Il viaggio verso la depressione golfistica

MonteRosa_Punta-Gnifet[1]Il fallimento non viene mai tutto insieme. Quando fallisce un’azienda, un negozio, una società NON E’ UNA SORPRESA, è solo un RISULTATO di tante piccole scelte sbagliate.

E quando è il golf a dare risultati scadenti,  quali scelte sbagliate hai fatto? Quali brutte abitudini hai acquisito che hanno impedito al tuo swing di far alzare la palla? Perchè i tuoi colpi sono corti, strappati, flappati, storti, inconsistenti?

Il golf all’inizio ti dà tante soddisfazioni e SPERANZE. Quando inizi hai un entusiasmo e una passione che ti permettono di raggiungere un PICCO (vedi foto),  e il bello è che questo picco ha una certa durata: settimane, a volte mesi, perfino anni, che grandiosità! Vinci qualche gara, ti abbassi di handicap, festeggi e sei felice, il golf ti prende la testa e ti entra nel cuore e nell’anima, ti dà un senso di invincibilità e una grande fiducia in te stesso. MA QUESTO PICCO FINISCE. Ecco che precipiti nei colpi inconsistenti, i tuoi risultati diventano scadenti e ti sembra impossibile ricominciare a giocare bene per quanto tu provi e riprovi  a ritrovare le sensazioni di quando il tuo swing FUNZIONAVA. Allora il tuo handicap aumenta piano piano a forza di virgole, i compagni che prima ti cercavano per le gare a coppie si defilano, inizi ad evitare le gare con le scuse più disparate… sei nel pieno della depressione golfistica!

Come può essere accaduto? Forse giochi solo in campo, non frequenti il campo pratica e il tuo scopo è colpire la pallina per fare risultato. Ma se tu vuoi colpire la pallina è probabilissimo che tu sbagli lo swing! Giocando solo in campo non alleni la scioltezza dello swing, tendi a guardare dove va la palla, alzi la testa e rovini tutto. La palla va attraversata, ma in campo questa regola la dimentichi facilmente, in campo vuoi dare delle gran botte alla palla per spedirla chissà dove… In campo non hai tempo per riflettere e CAPIRE come si fa lo swing. Siccome il campo pratica è noioso, tu giochi solo in campo e alleni l’errore, alleni solo il fatto di voler PICCHIARE la pallina. Dai oggi, dai domani (un modo di dire lucchese che significa ripetere le stesse cose più e più volte) il tuo swing è annientato e lasciato in balia del CASO.

Ti alleni, hai un buon swing e quando fai la prova dimostri di aver capito come far volare bene la palla, ma il tuo swing sulla palla è totalmente diverso, figlio della PAURA. Paura di cosa? Di quel tondo bianco che non sai se si alzerà! Paura di te stesso, sfiducia nelle tue capacità, ansia da prestazione. Ogni volta che sei in campo e alzi la palla esulti e tiri un sospiro di sollievo per aver evitato una figuraccia con i compagni e con te stesso. Dai oggi e dai domani (solito modo di dire) come speri di acquistare fiducia in te? Il tiro di golf dovrebbe essere GUSTATO, fonte di gioia e non fonte di stress…

I rimedi che cerchi di porre in atto sono inconsistenti. Magari vai dal maestro che ti dice cosa sbagli, ma tu non riesci a mettere in pratica cosa ti suggerisce per migliorare il tuo swing. Dopo qualche lezione constati che il tuo swing è lo stesso di prima, così ritorni a giocare in campo e ottieni gli stessi identici risultati.

Ogni volta che giochi male ti dici che magari la prossima volta andrà meglio, infatti avrai alcune rare volte in cui riesci a giocare il tuo handicap e allora ti ripeti: CI SIAMO! Oggi ho giocato bene, la prossima volta giocherò meglio! Invece oggi hai fatto risultato (che non vuol dire giocare bene) per una serie di casi fortuiti, perchè il tuo swing è lo stesso di prima, solo che hai imbucato tanti putt o hai approcciato meglio del solito, oppure hai fatto errori SCUSABILI di swing. (Hai presente quei rattoni lunghi che ti hanno consentito di chiudere la buca? Li chiami colpi di golf?)

SE CONTINUI A FARE COME HAI SEMPRE FATTO OTTIENI I RISULTATI CHE HAI SEMPRE OTTENUTO!!!

