. Mi dicevo: “sì, il mio drive si è un pò accorciato, i legni da terra mi volano bassi, però tutto sommato riesco a giocare quasi il mio handicap e mi interessa di più la passeggiata all’aria aperta che il risultato” Ma alla fine non potevo più nascondere a me stessa di aver bisogno del medico, e anche di un medico BRAVO, che sapesse motivarmi e farmi ritrovare uno swing vincente. E sapevo bene che oltre al medico dovevo mettere in ordine la mia VITA attuale, con impegni a destra a sinistra, dove il golf entrava solo di sfuggita nei ritagli di tempo. Quando giocavo pensavo a finire presto per potermene tornare alle mie occupazioni, il mio gioco era contaminato da troppi pensieri.

Comunque, in questi giorni di riposo per malattia (…) ho letto su Euro sport news che Tiger Woods nel 2010, dopo il caos delle vicende personali, ha fatto 11 rounds consecutivi in MAI meno di 70, raggiungendo il secondo peggior risultato della sua carriera di professionista. Se farà altri 5 rounds con più di 70 batte il record.

In conclusione, il più grande golfista del mondo non è immune ai problemi mentali che gli causano confusione nel gioco del golf. Se lui ha problemi posso averli anch’io!!!!!

La seconda riflessione consolatoria, fatta dopo due giri di 18 buche in un campo “fuori casa” (sempre nel periodo di malattia aggravata) è stata la seguente: “perchè mai  molti golfisti come me fanno risultati migliori nel proprio campo che nei campi nuovi? Lo swng dovrebbe essere lo stesso, in casa o fuori casa. Forse anche questa è una malattia mentale!

La nostra percezione delle cose diventa una varietà di pensieri che penetrano nei muscoli e causano interferenza. Se siamo in un campo diverso da quello a cui siamo abituati, ci immaginiamo pericoli che non ci sono e inquiniamo il nostro swing. Noi abbiamo miliardi di neuroni che lavorano tutto il tempo e quando mettiamo l’intenzione su qualcosa questi neuroni seguono degli schemi per raggiungere questo qualcosa. Tiger e io abbiamo creato interferenze nella nostra rete neuronale, quella che ci indicava la strada del buon swing e della vittoria. Ogni volta che io e Tiger pensiamo ai nostri problemi attiviamo l’interferenza e creiamo un doppio ascolto:

emozioni———————————————————————————————————————–swing corretto,

quando invece l’ascolto e l’attenzione dovrebbe essere uno solo.

Adesso che ho paragonato il mio problema a quello di Tiger mi sento molto più leggera, vedo la mia “malattia” come transitoria, vedo l’handicap 18 in avvicinamento, così come Tiger vede in avvicinamento un giro in 62… da malata mi sto trasformando in visionaria!