Spirit of the game (spirito del gioco)

Grazie Paolo per questa bella storia!

Ci sono l’erba, la sabbia, le buche  ed anche le bandierine colorate.Non siamo al mare e, nonostante le pendenze e le viste sorprendenti, nemmeno in montagna.

A volte manca il fiato, non solo per lo sforzo di una salita ripida.

A volte manca il fiato per la bellezza di quanto si vede, per i profumi dell’erba appena tagliata, o di quel grande cespuglio di rosmarino o del folto gruppo di tigli che compare dietro una curva.

Davanti agli occhi, disegnata su di un cielo azzurro e pulito,  la montagna innevata, di un bianco dipinto con la panna montata.  In basso, così vicino da poterlo toccare, azzurro e dorato, il grande lago. Tutto questo potrebbe bastare per rendere splendida la giornata.

Intendo dire : sarebbe sufficiente una passeggiata in questo posto incantevole per sentirsi in pace con se stessi e con le altre persone, per avere delle sensazioni appaganti e dei ricordi piacevoli, per sentirsi tonificare in modo pieno.

Troppo semplice. Almeno per noi. Siamo in quattro amici e giochiamo a golf.

Siamo qui anche questa settimana per le nostre diciotto buche, per trascorrere la mattinata assieme e per poter avere un buon gioco. Ho proprio scritto un buon gioco.

Non una bella gara, non l’un contro l’altro armato, non io vinco e tu perdi.

Siamo in quattro contro il campo, ognuno per battere il percorso.

Siamo tutti alleati per fargliela vedere, per non cadere nelle trappole  delle sue curve, della sua erba alta – rough, of course – per non finire nelle  buche di sabbia – bunker, sorry – per vedere e superare le pendenze di quelle sue aree d’erba morbida e rasata come una moquette – green, lo sanno tutti.

Ecco perché un bel colpo è sottolineato dai complimenti spontanei di tutti gli altri giocatori. Guarda lì che traiettoria, che distanza. Certo il mio tiro non è stato così buono, ma se ce l’ha fatta un altro, al prossimo giro…..tocca a me.

Lo scopo del gioco, di per se stesso, lo si può riassumere così :  riuscire a mettere la palla in buca nel numero previsto di colpi, tiro dopo tiro, per poter dimostrare  che    un po’ d’attenzione e di concentrazione, unite  ad un buon movimento di braccia, gambe e schiena – swing – sono alla portata di ciascuno di noi.

O quasi. In effetti tra noi c’è chi si definisce onestamente non un giocatore, ma un modesto colpitore di palline e , a volte, arriva sulla quella  piccola cosa rotonda e bianca con una furia tale che può ricordare più la velocità del giocatore di polo che la pazienza del golfista.

Finalmente partiamo e giochiamo. Nel rispetto delle regole, s’intende. Ogni gioco ha le sue regole.

Quelle del golf si sono arricchite di dettagli e di humor negli anni, anche nella famosa sintesi di quattro frasi conosciuta da tutti i giocatori :

“Gioca la palla come si trova”. Bene, molto chiaro.

“Gioca il campo come lo trovi”. Fin qui tutto bene. 

“E se non puoi fare l’una o l’altra cosa, fai ciò che è giusto”.

Giusto ? Cosa vuol dire giusto ? Sulla faccenda  Socrate, nell’Eutifrone dice : io credo che coloro che litigano, litigano sulle singole azioni. E in quanto sono discordi sulla valutazione di una data azione, gli uni sostengono che essa è stata compiuta conformemente a giustizia, altri, invece, contro giustizia.

 “Ma per fare ciò che è giusto hai bisogno di conoscere le Regole del Golf”.

Lo humor anglosassone è la chiave di volta.

Che ci siano delle regole chiare e che debbano essere rispettate è un’esigenza di ogni giocatore corretto, un bisogno di chiarezza che consenta di disciplinare le azioni, i tempi e i punteggi, ma ditemi cos’è un citello ?

Escludendo gli zoofili, chi alza la mano? Chi sa cos’è, come è fatto e come vive il citello?

Chiedo questo perché le Regole del Golf 2008-2011, redatte da The Royal and Ancient Golf  Club of St Andrews, nel puntualizzare tutto, ma proprio tutto (non a caso il libretto è di 236 pagine e ci sono più di cinquanta definizioni) nel descrivere un “animale scavatore” recita testualmente : un animale scavatore è un animale, diverso da verme, insetto o simile, che fa una buca per abitarvi o ripararsi, quali un coniglio selvatico, una talpa, una marmotta, un citello o una salamandra.

Cosa c’entrano gli animali scavatori con quattro giocatori, armati di sacche e bastoni?

Praticamente nulla, a meno che una pallina non finisca in ….una buca, terreno espulso o traccia di galleria sul campo fatti da un animale scavatore, un rettile o un uccello.

In questo caso si tratta di una condizione anormale del terreno e il giocatore deve alzare la palla e spostarla all’indietro, tramite un procedura detta di droppaggio, per poterla colpire.

