racconto di golf

Anticipazione clinic con Matteo

Che vuol dire anticipazione?

Vuol dire che  racconto come DOVREBBE SVOLGERSI la clinic del febbraio-marzo prossimo, quella che organizzerò (impegni di Matteo permettendo)  inviando a tutti voi lettori programmi e preventivi fra una decina di giorni.

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Lettera di Matteo Manassero

 Che emozione la serata con Matteo il 2 ottobre al St.Andrews! Anche se non ho potuto intervistarlo ho avuto modo di conoscerlo e di comprenderlo. Un ragazzo di 18 anni, poco più di un bambino, trasmette facilmente le sue emozioni e i suoi pensieri, specie se trasparente come Matteo.

Per questo ho scritto una  lettera immaginaria di ciò che Matteo DIREBBE. Se la leggerà sono certa che può affermare di averla scritta lui anche se le dita che battono sulla tastiera sono le mie. La lettera risponderà a tutte le domande dei lettori e darà un quadro chiaro dell’enfant prodige che è Matteo. A 18 anni trovarsi un conto in banca di centinaia di migliaia di euro è da pochi fortunati.

Ho sempre giocato a golf. Nei miei ricordi da piccolo ero già fissato, giocavo e mi allenavo a ritmi sostenuti dall’età di tre anni.
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Premiata alla finale BMW grazie al mio audio-golf!

Non ho vinto la finale a Singapore, sono arrivata seconda con soli 33 punti a pari merito con altre 2. Ma io sono CONTENTISSIMA perché il campo di Arzaga era difficile e ho SOLO pattato male (ho superato i 50 putt in 18 buche)

Il merito? Del mio audio-golf, una nuova versione rispetto a quello sperimentale. E’ un audio con suggestioni ipnotiche per infondere FIDUCIA, calma, credenze positive ossia il giusto atteggiamento necessario per giocare a golf al meglio delle mie possibilità. E’ formato da affermazioni, domande e induzioni ipnotiche con la musica professionale martellante e ripetitiva che imprime nuove VERITA’ e traccia nuovi percorsi neuronali nel cervello. Ad esempio se la tua vecchia verità era: “ho difficoltà con gli approcci” col mio audio diventa “con l’approccio avvicino bene la palla alla bandiera”. Sembra incredibile, ma domandate alle mie tre compagne come approcciavo ieri! (poi facevo anche tre putt da un metro…)

FUNZIONA, adesso ne sono certa. Io non pratico mai quindi non posso raggiungere risultati strabilianti. Però se ho fiducia nei miei colpi posso tranquillamente fare del mio meglio SEMPRE e rendere il mio gioco ripetitivo. Posso ignorare la PAURA e affrontare le gare col senso di gioco e divertimento anziché con l’ansia. L’atteggiamento che avevo ieri in gara ad Arzaga era tranquillo e rilassato, andavo sulla palla sicura di prenderla bene e anche quando sbagliavo un colpo mi riprendevo subito sul successivo. Ero in pari fino alla 17, poi ho fatto un solo punto nelle ultime 2 buche: ecco perché devo migliorare l’audio! Devo aggiungere fra le affermazioni: “nelle ultime due buche mantengo alta la concentrazione per conservare o migliorare lo score”. Devo appropriarmi di questa credenza!

Ho portato a casa un trofeo d’argento, un ombrello estratto a sorte e una maglietta. Unico neo: avevo vinto anche  la gara di putting green e invece hanno sbagliato o non hanno visto il mio score, scippandomi il premio più bello: una bellissima sacca bianca. Ma sono sicura che la cosa verrà rimediata, la BMW è uno sponsor notevole, il direttore mi ha promesso che mi spediranno a casa la sacca.

(NOTA del 21 ottobre: MI E’ ARRIVATA PER POSTA LA BELLISSIMA SACCA BIANCA DELLA BMW. GRAZIE GRAZIE GRAZIE BMW e Albatros!)

Premi a parte, sono in un periodo MAGICO. Il fatto di essere finalista BMW ad Arzaga, l’aver fatto la clinic con Manassero in Scozia e l’aver scritto “L’Eccellenza nel golf” sono MAGIE che ho realizzato io e di cui provo immensa gratitudine. Credo nella legge di attrazione, ognuno di noi attrae ciò su cui concentra l’attenzione, per questo sto creando questo potente audio-golf.

Un’altra grande magia è stata il fatto che ad Arzaga ho conosciuto di persona Massimo Cuzzolin, lettore-scrittore del mio blog. Veder “apparire” le persone dal vivo dopo che le hai conosciute solo per scritto, sul web, è qualcosa di magico e fantastico. Se ancora non li hai letti, questi sono i tre bellissimi racconti di Massimo:

http://golfissazione.com/quanto-conta-il-caddie-seconda-parte/

http://golfissazione.com/quanto-conta-veramente-il-caddie/

http://golfissazione.com/ancora-sulle-vacanze-di-golf/

Desidero fortemente espandere queste mie sensazioni e trasmettere a te i miei metodi per sentirti centrato e in grado di attrarre ciò che desideri. Le MAGIE esistono e io le sperimento sempre più spesso. L’audio che uscirà a fine mese ti aiuterà ad attrarre il tuo miglior golf!