Come muoverti dunque? Ti risponderò con grande gioia appena otterrò il risultato che mi sono prefissa. Dal niente non viene niente, per ottenere qualcosa l’unica via è il lavoro duro e certamente è cambiare abitudine. Adesso so che anch’io ho accumulato brutte abitudini, come quella di giocare in campo, fare “passeggiate” con persone che vogliono solo passeggiare (…), illudermi di fronte a un buon risultato, rassegnarmi a veder accorciato di trenta metri il drive, accettare di sbagliare colpi facili, scarsa attenzione alle parole del maestro… Il mio viaggio però è finito, adesso voglio risalire sul picco. Non mi interessa il picco di 6000 metri, ma almeno a 1000 metri vorrei arrivarci!

Il fallimento non viene tutto insieme, è il risultato di una serie di scelte sbagliate. Il successo, che è l’esatto contrario, significa porre in atto scelte consapevoli che facciano SUCCEDERE qualcosa e se questo qualcosa non succede bisogna cambiare, provare e riprovare, senza arrendersi. Spero di darti al più presto la MIA chiave per il successo a golf!

10 Commenti a “Il viaggio verso la depressione golfistica”

  • francesco zambonin:

    ci siamo !! nel senso che è proprio così … come hai ben descritto.

  • Cristina:

    Cara Alessandra,
    leggo sempre con molte piacere le tue news. In quella odierna mi riconosco parzialmente(cioè il brutto periodo dura solo qualche giornata,per fortuna!),ma pur giocando assiduamente ,diciamo5 giorni alla settimana fra gare e campo pratica,mi sono “piantata” a 25 di ega e non riesco a scrollarmelo dalle spalle! Faccio regolarmente lezioni con il maestro e tutti mi dicono che ho lo swing più bello del circolo! E a tutti rispondo: sarà anche bello ma alla fine non paga! Sono “golfista ” da 4 anni. Poi ci sono quelle che dopo 3 anni sono già in seconda categoria!! Però mi ripeto continuamente di aspettare perché i risultati devono x forza arrivare, ma tutto ciò mi mette a dura prova.
    Sicuramente è una questione di testa (nel corso di una gara le 2/3/4 x le faccio sempre. Devo solo riuscire a mantenere più concentrazione.

    Immagino che ti sarà difficile rispondermi ma non importa,per me è stato uno sfogo,e da tempo mi ero riproposta di scriverti.

    Ti auguro un buon ferragosto (anche tu louisiana??). Cristina

  • Ciao Alessandra e buone vacanze ovunque Tu sia, non credo sia il mio caso.
    Comunque grazie, un saluto in amicizia
    riccardo

  • france:

    Alessandra, credo che sia così in tutti gli aspetti della vita.
    Francesco

  • giovanni:

    Ciao Ale , per il momento tutto ok .
    buon ferragosto
    Giovanni

  • Paolo:

    Ciao Alessandra, c’è molto di vero in quello che scrivi.
    La pratica è noiosa, ma senza è un disastro !
    Buon gioco a tutti.
    Paolo

  • paolo:

    è proprio così, solo che in campo pratica riesco a fare dei colpi da golf ed a correggere il mio swing appena mi accorgo che sto sbagliando, lo stesso se giro sul campo dove sono iscritto che è un campo pratica di 5 buche, mentre è completamente diverso quando mi concedo una escursione su altri campi che sono da 18 buche e completamente diversi come manutenzione, e resistenza fisica, in questo caso il campo non mi aiuta in quanto sono veramente delle moquet ed ogni minimo errore viene amplificato, così si innescano tutte quelle situazioni che tu Alessandra hai descritto in modo chiaro e veritiero, che mi portano a demoralizzarmi, eppure pratico molto, tutti i pomeriggi almeno 4h, sento che posso fare di più, ma poi, fuori dal mio club tutto cambia. aiutami.

  • renzo:

    Buongiorno Alessandra il golf è una delle sfide della vita ma a me piace pensare che domani con uno score nuovo in tasca inizia una nuova avventura

  • admin:

    Ciao CRISTINA con 25 di ega! Se sono solo 4 anni che giochi hai tante possibilità di migliorare, non demordere e continua ad allenare il tuo bello swing. Sono capitati anche a me periodi di depressione, l’unica medicina è la VOGLIA di migliorare, la pratica e il giocare insieme a persone più basse di handicap di te. Fammi sapere!

  • admin:

    Ciao PAOLO con allenamento di 4 ore al giorno!!! Scriverò un post meraviglioso e illuminante su come sbloccarsi da situazioni stagnanti appena migliorerò in maniera CONSISTENTE. Adesso sono al lavoro!