Molto ragionevole e sensato, ma allora perché se posso spostare la palla dalla montagnola di una talpa, non posso spostarla dalla terra smossa da un cane ?

Elementare, caro amico : un cane non è un animale scavatore, un rettile o un uccello.

Non è uno scavatore un Terrier ? Un cane di origine britannica che pur di andare a prendere un animale nella sua tana, oltre a mulinare vorticosamente le zampe, si mette a strappare anche con i denti una zolla dopo l’altra, fino a scomparire quasi sottoterra ?

Nossignore, ma lo è il citello, un mammifero roditore, terricolo, simile ad un piccolo scoiattolo e che nessun golfista saprebbe riconoscere nemmeno se portasse una scritta luminosa al collo con il nome scientifico, spermophilus citellus.

Per brevità vi risparmio un facile esercizio che ha per titolo : come si distingue una buca fatta da un animale scavatore, un rettile o un uccello da quella di qualsiasi altro animale ?

Il golf è giocato, per la maggior parte, senza la supervisione di un arbitro. Il gioco si basa sull’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare le regole.

Lo spirito del gioco è quello di auto controllarsi, di essere onesti con se stessi e con i compagni di gioco, ragione per cui è frequente in campo cercare l’approvazione degli altri nell’applicare le regole o i colpi di penalità in caso di violazione, seppur involontaria, come finire in acqua con la palla o spararla fuori dai limiti del percorso.

L’autodisciplina è la norma e la propria coscienza l’ arbitro di ciascuno di noi.

Cosa vale spostare con un calcetto, che nessuno vedrebbe, una pallina nascosta  nell’erba verso una zolla  pianeggiante dove sarebbe più agevole colpirla nel modo migliore e fare un bel colpo, a fronte dell’intima e personale consapevolezza di  avere imbrogliato gli amici, il gioco e, soprattutto, se stessi ?

Un aperitivo.

Un aperitivo è la posta in gioco tra noi : chi perde lo paga al vincitore, a colui che ha impiegato meno colpi nel completare le buche del campo.

E’ questa la ricca posta che mette un po’ di energia in più nel gioco, che aggiunge la voglia di far bene, che diventa la ricompensa di quattro, cinque ore di gioco, nel rispetto delle regole ?

Siamo all’ultima buca e siamo pari nel punteggio, io e il mio amico Raffaello, che ha terminato la buca con cinque colpi. Anch’io sto per colpire la palla per la quinta volta e se non fosse che il tempo sta velocemente peggiorando, direi che la giornata è stata perfetta. Un sole caldo fin dalla prima buca e una brezza piacevole in questa giornata di primavera.

Ho la palla a non più di mezzo metro dalla buca e, anche per me, è un colpo proprio facile. Se la metto dentro né vincitori né vinti, per oggi.

La birra, che sento già bella fresca in gola, ce la offriremo a vicenda.

Avanti, mi dico, tira questo colpo.

Mi sistemo con i piedi ben appoggiati a terra, guardo la buca, sposto all’indietro il putter per colpirla e….una folata improvvisa di vento sposta di una spanna la pallina all’indietro !

Nessuno l’ha toccata: è stato il vento.

Regola 18-1 : se una palla ferma viene mossa da un agente estraneo, non c’è penalità e la palla deve essere rimpiazzata.

Bene, vi rifaccio la domanda : ditemi cos’è un citello ?

O forse dovrei chiedervi : cos’è un agente estraneo ?

Definizione : In un match play, un agente estraneo è qualsiasi agente che non riguardi la parte del giocatore o dell’avversario, qualsiasi caddie di ambedue le parti, qualsiasi palla giocata da ambedue le parti alla buca che si sta giocando, oppure qualsiasi equipaggiamento appartenente ad ambedue le parti.

Un agente estraneo comprende : un arbitro, un marcatore, un osservatore e un forecaddie.

 Né il vento né l’acqua sono un agente estraneo.

Forse non tutti i miei amici ricordano questa definizione e potrei farla franca, rimettendo  la palla dov’era e chiudere in perfetta parità  l’incontro, ma, ricordate il giudice-arbitro che è dentro noi in attesa di formulare cos’è giusto?

Ebbene, io so che non è così, perché  so che né il vento né l’acqua sono un agente estraneo.

Dichiaro un colpo di penalità, chiudo la buca in sei colpi, pagherò la birra, e sarò soddisfatto della mia partita, del mio gioco e di tutte le cinquanta e più definizioni di un gioco che ti appassiona e ti avvince anche per le sue regole, al limite dell’incredibile e dello humor.

Il brindisi sarà in onore vostro e del citello.

2 Commenti a “Spirit of the game (spirito del gioco)”

  • Flavio:

    complimenti! Paolo ha colto in pieno lo spirito del golf e lo ha descritto con uno stile piacevolissimo. BRAVO!

  • franco:

    Complimeti!! Descrizione di una bellissima giornata di golf con uno stile eccellente. Un grazie per la precisione nella descrizione di alcune regole che a volte per superficialità non vengono prese in considerazione.