Lo stato di comfort

Ho litigato col vicino, non ci parliamo da mesi. So che dovrei scusarmi con lui, ho una buona parte di responsabilità in questa vicenda. Ma il cambiamento mi provoca stress: perchè mai dovrei uscire dal mio stato di comfort? Sono abituato a questa situazione, sono tranquillo così, andare a parlare col vicino mi stravolge la vita.

Sono grasso, mi faccio schifo. So che dovrei mettermi a dieta, ma come faccio a rinunciare a tutti quei cibi succulenti, dolci, grassi e gustosi? Uscire dal mio stato di comfort, rinunciare ai dolci di cioccolato e panna, mi provoca stress.

Gioco a golf da una vita e sono 36 di handicap, ma non lo gioco quasi mai. Faccio dei tiri corti, nelle buche con i laghi le palle mi finiscono in acqua, in gara arrivo sempre ultimo. Sono abituato a questa zona di comfort, il cambiamento mi comporterebbe un grosso stress: allenamento in campo pratica, lezioni col maestro… preferisco la sicurezza di un gioco scadente.

E’ chiaro cos’è la zona di comfort? E’ quella da cui non ci schiodiamo per paura del cambiamento! E’ la routine quotidiana, quella che ci impedisce di migliorare, progredire, evolvere. Il nostro bisogno principale è quello di sentirci a nostro agio, al sicuro, e le nostre abitudini soddisfano questo bisogno anche se non stiamo poi così bene e sentiremmo la necessità di un cambiamento. L’assenza di rischi ci dà tranquillità, ma può trasformarci in esseri apatici, che trascinano avanti una vita vuota e senza scopo.

Solo quando il dolore della situazione attuale è troppo forte, è insopportabile, solo allora accettiamo di cambiare e uscire dalla zona di comfort. Ma non è stupido aspettare di toccare il fondo? Non è troppo breve la vita per rinunciare a vivere davvero?         Per sbloccarci facciamo così:

Cominciamo ad accettare il 100% della responsabilità di ciò che ci accade. Tutto quello che ci succede nella vita è perchè noi lo abbiamo permesso!

Dimostriamo gratitudine a noi stessi per tutto ciò che di bello c’è nella nostra vita e in ogni più terribile situazione c’è comunque qualcosa di cui essere grati. Perdoniamoci per aver permesso di materializzare tutte le cose brutte che ci sono accadute e proponiamoci di non permetterlo mai più in futuro. Tutto il bene e tutto il male sono una nostra creazione. Dunque, ripeto: siamo grati verso noi stessi e perdoniamoci. Infine, dichiariamo di amarci. Quando saremo pieni d’amore per noi stessi saremo anche in grado di amare davvero gli altri, saremo persone nuove. Questo processo illumina le nostre parti in ombra e permette il cambiamento.

Abbi anche tu il coraggio di uscire dalla zona di comfort, semplicemente provando gratitudine, accettando la tua ombra e amandoti profondamente, così come sei!

3 Commenti a “Lo stato di comfort”

  • maurizio:

    non ci pensi ma è vero anche se io affronto abbastanza le situazioni ma mi piace questo è sempre istruttivo

  • “Se non impariamo ad amarci, non potremo mai veramente dire di amare qualcun’altro.”

    Devi amarti cosi tanto da decidere di stare bene.
    Devi amarti cosi tanto da decidere di essere ricco.
    Devi amarti cosi tanto da permettere agli altri di amarti per quello che davvero sei.

    Se non fai questo, non meravigliarti se sei malato, se sei povero o hai appena divorziato, perchè è soltanto colpa tua!!

    Una piccola verità per te che hai letto questo bellissimo e profondo post di Alessandra.

    p.s. Ale io lo voglio quell’ebook me lo passi?