 

Sul tee della buca 1

golfissazione

Gara domenicale, tee della 1, conversazione fra due amici:

” Dopo la discoteca sono andato a dormire alle 5 del mattino, non mi reggo in piedi” (come posso giocare bene?)

“Io invece mi sono iscritto in gara senza essermi mai allenato, non ho fatto in tempo a cancellarmi” (ho meno speranze di te di giocare bene)

“In più stamani ho il torcicollo, devo aver preso freddo ieri sera” (se gioco bene ho il doppio del merito)

“Io mi alleno sempre poco, ma ora sono mesi che non tocco il campo pratica” (se gioco bene senza allenamento sono proprio un talento naturale!)

Golfisti pazzi e inventori di scuse… conosci qualcuno che ragiona così?

Confesso che in passato ho più volte “sentito il bisogno” di giustificare il mio brutto gioco.  Quando per lunghi periodi mantenevo uno swing inefficace, mi “deprimevo” e tendevo a fare finta (credendoci!) di essere assorbita da così tanti altri aspetti della vita che del golf non mi importava niente! Mi convincevo che il golf per me era solo una passeggiata salutare e che avevo ben più importanti cose a cui pensare, ma in realtà soffrivo nel constatare che non riuscivo più a giocare come una volta… Adesso ho qualche annetto sulle spalle, di età anagrafica e di golf e la mia consapevolezza mi impedisce di trovare scuse, notando invece quelle degli altri e sorridendo quando a qualcuno viene il mal di schiena proprio quando il suo score è irrimediabilmente un disastro!

Ma tu, se sei un golfista serio, se non ti inventi scuse e se desideri progredire scarica subito “L’eccellenza nel golf” (qui, a destra di questo blog da cui leggi) e appena letto dammi una tua opinione  sulla pagina “testimonial” del blog (qui: http://www.golfissazione.com/testimonial)

I professionisti che hanno scritto sul mio ebook hanno inventato pochissime scuse in vita loro (almeno per quanto riguarda il golf), non ne hanno bisogno!

 

Un par 4 da incubo

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Se mai ti capiterà di imbatterti un una buca disgraziata, di quelle dove tutto sembra andare storto, la pallina non ne vuole sapere di alzarsi e, quando finalmente lo fa, si dirige verso angoli del campo che mai avresti voluto visitare, pensa a Kevin Na e sorridi!

Ventotto anni, nato a Seoul ma dal 1991 trapiantato negli Usa, Na è da diverse stagioni sul Pga Tour.
Quest’anno è stato due volte nei top . Non è quindi una comparsa, ma un giocatore di talento.

Il povero Na, però, rischia di passare alla storia non per i suoi birdies, ma per la catastrofe nella quale è incappato sull’AT&T Oaks Course di San Antonio, nel Texas Open. Quando, a metà del primo giro, si è presentato sul tee di partenza della buca 9 era a -1. Ha infilato il drive nel bosco, un labirinto di rami e di rovi.

Ha trovato la palla, ma ha preferito dichiararla ingiocabile e tornare sul tee. E qui ha ripetuto lo stesso errore, palla ancora nel bosco. Stavolta ha tentato, con scarsa fortuna, di farla tornare in fairway.

Risultato: ha chiuso la buca in 16 colpi, nuovo record negativo sul Pga Tour in un par 4.  Non solo: telecamere e microfoni hanno registrato tutto il suo calvario e ora il filmato
(http://www.youtube.com/watch?v=aWTXoNzuk8c&feature=player_detailpage) è uno dei più cliccati su You Tube.

Chi lo guarda di solito ha due tipi di reazioni: c’è chi soffre con il povero Kevin e rivive situazioni analoghe successe al proprio circolo e c’è invece chi ghigna soddisfatto, gustando una sorta di vendetta telematica: “Visto che capita anche ai pro?”
Se però guardi attentamente il filmato e poi controlli lo score di Kevin Na, tiaccorgerai di due cose.  Na si infligge una penalità perché – dichiara – la palla gli ha toccato una gamba dopo un rimbalzo inaspettato. E già questo lo differenzia dalla maggior parte dei giocatori nostrani. Poi, uscito da quell’incubo, ha ancora la forza di realizzare tre birdies prima di chiudere
il giro. E questo fa capire che è un campione. Tu sei fra quelli “dispiaciuti” o “sogghignanti”…?

il filmato:

http://www.youtube.com/watch?v=aWTXoNzuk8c&feature=player_detailpage